Recensione Asus ProArt PA27JCV, 27 pollici 5K a meno di 800 euro!

https://www.hdblog.it/hardware/recensioni/n620684/asus-proart-pa27jcv-27-5k-800-euro-prezzo-prova/

HDblog.it Jun 08, 2025 · 10 mins read
Recensione Asus ProArt PA27JCV, 27 pollici 5K a meno di 800 euro!
Share this

Il segmento dei monitor professionali è sempre stato caratterizzato principalmente da innovazioni tecnologiche legate alla fedeltà cromatica, alla risoluzione e alla versatilità nelle operazioni di foto e video editing. In questo contesto di mercato ASUS porta una soluzione che potrebbe diventare un punto di riferimento per rapporto qualità/prezzo, parliamo del ProArt PA27JCV, un pannello da 27" con risoluzione 5K (5120x2880) che promette un'esperienza visiva di altissimo livello, mantenendo però un prezzo sorprendentemente accessibile per la categoria: circa 800 euro.

A differenza di molte soluzioni precedenti, spesso penalizzate da prezzi elevati e compromessi sull'hardware, il PA27JCV non è un semplice esercizio di stile, ma un monitor pensato per soddisfare le esigenze dei professionisti della creazione di contenuti, offrendo caratteristiche tecniche di alto profilo senza sacrificare l’usabilità quotidiana e il portafoglio. Ma vediamo meglio di cosa stiamo parlando.

SCHEDA TECNICA Display 27", IPS Black, risoluzione 5120x2880 (218 ppi), rapporto 16:9 Luminosità 400 nit (SDR), 500 nit (HDR), misurata fino a 578 nit in SDR Contrasto 1500:1 (nativo), fino a 6500:1 con Dynamic Dimming Profondità colore 10-bit (8-bit + FRC), copertura quasi totale di DCI-P3 HDR Supporto HDR10, certificazione VESA DisplayHDR 500 Connettività video 1x HDMI 2.1, 1x DisplayPort 1.4, 1x USB-C (con DP Alt Mode e 96W PD) USB e Audio 3x USB-A, 2x USB-C (1 downstream), jack audio 3,5mm Ergonomia Regolazione altezza, rotazione, inclinazione, modalità pivot Funzionalità extra KVM switch, sensore luce ambientale, modalità colore calibrate in fabbrica Altoparlanti 2x 2W integrati Consumi ~29,5W a 200 nit Prezzo Circa €800 DESIGN E COSTRUZIONE

Questo ProArt PA27JCV segue fedelmente il linguaggio stilistico adottato da ASUS per la famiglia ProArt: linee pulite, sobrietà nelle finiture e una cura particolare per la funzionalità piuttosto che per l’estetica “wow”. Non ci sono LED RGB o accenti vistosi, ma una combinazione ben riuscita di nero opaco e dettagli in argento che lo rendono discreto ma elegante, perfetto per uno studio fotografico, un ambiente di montaggio video o una postazione da lavoro sobria e elegante.

La costruzione è solida, con materiali plastici ben assemblati e una base stabile. ASUS fornisce il monitor smontato in quattro elementi (pannello, stand, base, cavi), tutto all’interno di un imballo ecosostenibile in pasta di cellulosa. Nota positiva è la possibilità di montare completamente il monitor senza bisogno di attrezzi. Il sistema di aggancio è rapido e sicuro. Ma segnaliamo che manca una palpebra per il controllo della luce ambientale, che è spesso presente su modelli ProArt più costosi. Non è un problema insormontabile, è infatti possibile acquistarne una aftermarket con pochi euro.

Il supporto incluso è regolabile in altezza (fino a 13 cm), inclinazione (da -5° a +23°), rotazione (±30°) e consente l’uso in modalità pivot a 90°, ideale per lavori in verticale come l’impaginazione editoriale. Nonostante non sia il supporto più robusto della linea ProArt, risulta comunque stabile e ben bilanciato. Il foro passacavi integrato nel braccio è sufficientemente ampio da gestire tutti i cablaggi principali, contribuendo a mantenere l’ordine sulla scrivania.

I comandi del menu sono posizionati sul bordo inferiore destro della cornice: troviamo un piccolo joystick centrale e una serie di pulsanti fisici ben accessibili e facili da utilizzare. Rispetto a molte soluzioni concorrenti che nascondono i controlli sul retro, questa scelta semplifica l’interazione quotidiana. Il menu OSD è chiaro, ben strutturato e ricco di opzioni, con accesso rapido alle modalità colore, ai preset di gamma e temperatura colore, oltre a due tasti personalizzabili.

