Ci sono momenti, nel mondo della tecnologia, in cui un nuovo prodotto riesce a ridefinire completamente le aspettative di un'intera categoria. Ho provato svariati modello di droni DJI negli ultimi anni, ma posso affermare con sicurezza che il DJI Mavic 4 Pro rientra perfettamente in questa tipologia di prodotti. Vi dico sin da subito che non si tratta di un semplice aggiornamento incrementale rispetto al precedente, poiché qui siamo di fronte a un balzo in avanti così significativo da stabilire un nuovo punto di riferimento per i droni consumer e prosumer. Eh si, è un drone costoso, sicuramente non alla portata di tutti, ma determinate qualità hanno il loro prezzo.
Prima di iniziare a parlare di specifiche, ci tengo a continuare sull'onda dell'entusiamo e dire che quando si prende in mano il controller e si fa decollare il Mavic 4 Pro, la sensazione è quasi spiazzante. La reattività dei comandi, la fluidità del volo e la potenza erogata ci fanno immediatamente capire che che stiamo pilotando un drone di livello superiore.
E tutto questo prima ancora di parlare del vero cuore pulsante di questo drone: il suo incredibile comparto fotografico. Il Mavic 4 Pro monta ben tre fotocamere di altissima qualità, incastonate in un gimbal che, per la prima volta su un drone con sensori di queste dimensioni, consente rotazioni al limite dell'immaginabile, offrendo nuove possibilità creative. Sono riuscito a incuriosirvi e a catturare la vostra attenzione? Allora proseguite nella lettura perché c'è molto di più da scoprire.
DESIGN E MANEGGEVOLEZZA: UN'EVOLUZIONE STUDIATAA prima vista, il Mavic 4 Pro mantiene il design pieghevole che ha reso celebre la serie, garantendo una portabilità eccellente. Tuttavia, osservandolo più da vicino, si notano le differenze. Il corpo del drone è leggermente più grande e massiccio rispetto al Mavic 3 Pro, con eliche di dimensioni maggiori.
Tutto ciò si traduce in un peso che supera di poco il chilogrammo, attestandosi a 1063 grammi. Sebbene questo dettaglio possa avere implicazioni normative a seconda del paese in cui si vola, durante l'utilizzo pratico il peso extra è impercettibile. Al contrario, ciò che si percepisce immediatamente è un netto miglioramento in termini di velocità, manovrabilità e stabilità in volo.
La differenza più eclatante, però, risiede nel nuovo design del blocco fotocamera e del gimbal. La struttura che ospita i tre sensori è ora più sferica e il gimbal appare visibilmente più robusto. Questa robustezza non è solo estetica, ma funzionale a supportare la già citata rotazione per le riprese verticali e un'escursione di movimento che va da -90 a +70 gradi. Come anticipato all'inizio, questa capacità di inclinare la camera verso l'alto in modo così pronunciato spalanca le porte a nuove possibilità creative.
DJI ha inoltre introdotto delle piccole ma geniali migliorie "quality of life". Il drone, ad esempio, si accende automaticamente non appena si aprono i bracci delle eliche, mentre il controller si attiva alzando lo schermo. Un flusso di lavoro più rapido e intuitivo che fa risparmiare secondi preziosi sul campo.
Parlando del controller, il nuovo DJI RC 2 merita un capitolo a parte. Abbandonando il design precedente, DJI ci consegna un piccolo capolavoro di ergonomia e tecnologia. Il protagonista assoluto è l'impressionante display Mini-LED da 7 pollici, con una luminosità di picco di 2000-nit. Questo valore si traduce in una visibilità perfetta anche sotto la luce diretta del sole, eliminando uno dei problemi più sentiti dai piloti. Come se non bastasse, lo schermo può essere ruotato di 90 gradi per visualizzare a schermo intero le riprese in formato verticale, un'accoppiata perfetta con le capacità del gimbal.
