Qualcomm vuole l'IA "on-device" e off-line con i nuovi chip Snapdragon | VIDEO

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HDblog.it Sep 28, 2025 · 15 mins read
Qualcomm vuole l'IA
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Si è appena concluso uno degli appuntamenti più importanti dell'anno per la tecnologia: lo Snapdragon Summit, arrivato al suo decimo anniversario. Un evento che si svolge in un contesto affascinante, le Hawaii, dove per una settimana intera si viene trascinati da una stanza all'altra per parlare con le menti più brillanti che cercano di rivoluzionare un'industria ormai matura come quella di smartphone e PC.

Qualcomm è ben consapevole che è ormai superfluo parlare solo di benchmark per le sue nuove CPU e GPU. Infatti, il suo motto quest'anno è stato: "Alla fine, non contano le specifiche, ma l'esperienza".

Sentire questa frase, in mezzo a tante statistiche e numeri, fa capire come il trend stia cambiando. Nessuno acquista più un top di gamma perché arriva primo su AnTuTu Benchmark; le considerazioni, ora, sono ben altre.

Proprio Alex Katouzian, Group General Manager di Qualcomm, in una sessione privata ci ha confermato come anche il percorso seguito da Google con i propri Tensor, pur essendo chipset meno potenti, abbia comunque un senso strategico.

Google ottimizza il proprio hardware per le proprie esigenze software, usa i Pixel per mostrare al mondo le nuove funzioni AI, per poi "distribuirle" ai partner. E questi partner, a loro volta, possono implementare quelle stesse funzioni sui chipset Snapdragon, facendole "girare molto meglio".

Aziende come Google, Samsung, Adobe e Maxon sono state al centro di questo Summit 2025 e ci hanno offerto spunti molto interessanti che cercherò di approfondire, senza dilungarmi troppo, in questo articolo.

GOOGLE PUNTA AL CLOUD, QUALCOMM ALL' ON-DEVICE

La presenza di Google sul palco del keynote principale è stata quasi buffa: si era appena finito di parlare di "AI Everywhere" e "on-device", per poi ascoltare un discorso su Gemini e il suo sviluppo primariamente basato sul cloud. Certo, Gemini Nano è arrivato offline sui Pixel, ma per utilizzi ancora minimi.

In realtà poi, capendo meglio il discorso di fondo, il tutto ha senso: "AI Everywhere" significa che ci sia perfetta simbiosi tra offline e online, il cloud. Significa che ogni dispositivo è interconnesso e infatti Qualcomm ci ha fatto notare come ormai i chipset Snapdragon li ritroviamo dentro le nostre automobili, poi gli occhiali smart, l'anello smart, lo smartphone, il tablet, i computer e chissà se anche negli elettrodomestici a breve.

Se l'IA deve essere ovunque è bene che inizino a collaborare con chi già ha un piede e mezzo nelle case di chiunque abbia un dispositivo Google Home a casa o un semplice account Gmail.

Attenzione poi per gli amanti di ChromeOS: abbiamo avuto qualche "spoiler" di un futuro "Android PC".. magari basato su Snapdragon X2 Elite..? Questo spiegherebbe anche la presenza di Google a questo evento.. un inizio di partnership?

In questo scenario, tornando a noi, Qualcomm comunque non ha altra scelta che puntare tutto sull' "on-device" e sulla potenza bruta del suo hardware, che può poi essere "raffinata" dai servizi cloud già esistenti. Uno Snapdragon 8 Elite (Gen 2) è così potente che sarebbe assurdo non sfruttarne il potenziale. Fanno hardware, lo fanno dannatamente bene, ed era questo il naturale percorso da seguire.

E qui arriviamo ad Apple. Per quanto abbia sbagliato quasi tutto sull'IA, dalla comunicazione al deludente funzionamento attuale, tutto sommato ci aveva visto lungo a puntare su un'intelligenza artificiale basata sull'hardware a disposizione. La beffa è che, nei due anni in cui Siri doveva diventare la prima vera IA "agentica", si è fatta superare da Google, dai brand cinesi e ora persino da Qualcomm, che in una semplice presentazione di un chipset ci ha mostrato più utilizzi pratici di quanti ne abbia mostrati Apple fino a oggi. Brutti graficamente? Sì, un po' goffi, ma più funzionanti di Apple Intelligence.

ARRIVA LO SNAPDRAGON 8 ELITE GEN 5 E LO SNAPDRAGON 8 GEN 5

L'anno scorso avevamo assistito al salto da "8 Gen 3" ad "8 Elite". Qualcomm ha puntato molto su questo termine per differenziare la sua nuova gamma di prodotti, che per la prima volta integrava i core Oryon progettati interamente in casa, abbandonando i design di ARM. L'obiettivo era creare un salto prestazionale che fosse tangibile già dal nome.