La cornice superiore e laterale è sottilissima (7 mm), mentre quella inferiore è più marcata (18 mm) per ospitare i controlli. Il retro sfoggia un pattern a lamelle che simula una griglia di raffreddamento, completando un’estetica sobria e ordinata. Non manca poi la compatibilità con lo standard VESA 100x100mm che consente l’uso di bracci o supporti alternativi per appenderlo ad un muro o agganciarlo all'estermità della scrivania.

QUALITÀ DELL'IMMAGINE: SDR

Il vero protagonista dell’ASUS ProArt PA27JCV è senza dubbio il pannello IPS Black da 27 pollici con risoluzione 5K (5120x2880), che offre una densità di ben 218 PPI. Questo significa una nitidezza eccezionale, superiore a qualsiasi monitor 4K della stessa diagonale, e praticamente priva di struttura visibile dei pixel. Un vantaggio chiave per chi lavora con immagini ad alta risoluzione, testi dettagliati o grafica vettoriale.

La tecnologia IPS Black utilizzata da ASUS migliora uno dei limiti cronici degli IPS tradizionali: il contrasto. Con un rapporto nativo misurato intorno ai 1600:1 e picchi oltre i 5000:1 attivando il dimming dinamico, il PA27JCV offre neri più profondi e colori più saturi rispetto alla media del segmento. Non siamo ai livelli dell’OLED, ma siamo comunque su un gradino superiore rispetto ai normali pannelli IPS.

La luminosità in modalità SDR arriva a circa 580 nit, un valore davvero notevole per un monitor professionale. In ambienti luminosi o in studi con molte fonti di luce è un vantaggio netto. In condizioni standard però, il pannello risulta persino troppo brillante: molti utenti dovranno impostare la luminosità sotto il 20% per lavorare comodamente. Meglio così che il contrario — la luminosità in eccesso si può gestire, la mancanza no.

Dal punto di vista cromatico, il PA27JCV eccelle per copertura e precisione. Offre infatti una copertura del 100% dello spazio sRGB e DCI-P3, e circa il 91% di AdobeRGB. È un pannello 10-bit nativo (8-bit + FRC), calibrato in fabbrica e certificato Calman, pronto all’uso per ogni standard professionale: sRGB, AdobeRGB, DCI-P3, Rec.709, BT.2020 e persino DICOM per uso medicale.

La fedeltà è ottima già out-of-the-box, con deltaE contenuto, gamma precisa (2.2) e temperatura colore vicina ai 6600K. I preset sono numerosi e ben calibrati, ma volendo l’utente può intervenire manualmente su gamma, temperatura e canali RGB per ogni modalità. La combinazione di risoluzione 5K e diagonale contenuta regala una resa ultra-definita: foto, testi e interfacce grafiche sono incredibilmente dettagliati. Chi proviene da un 4K o, peggio, da un 1440p noterà subito la differenza. Rispetto ai “falsi 5K” ultrawide da 5120x2160, questo pannello offre una superficie effettiva molto più densa.

QUALITÀ DELL'IMMAGINE: HDR

Il ProArt PA27JCV supporta lo standard HDR10 ed è certificato VESA DisplayHDR 500, un livello intermedio che, sulla carta, promette un’esperienza HDR leggermente più convincente rispetto ai tanti monitor attualmente disponibili e certificati DisplayHDR 400. Tuttavia, giusto per chiarirlo in partenza: siamo davanti a un monitor pensato più per la lavorazione dei contenuti HDR che per la loro visione.

Il pannello è infatti in grado di sostenere oltre 500 nit in modalità HDR su schermo intero, un valore superiore alla media nella categoria. Tuttavia, la mancanza di una tecnologia di controllo avanzato della retroilluminazione, come accade con i pannelli Mini LED, che possono garantire un numero di zone di retroilluminazione esponenzialmente più alto, comporta limiti evidenti nella resa delle scene ad alto contrasto. Questo PA27JCV utilizza infatti un sistema edge-lit con retroilluminazione dinamica a zone ampie, che non riesce a evitare effetti di blooming (aloni) intorno agli oggetti luminosi su sfondi scuri. Questo compromette la resa nelle scene ad alto impatto visivo, come quelle di film o giochi in HDR, rendendo l’immagine più piatta e meno incisiva.

