Reattore nucleare a specchio magnetico: la scommessa di Realta Fusion

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HDblog.it May 15, 2025 · 2 mins read
Reattore nucleare a specchio magnetico: la scommessa di Realta Fusion
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Realta Fusion, società spin-off dell'Università del Wisconsin, ha appena raccolto 36 milioni di euro in un round di finanziamento di Serie A, consolidando le sue basi per realizzare un prototipo di reattore nucleare a fusione entro il 2026. Il progetto si distingue per un approccio audace, come vedremo a breve.

A differenza della fissione nucleare tradizionale, che genera scorie radioattive e comporta rischi elevati, la fusione promette energia quasi illimitata e senza emissioni di carbonio, imitando ciò che avviene naturalmente nel cuore delle stelle. Dopo decenni di tentativi, il settore ha recentemente visto un primo successo con l’esperimento del National Ignition Facility (NIF) negli Stati Uniti, che ha ottenuto un bilancio energetico positivo. Ma l’applicazione commerciale resta ancora lontana.

Oggi, circa 50 startup in tutto il mondo stanno tentando di portare la fusione nucleare fuori dai laboratori e dentro le reti elettriche. Tuttavia, la maggior parte di queste realtà si scontra con l’ostacolo più concreto: la mancanza di fondi prima ancora di raggiungere i primi risultati pratici. Ecco che il finanziamento ottenuto da Realta Fusion assume un significato particolarmente rilevante in base a queste premesse.

Il cuore tecnologico del progetto Realta è basato su una configurazione chiamata “specchio magnetico”, una tecnica storicamente discussa nel campo della fusione. Il concetto prevede la creazione di un campo magnetico fortissimo alle estremità di un contenitore a forma di bottiglia che spinge il plasma – una sostanza composta da particelle cariche e altamente energetiche – verso il centro. Magneti più deboli nella zona centrale mantengono il plasma stabile, permettendo la fusione degli atomi e la generazione di energia.

Uno degli elementi chiave del progetto è la struttura allungata del reattore, che consente di ridurre i costi: la parte centrale, dove avviene la fusione, richiede infatti magneti meno potenti e quindi meno costosi. Secondo quanto riportato da TechCrunch, Realta punta inizialmente a produrre energia al costo di 100 euro per megawattora, con l’obiettivo di ridurlo a 40 euro. Questo la metterebbe in diretta concorrenza con le centrali a gas naturale, ma senza le relative emissioni.

Il successo del recente round di investimento dimostra che, nonostante la lentezza nello sviluppo di queste tecnologie, esistono ancora realtà capaci di attrarre fiducia. Tra gli investitori figurano Future Ventures, Avila VC, Khosla Ventures, GSBackers, TitletownTech e la Wisconsin Alumni Research Foundation.