Qualcomm è al lavoro sul prossimo chip per indossabili, e potrebbe essere quella “botta” prestazionale che serve agli smartwatch Wear OS per minacciare seriamente Apple Watch. Lo sostengono i colleghi di Android Authority, anche se non è del tutto chiaro quale sia la loro fonte, ma c’è da dire che sono generalmente molto attendibili. Sono ormai anni che Qualcomm non aggiorna i chip per smartwatch: lo Snapdragon Wear 5 è uscito nel 2022, e da quel momento in poi non è più uscito nulla. Diciamo che i tempi sono decisamente maturi per qualcosa di nuovo.
Secondo la testata, il chip in lavorazione è chiamato internamente Snapdragon Wear 6100 o, abbreviando, SW6100. Non è un aggiornamento iterativo di chip già precedenti, come è sempre stato con tutte le precedenti generazioni, ma un prodotto praticamente del tutto nuovo, e progettato con molta più cura, attenzione e precisione rispetto al passato. Sostanzialmente i chip Snapdragon per indossabili sono stati finora versioni modificate di quelli per smartphone - magari realizzati su nodi più raffinati, e con qualche parte aggiunta o rimossa a seconda delle esigenze. Ma anche queste modifiche erano fatte con chip e design già esistenti, sostanzialmente assemblando elementi assemblati da terze parti. Questa volta, invece, Qualcomm ci starebbe mettendo molto più “del suo”, per così dire. La teoria è che questo potrebbe garantire una miglior integrazione tra le parti del chip, che potrebbe essere più efficiente e prestante.
Ma veniamo ai dati tecnici concreti, partendo dalla CPU. Si parla di cinque core: un Cortex-A78 ad alta potenza e quattro A55 più parsimoniosi. Non sono certo i design più recenti su piazza, ma sono un gran passo avanti rispetto a ciò che è disponibile negli Snapdragon W5 (quattro Cortex-A53, design presentati nientemeno che nel 2012). Interessante osservare che questa nuova configurazione è esattamente uguale a quella scelta da Samsung per l’Exynos W1000 che abbiamo già visto sui Galaxy Watch 7 e che è in arrivo anche sugli appena presentati Galaxy Watch 8.
Il processo produttivo è di TSMC, ma non si sa quale. Abbiamo poi il supporto a RAM più recenti e veloci, le LPDDR5X contro le LPDDR4, ed è anche saltato fuori un coprocessore completamente inedito, codice QCC6100, di cui non si sa assolutamente niente, almeno per il momento. Purtroppo per ora dobbiamo fermarci qui, ma è chiaro che possiamo aspettarci finalmente un bel passo avanti per la piattaforma di Google. Quando? Speriamo non tanto più tardi dell’anno prossimo...
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