La strategia ha funzionato: la percezione è stata quella di un SoC davvero elitario, prestigioso e, di conseguenza, costoso. I chipset basati su processi produttivi a 3nm sono già di per sé molto cari, specialmente quelli come il nuovo Snapdragon 8 Elite (Gen 5), prodotti sul nodo N3P di TSMC.

Si sarebbe potuto chiamare "Snapdragon 8 Elite Gen 2"? Sì, ma questo avrebbe creato un conflitto. Questa generazione, infatti, vedrà anche la presenza di uno Snapdragon 8 (Gen 5) come modello base.

E quest'ultimo, ovviamente, non si sarebbe potuto chiamare "Snapdragon 8 Gen 2", dal momento che un chip con quel nome è già esistito qualche anno fa. Per evitare confusione, Qualcomm ha quindi allineato i numeri di generazione.

Dei salti quantici di performance ne abbiamo già parlato. Qui vorrei soffermarmi su un fattore chiave: i top di gamma "non troppo costosi", molto probabilmente, monteranno il nuovo Snapdragon 8 (Gen 5), non Elite. Avranno comunque prestazioni fantastiche, ma a un costo decisamente inferiore. La rinuncia? Nella vita reale, quasi nulla lato potenza, ma molto sulla NPU. Per chi non ha interesse nell'IA, è un compromesso ottimo.

La NPU, infatti, è l'aspetto più importante della variante Elite (Gen 5). Questo nuovo SoC è il primo per la gestione di un'intelligenza artificiale completamente in locale. Abbiamo visto con i nostri occhi generare un'immagine super realistica in pochi istanti e, soprattutto, un'IA "Agentica" che posta foto sui social, partendo dalla galleria, con un semplice comando vocale.

Non parliamo più di un'IA intesa come chatbot (ChatGPT, Gemini), ma di una vera intelligenza artificiale che "vive" all'interno delle app, capace di elevarne le funzioni chiave.

"AI Everywhere" è il motto di Qualcomm per il prossimo futuro, insieme al 6G, che secondo l'azienda inizieremo a vedere sui primi smartphone in vendita entro il 2028.

In tutto ciò, la NPU ha un ruolo essenziale, proprio come la TPU per i Pixel: evitare che l'IA vada a pesare su CPU e GPU, permettendo di risparmiare enormi quantità di risorse. In parole povere, si guadagna sia in autonomia che in prestazioni.

Lo stesso principio lo vedremo sui computer, dove il nuovo Snapdragon X2 Elite Extreme è ora in grado di gestire LLM fino a 14 miliardi di parametri come il Phi-4 di Microsoft — un'impresa impossibile per la generazione precedente — consumando molta meno RAM e riducendo ulteriormente il carico sulla CPU.

MIGLIORA TUTTO: DAI MICROFONI ALLE FOTO E SOPRATTUTTO I VIDEO

Negli anni precedenti, a queste presentazioni si parlava quasi solo di benchmark. Il fulcro dei passati Snapdragon Summit era la "sessione benchmark", dove si prendevano d'assalto i telefoni per ottenere il punteggio più alto su AnTuTu.

Finalmente, ora il focus è cambiato e i benchmark sono diventati marginali, a favore di dimostrazioni più concrete. Abbiamo assistito a delle "Live Demo", come quella sull'IA "Agentica", e abbiamo visto all'opera il nuovo ISP triplo a 20-bit.

Questo processore d'immagine ora permette di scattare foto con una gestione dinamica e separata dei vari elementi a schermo. C'è un prato, una persona e un cane? I tre soggetti vengono analizzati ed elaborati individualmente per garantire la resa cromatica e il dettaglio migliore per ciascuno. Questa è l'esperienza, non più solo la specifica.

Nei video ci sono tre importanti novità. La prima è una gestione audio migliorata, capace di ridurre il rumore e la distorsione anche in situazioni estreme come i concerti, grazie a una sorta di "HDR Audio" basato su nuovi microfoni piezoelettrici.

La seconda è l'arrivo di un nuovo codec, l'AVP, evoluzione del più noto AV1. È un formato "royalty-free" sviluppato in gran parte con Samsung (e che vedremo debuttare sul Galaxy S26 Ultra), che promette un'enorme ricchezza di dettagli in file del 10% più piccoli rispetto al formato ProRes di Apple.

Infine, si è parlato molto di registrazione in LOG. Purtroppo, però, tutte queste nuove e incredibili tecnologie devono poi essere integrate dall'OEM di turno. Se le varie Xiaomi, OPPO, Vivo e Honor decideranno di non sfruttare il pieno potenziale del nuovo Snapdragon, tutto questo lavoro sarà stato sprecato.

