Hermeus, startup aerospaziale con sede ad Atlanta, ha raggiunto un nuovo traguardo con il primo volo del suo velivolo ipersonico senza pilota, il Quarterhorse Mk 1. L’aereo ha completato con successo il decollo, il volo e l’atterraggio presso la Edwards Air Force Base in California, con una velocità di rullaggio che ha toccato i 240 chilometri orari.
Realizzato in poco più di un anno, il Mk 1 è un velivolo sperimentale pensato per testare sistemi chiave che saranno impiegati nelle future versioni ipersoniche. A differenza del suo predecessore Mk 0, utilizzato solo per prove a terra e rullaggi autonomi, il Mk 1 ha dimostrato capacità di volo completo da remoto. La fase di test ha incluso anche prove critiche come il controllo direzionale e il comportamento dei comandi durante manovre a bassa quota.
Il velivolo presenta un’ala a basso rapporto d’aspetto e una configurazione con carico alare elevato e basso rapporto spinta/peso. Queste scelte ingegneristiche mirano a ottimizzare la stabilità e le prestazioni in volo ad alta velocità, anche se rendono decollo e atterraggio particolarmente delicati. Per questo motivo, i test iniziali si sono focalizzati proprio sulle fasi più rischiose, superate con successo grazie alla guida remota.
Il programma ha ricevuto il supporto dell’Aeronautica degli Stati Uniti, interessata a integrare capacità di volo ipersonico per rafforzare le proprie strategie operative. Il generale Scott Cain, comandante del centro test dell’Air Force, ha sottolineato l’importanza delle collaborazioni con l’industria privata per sviluppare soluzioni all’avanguardia a beneficio del personale militare.
Secondo l’azienda, il test di volo ha permesso di raccogliere dati fondamentali su propulsione, gestione termica, avionica e controllo del volo. Skyler Shuford, co-fondatore e presidente di Hermeus, ha spiegato che questi dati saranno utilizzati per affinare i progetti dei prossimi prototipi.
Il prossimo passo sarà il Mk 2, attualmente in costruzione, destinato a esplorare il volo supersonico sotto Mach 3 entro la fine del 2025. L’obiettivo finale è arrivare al Mk 3, che testerà la transizione dalla propulsione turbojet a quella ramjet, con l’intento dichiarato di superare la velocità massima raggiunta dallo storico SR-71 Blackbird.
Finanziata da capitali di rischio, Hermeus punta a costruire un nuovo aereo all’anno, ma ora resta da vedere se dalle intenzioni si passerà ai fatti.