La ricetta dell’Unione Europea per salvare il settore automotive in difficoltà passa anche attraverso un’E-Car europea, una piccola auto elettrica, ispirata concettualmente alle kei car giapponesi da portare sul mercato ad un prezzo più accessibile. Già ma quale? Presentando questo progetto, Bruxelles non aveva condiviso stime e numeri. Adesso c’è però una novità perché il vicepresidente esecutivo della Commissione europea Stéphane Séjourné è andato un po’ oltre durante un suo intervento davanti ai ministri dei 27 Paesi riuniti per il Consiglio Competitività dell’UE. Séjourné ha aggiornato i ministri sui risultati del Dialogo strategico sul futuro dell’automotive. Il vicepresidente esecutivo ha confermato la volontà della Commissione Europea di voler sviluppare una nuova categoria normativa dedicata alle piccole auto elettriche prodotte in Europa, con l’obiettivo di creare un segmento di mercato specifico. Ma quanto costeranno davvero queste auto? Séjourné si è sbilanciato, parlando di 15-20.000 euro.
Modelli che possono costare, nuovi, tra 15.000 e 20.000 euro. L’E-Car europea contribuirà anche a sostenere la domanda e rappresenta un segmento reale, oggi poco considerato nel mercato europeo, che potrebbe dare impulso alla produzione, anche per i nostri fornitori.
Non è l’unica proposta che la Commissione europea vuole mettere sul tavolo prima del nuovo anno: Séjourné ha menzionato anche un’iniziativa sulle auto a guida autonoma, una sulla decarbonizzazione delle flotte aziendali, una proposta per accelerare la produzione di batterie e una proposta per ridurre i costi amministrativi, oltre alla prevista revisione del regolamento che imporrà lo stop ai motori diesel e benzina dal 2035.
IL MINISTRO URSO: NON SOLO AUTO ELETTRICHE
Presente all’incontro anche il Ministro Adolfo Urso che ha ribadito la posizione italiana di voler seguire la strada della neutralità tecnologica. Urso ha rivendicato la posizione che l’Italia aveva assunto “fin dall’inizio, con forza e coerenza“: la necessità di “rivedere le regole del Green Deal“, dalle “supermulte” alla revisione del regolamento sullo stop ai motori diesel e benzina. Il futuro dell’auto europea “dipende dalla neutralità tecnologica e dalla flessibilità“, ha proseguito il ministro. Ecco perché, per Roma, pur condividendo la posizione di Bruxelles, non è sufficiente sostenere la creazione di un mercato europeo delle auto elettriche. L’iniziativa sulle piccole auto elettriche “è una delle misure necessarie che abbiamo sollecitato affinché chi non può permettersela possa acquistare un’auto ecologicamente sostenibile, una piccola berlina“, ha spiegato Urso, aggiungendo che, tuttavia, “dovrà necessariamente essere alimentata anche con altri combustibili per essere accessibile a tutti“.