PIU' POTENZA NON SIGNIFICA PIU' CONSUMI

La CPU e la GPU del nuovo Snapdragon 8 Elite (Gen 5) dovrebbero essere molto più efficienti. Facendo un mix dei consumi generali, Qualcomm dichiara una riduzione totale del 16%, che equivale, secondo i loro test, a quasi due ore di gaming in più su un tipico smartphone.

La vera novità per i gamer, però, è che la GPU Adreno ora integra una memoria dedicata da 18MB chiamata "High Performance Memory" (HPM). Questa cache esclusiva per la GPU dovrebbe migliorare le prestazioni, ridurre la latenza e aumentare la fluidità, il tutto con un risparmio energetico del 10%.

Inoltre, è stato annunciato il pieno supporto all'Unreal Engine 5: l'obiettivo è chiaro, si punta a portare i giochi "Tripla A" su mobile. Proprio con Eric si è svolto un lavoro di ottimizzazione dedicato proprio alla piattaforma Snapdragon.

LO SNAPDRAGON X2 ELITE EXTREME NON HA RIVALI

Della mia esperienza con Windows on Arm vi ho già parlato e, a un anno di distanza, la situazione non è stata stravolta, seppur sia migliorata, e non di poco. Qualcomm ha capito il problema e sta cercando di spronare Microsoft: se si vuole rendere WoA competitivo, si deve andare dagli sviluppatori e metterli nelle condizioni di creare versioni native delle loro app.

Chiaramente, gli sviluppatori non lavorano gratis, quindi vanno incentivati: o con un sostegno economico o, meglio ancora, offrendo loro un potenziale bacino d'utenza da cui guadagnare. Ebbene, soltanto ora che i primi portatili con Snapdragon X si trovano a meno di 700 euro, stiamo iniziando a vedere una reale diffusione di questi prodotti.

Windows 01 Giu

Anche per questa generazione di Snapdragon X2, vedremo prima le soluzioni più potenti sul mercato, per poi scalare verso ipotetici modelli "Plus" e "Base". Ha senso, perché Qualcomm vuole mostrare i muscoli, ma per fare volumi di vendita serviranno presto le versioni più economiche. Per quanto mi riguarda, avrebbe senso anche una vendita iniziale in leggera perdita, data l'occasione ghiotta di prendersi un'enorme fetta di mercato per poi mantenerla.

Anche perché il vero competitor non è tanto Intel o AMD, ma il MacBook Air, che offre un chip M4 a meno di 1000 euro.

Io in primis, pur non amando i Mac, sono stato costretto a usarne uno in questi mesi. Il mio PC da gaming era troppo pesante per viaggiare, e il mio fantastico Samsung Galaxy Book 4, pur avendo un hardware spettacolare, con Windows on Arm non ha ancora un supporto adeguato alle applicazioni che uso tutti i giorni.

Da un mese, finalmente, sta arrivando anche Premiere Pro in versione nativa per Windows on Arm. Seppur al momento crashi al minimo utilizzo di un plugin esterno, si assiste finalmente a un progresso. Molti di voi mi hanno confermato che anche in altri ambiti lavorativi sono arrivate tante app native, e che persino nel gaming la situazione è sempre più rosea.

Qualcomm, per ora, punta ancora ai "casual gamer", ma ha già annunciato che nel 2026 arriveranno le varianti desktopdei suoi chip. E lì, non ci si nasconderà più: si punterà a un pubblico di gamer più maturo ed esigente.

I workshop tenuti qui al Summit con Maxon, per software come Cinema 4D e ZBrush, testimoniano inoltre come Qualcomm sia seriamente intenzionata ad accaparrarsi anche la fetta dei professionisti e dei creativi.

Lo Snapdragon X2 Elite Extreme probabilmente non costerà poco, ma d'altronde parliamo di una CPU a 18 core, con 12 core ad alte prestazioni che possono toccare i 5GHz. La GPU è stellare: offre prestazioni eccelse con consumi, nei picchi, fino al 90% inferiori a quelli di un Intel Core Ultra. Anche la CPU ha consumi tre volte minori rispetto al rivale Intel.

La vera sfida, però, sarà contro le soluzioni super agguerrite di AMD, come il nuovo Ryzen AI Max 395. Quest'ultimo permette di giocare al massimo della qualità, ma con consumi spropositati. Riuscirà Qualcomm a offrire la stessa esperienza, se non migliore, con consumi più che dimezzati?

Il modello di punta, come la soluzione AMD, adotta ora una memoria unificata "on-package" per ottimizzare il tutto. Si partirà da 48GB di RAM LPDDR5x, ma la memoria, essendo posta a metà tra CPU, NPU e GPU, supporta un'incredibile ampiezza di banda massima di 228 GB/s.

