Un passo avanti importantissimo per la ricerca e l’industria tecnologica arriva dal Regno Unito, dove la startup londinese Quantum Motion ha consegnato il primo computer quantistico “full stack” basato su chip di silicio standard, gli stessi utilizzati nei normali smartphone e computer portatili. La macchina è stata installata presso il National Quantum Computing Centre (NQCC), segnando un punto di svolta nell’approccio alla costruzione di questi sistemi.
La novità risiede nell’uso del processo produttivo CMOS (Complementary Metal-Oxide-Semiconductor), la stessa tecnologia alla base dei transistor convenzionali. Questo metodo, già maturo nell’industria elettronica, rende potenzialmente scalabile la produzione di processori quantistici, riducendo i costi e aumentando la possibilità di portare questa tecnologia fuori dai laboratori di ricerca.
Il sistema integra una Quantum Processing Unit (QPU) con un’interfaccia e uno stack di controllo compatibili con framework diffusi come Qiskit e Cirq. In questo modo, ricercatori e sviluppatori possono utilizzare la macchina senza dover ripensare da zero i propri strumenti. Il computer è stato progettato anche con un occhio all’integrazione nei data center: occupa tre armadi rack da 48 centimetri e comprende sia il frigorifero a diluizione, necessario per mantenere i qubit a temperature prossime allo zero assoluto, sia l’elettronica di controllo.
Uno dei punti di forza sottolineati dagli ingegneri di Quantum Motion è la modularità. L’equipaggiamento ausiliario è separato dal cuore del sistema, consentendo aggiornamenti futuri con QPU più grandi senza modificare l’ingombro complessivo. Un approccio che apre la strada a processori con milioni di qubit integrati in singoli chip, condizione necessaria per arrivare al cosiddetto “quantum advantage” su larga scala.
L’amministratore delegato James Palles-Dimmock ha definito questo traguardo come il “momento del silicio per il calcolo quantistico”, evidenziando come la possibilità di fabbricare computer quantistici attraverso processi consolidati permetta di guardare già a una produzione di massa. Anche Michael Cuthbert, direttore del NQCC, ha spiegato che l’installazione del sistema rappresenta un tassello fondamentale per valutare concretamente diverse piattaforme hardware e capire quali siano più adatte alle applicazioni del mondo reale.
Il processore quantistico sviluppato dalla startup è basato su un’architettura a piastrelle ripetibili che combinano calcolo, lettura e controllo. Una soluzione che consente di mantenere inalterato il design del sistema, pur espandendone in futuro la capacità. Inoltre, la società sottolinea che il nuovo computer può già essere utilizzato per applicazioni legate al machine learning quantistico, grazie a un sistema di calibrazione e ottimizzazione automatizzata dei qubit.
Secondo Quantum Motion, questa tecnologia potrebbe consentire di portare sul mercato computer quantistici realmente utili nel corso di questo decennio, aprendo prospettive concrete per settori come la chimica computazionale, la logistica, la finanza e l’AI.