Il controller integra anche una nuova ghiera di regolazione che semplifica la modifica delle impostazioni della fotocamera, una porta HDMI per l'output video, una batteria che garantisce fino a quattro ore di autonomia e ben 128GB di memoria interna. È persino possibile registrare l'audio tramite il microfono integrato o abbinando un DJI Mic. Quando chiuso, lo schermo protegge gli stick di controllo, rendendo il dispositivo più compatto e sicuro da trasportare. Basato su Android, il controller offre un'interfaccia standard e include il browser Firefox, aprendo teoricamente alla possibilità di installare app di terze parti, sebbene l'assenza del Google Play Store renda la procedura meno immediata.
Un'ulteriore chicca è rappresentata dal simulatore di volopre-installato, che consente di provare il nostro Mavic 4 Pro senza rischi reali, nonché di allenarci alla guida se non siamo piloti esperti. Fluido nell'utilizzo e davvero realistico a livello grafico, offre una sezione tutorial per imparare i comandi base, che a giudicare dai "coming soon" prevede il futuro arrivo di guide più avanzate.
La parte più interessante è quella del "volo libero", dovre potremo muoverci in completa autonomia in diverse tipologie di aree. Tra le tante troveremo luoghi iconici come Stonehenge, dove potremo non solo testare la nostra bilità di volo, ma utilizzare anche i comandi relativi a gimbal e cam, come se stessimo davvero pilotanto il nostro Mavic.
FUNZIONALITÀ E PRESTAZIONI IN VOLO: INTELLIGENZA E POTENZACome accennato, le prestazioni di volo del Mavic 4 Pro sono sbalorditive. Il drone è incredibilmente stabile, reattivo e trasmette una sensazione di controllo totale. Raggiunge una velocità massima di quasi 97 km/h in modalità Sport e mantiene i 65 km/h durante il tracciamento di soggetti in movimento, il tutto con una resistenza al vento dichiarata fino a 43 km/h. Naturalmente, sono presenti tutte le funzionalità software che hanno reso celebre DJI: Quickshots, timelapse, scatto a raffica, bracketing dell'esposizione e panorami automatici.
Il sistema di tracciamento (Active Tracking) è stato ulteriormente affinato. Nel nostro test, tracciando un'automobile, il drone ha mantenuto l'aggancio in modo impeccabile, anche quando il veicolo veniva parzialmente oscurato da alberi o altri ostacoli, proprio come promesso da DJI. Il sistema funziona egregiamente quando il drone è posizionato dietro o direttamente sopra il soggetto. Tuttavia, tentando di posizionarlo di fronte o di lato, il drone tende a riposizionarsi automaticamente dietro, dimostrando un'efficacia altissima ma una versatilità leggermente inferiore rispetto a modelli specializzati come il DJI Flip o Neo.
La sicurezza è affidata al sistema 0.1-Lux Nightscape Omnidirectional Obstacle Sensing. Questo complesso apparato si basa su sei sensori fisheye a bassa luminosità, un LiDAR frontale posizionato sul braccio dell'elica destro e un sensore a infrarossi nella parte inferiore. Durante i test, sia di giorno che al crepuscolo, il sistema di evitamento ostacoli si è comportato in modo eccellente, permettendo di volare in ambienti complessi con grande serenità.
Anche la funzione Return to Home (RTH) ha ricevuto miglioramenti sostanziali. La novità più impressionante è la capacità del drone di decollare e tornare al punto di partenza anche in assenza di segnale GPS. Questo è possibile grazie a tecnologie di posizionamento visivo in tempo reale e di costruzione di mappe, con il drone che memorizza il percorso di volo (in condizioni di luce adeguate). A questo si aggiunge la funzione "Dynamic Home Point", che imposta il punto di ritorno sulla posizione del controller anziché su quella di decollo, utilissima se si sta pilotando da un veicolo in movimento (sempre nel rispetto delle normative che impongono il volo a vista, VLOS).