NPU, INTELLIGENZA ARTIFICIALE E FASCIA TEMPORALE

La nuova NPU dovrebbe essere "potente il doppio" di quella di un MacBook con M4, diventando di gran lunga la migliore sul mercato. Per sfruttarla, però, serviranno applicazioni dedicate, e in questo la suite Adobe è in prima linea: Photoshop già la utilizza per le sue funzioni AI e Premiere Pro seguirà a ruota.

Non parlo di queste applicazioni per interesse personale, ma perché Qualcomm stessa ha messo un enorme focus su questo settore. Certo, la maggior parte degli utenti userà questi notebook per navigare e per i documenti, ma l'azienda ha capito che è il pubblico dei "creator" a poter "trascinare" il successo di una nuova piattaforma come Windows on Arm.

Facendo un rapido calcolo, si stima che tra i 12 e i 16 milioni di utenti MacBook abbiano un abbonamento completo ad Adobe Creative Cloud. È un mercato che vale decine di miliardi di euro l'anno. Per i produttori di notebook, riuscire a catturare una parte di questi utenti è un obiettivo chiave.

Chi è disposto a spendere centinaia di euro all'anno per il software, infatti, non si farà problemi a pagare il doppio o il triplo per avere il notebook più performante. Per Qualcomm e i suoi partner, questo potrebbe significare raddoppiare o triplicare i guadagni.

Ad oggi non abbiamo ancora i prezzi dei nuovi portatili, ma li vedremo ufficialmente nel 2026. C'è quindi tutto il tempo necessario perché molte altre applicazioni arrivino in versione nativa, uscendo dalle beta pubbliche tra la primavera e l'estate del prossimo anno.

LA MISSIONE DI QUALCOMM

Una cosa che ho apprezzato, e capito soltanto frequentando questo Summit, è come un'azienda hardware stia cercando di rivoluzionare anche il software. Molte delle missioni che Qualcomm sta portando avanti, in tutta onestà, dovrebbe e potrebbe farle Microsoft, che invece sembra adagiarsi sugli allori, forte del fatto che, se Windows on Arm non dovesse funzionare, c'è sempre il buon vecchio x86 a "tirare il carretto".

Il problema è che i MacBook Air con M4 a meno di 1000 euro e i Mac mini M4 a 500 euro sono un macigno troppo grande da ignorare. Se si continua a trascurare il software, sperando che siano i produttori di chip a fare il miracolo, si rischia di rimanere ancora più indietro.

In questo Summit abbiamo visto l'impegno di Qualcomm nel stringere accordi, assicurarsi il supporto al proprio hardware e restituire la migliore esperienza utente possibile. I benchmark sono finiti ai margini e ci si è concentrati sul lato "umano" delle cose, con tantissime chiacchierate con gli sviluppatori. Forse, anche per dare più feedback a quelle aziende che, troppo spesso, sembrano vivere in un mondo a parte dal nostro.

Forse è anche per questo che Qualcomm sta accelerando sul gaming e sui PC desktop: se Apple si fa sempre più agguerrita e Windows perde anche la sua certezza di sempre, il pubblico dei gamer, la situazione potrebbe diventare ancora più critica.

E allora si parte dal supporto a giochi super popolari come Fortnite, ma anche a tanti MOBA online e ai classici titoli che troviamo su Steam, GOG e Amazon Gaming. Anche un pieno supporto a Linux, al momento ancora un po' nel limbo, potrebbe aiutare a catturare il favore di quella nicchia di utenti "veterani" che potrebbero fare da portabandiera per la piattaforma.

Ci sono poi degli aspetti che, secondo me, possono ancora far brillare le soluzioni Windows on Arm, su tutti la vastissima varietà di prodotti: dai 2-in-1 ai notebook ultraleggeri, fino ai modelli con enormi display AMOLED touch da 16 pollici. Un'offerta che Apple semplicemente non ha.

Qui al Summit 2025 abbiamo assistito anche a dei prototipi che vorremmo davvero vedere sul mercato, come un mini-PC circolare sottilissimo o uno, ancora più interessante, che si inserisce direttamente nella base di un monitor per renderlo operativo.

Il concept è semplice e geniale: avendo due o tre di questi monitor sparsi tra casa, ufficio e altri luoghi, basterebbe portarsi dietro solo quel piccolo "cuore" da 300 grammi, con dentro un potentissimo X2 Elite Extreme, per avere il proprio, identico computer in ogni luogo, senza cavi né fastidi.

Questa idea potrebbe essere davvero vincente: sarebbe come avere un Mac Mini senza fili e super sottile. Anche i portatili "demo" a marchio Snapdragon sono molto affascinanti. E chissà, sia mai che in futuro Qualcomm non decida di lanciare una propria linea di hardware di riferimento, indipendente dai Surface? Non ci resta che scoprirlo... magari al prossimo Summit!

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