Per cercare di limare e nascondere questo limite, ASUS ha implementato un sistema chiamato Dynamic Dimming, che modula dinamicamente la retroilluminazione per migliorare il contrasto percepito. Il risultato, misurato con sonda, è un rapporto di contrasto che arriva a superare i 5000:1 in HDR, ma con compromessi evidenti in termini di gestione della gamma dinamica. La buona notizia è che abbiamo diverse curve PQ selezionabili nel menu OSD che comunque permettono una certa personalizzazione a seconda del contenuto che abbiamo di fronte. In generale la PQ Optimized è quella che mi è parsa più bilanciata e versatile.

Diciamo quindi che il supporto HDR del PA27JCV è pensato più per verificare un contenuto HDR in fase di produzione piuttosto che per goderselo davvero a livello visivo. Può andare bene per una prima valutazione su timeline o per una preview veloce, ma non è la soluzione più adatta alla finalizzazione di contenuti HDR di alto livello, né alla visualizzazione di film o giochi in questa modalità.

CONNETTIVITÀ E ALTRE FUNZIONI

Uno degli elementi che rendono l’ASUS ProArt PA27JCV un prodotto interessante è l’attenzione posta alla connettività e alla gestione multi-dispositivo, aspetti sempre più centrali nei flussi di lavoro creativi. Pur non arrivando ai livelli delle soluzioni con Thunderbolt o dock integrate, il monitor offre una dotazione sufficiente e pensata per massimizzare l’efficienza.

Tre sono gli ingressi video principali:

  • 1x HDMI 2.1

  • 1x DisplayPort 1.4

  • 1x USB-C con supporto DisplayPort Alt Mode e alimentazione fino a 96W (Power Delivery)

Questa configurazione consente di collegare facilmente PC desktop, notebook Windows e MacBook con una singola USB-C, che gestisce sia segnale video che alimentazione.

A completare il comparto troviamo poi tre USB-A 3.2 Gen 1, una ulteriore USB-C 3.2 Gen 1, e un jack audio da 3,5mm. Non mancano quindi le porte USB per collegare periferiche, anche se poteva essere utile una porta Ethernet e il supporto Thunderbolt, che alcuni concorrenti (come i modelli BenQ PD o Dell) includono in configurazioni simili. Considerata però la fascia di prezzo, la dotazione è assolutamente sufficiente.

KVM integrato e gestione OSD

La presenza del KVM switch integrato è una delle chicche più utili di questo modello: permette di gestire due computer collegati al monitor con un solo set di tastiera e mouse. Il passaggio può essere automatico o manuale, impostato tramite OSD, rendendo il monitor ideale anche per chi lavora in ambienti ibridi (desktop + laptop).

Il menu OSD, come già accennato, è ampio e ben organizzato. La presenza di un joystick e di due pulsanti personalizzabili rende l’interazione quotidiana veloce ed efficace. ASUS mette inoltre a disposizione il software DisplayWidget Center per Windows, che consente di replicare quasi tutte le impostazioni del menu OSD direttamente da desktop — una comodità notevole per chi lavora in multitasking.

La funzione PIP/PBP (picture in picture / picture by picture) consente poi la visualizzazione simultanea di più sorgenti, anche con impostazioni colore separate. Interessante per chi vuole confrontare contenuti provenienti da due dispositivi o verificare la resa di un progetto su più standard colore.

CONSIDERAZIONI

Tirando le somme PA27JCV è una proposta solida e ben bilanciata nel panorama dei monitor professionali. La combinazione tra risoluzione 5K su 27 pollici e pannello IPS Black offre una nitidezza straordinaria e un contrasto superiore alla media degli IPS tradizionali, rendendolo ideale per chi lavora con contenuti multimediali. La calibrazione di fabbrica è ottima e copre tutti i principali standard cromatici, riducendo al minimo la necessità di interventi manuali.

Sul fronte della connettività, il monitor è ben attrezzato con HDMI 2.1, DisplayPort, USB-C con Power Delivery a 96W e un hub USB completo, oltre a funzioni avanzate come KVM switch e sensori ambientali. Tutto è pensato per offrire massima efficienza in ambienti di lavoro professionali, anche con setup multi-dispositivo. Il menu OSD è intuitivo e ricco di opzioni, e l’integrazione con il software DisplayWidget ne migliora ulteriormente l’usabilità.

Resta qualche limite nella gestione dell’HDR, poco incisiva a causa dell’assenza di local dimming, e nella fluidità, con refresh rate fermo a 60 Hz. Ma nel complesso, per chi cerca un monitor professionale sotto i 1000 euro, il PA27JCV rappresenta una delle migliori soluzioni, se non la migliore in assoluto, tra quelle attualmente disponibili, con un ottimo equilibrio tra qualità dell’immagine, funzionalità e prezzo.

PRO E CONTRO