L'autonomia è un altro punto di forza. DJI dichiara 45 minuti di volo per batteria. Nei nostri test, in condizioni reali e con un margine di sicurezza che imposta l'RTH automatico al 15% di carica, abbiamo ottenuto costantemente circa 40 minuti di volo effettivo, un risultato comunque eccellente che permette di completare sessioni di ripresa complesse senza l'ansia da batteria.
QUALITÀ FOTO E VIDEO: IL TRIONFO DEI TRE SENSORIArriviamo infine al vero motivo per cui il Mavic 4 Pro si distingue da tutta la concorrenza: il suo comparto fotografico. Le tre fotocamere, unite alle capacità del gimbal, offrono una versatilità e una qualità d'immagine semplicemente impressionanti.
La fotocamera principale Hasselblad presenta un sensore 4/3 da 28mm di lunghezza focale equivalente. La novità più gradita è l'apertura variabile f/2-f/11, un upgrade significativo rispetto all'f/2.8 massimo dei modelli precedenti, che garantisce prestazioni superiori in condizioni di scarsa illuminazione. Questo sensore può scattare fotografie a una risoluzione nativa di 25MP o interpolata fino a ben 100MP. Troviamo poi il teleobiettivo medio: il secondo sensore è un 1/1.3 pollici da 70mm di focale equivalente, in grado di scattare a 48MP o 12MP, con un'apertura fissa di f/2.8. Infine abbiamo il teleobiettivo lungo: Il terzo sensore si dimostra ideale per scatti a compressione e per raggiungere soggetti lontani. Parliamo di un 1/1.5 pollici da 168mm di focale equivalente, capace di produrre file da 50MP o 12.5MP, anch'esso con apertura fissa f/2.8.
Tutte e tre le fotocamere sfruttano la tecnologia Dual Native ISO Fusion, progettata per ridurre il rumore digitale sia nelle foto che nei video. La qualità generale delle immagini è eccellente, sebbene nelle foto a risoluzione più alta si noti una leggera perdita di nitidezza ai bordi dell'inquadratura, un difetto che non abbiamo notato nei video. Sul fronte video, le specifiche sono da capogiro:
- La camera principale può registrare fino a 6K a 60fps.
- Il teleobiettivo medio arriva a 4K a 120fps.
- Il teleobiettivo lungo si spinge fino a 4K a 100fps.
La vera magia, però, avviene quando si sfrutta la rotazione del gimbal, che permette di ottenere inquadrature uniche e possibilità creative di ogni tipologia. Ultimo dettaglio in ottica social, è possibile registrare video verticali nativi in 6K con la camera principale e in 2.7K con quella da 70mm, offrendo una qualità e un formato perfetti per pubblicare al volo sui nostri canali, senza alcun compromesso o ritaglio.
Per i professionisti del video, la scelta di profili colore è vastissima: si va dal profilo Normal (pronto all'uso), ai profili logaritmici D-Log e D-Log M, fino all'HLG (HDR). In modalità HDR, la fotocamera principale può catturare fino a 16 stop di gamma dinamica, un valore incredibile che garantisce dettagli sia nelle ombre più scure che nelle luci più intense. Acquistando la versione Creator Combo con 512GB di memoria, si sblocca anche la possibilità di registrare nel codec ALL-I 4:2.2, un formato a bassa compressione ideale per i flussi di lavoro professionali più esigenti, che non troviamo nelle versioni inferiori del Mavic 4 Pro.
CONCLUSIONI: DOVREI ACQUISTARE MAVIC 4 PRO?Dovreste comprare il DJI Mavic 4 Pro? La risposta dipende, come sempre, dalle vostre esigenze, ma sulla base di quanto vi abbiamo raccontato ci sono dei fattori da tenere bene a mente.
Chi ne ha bisogno per lavoro e necessita di potenza e prestazioni di volo assolute, troverà nel Mavic 4 Pro il drone ideale, capace di operare in condizioni di vento impegnative e di rispondere con precisione millimetrica ai suoi comandi. La versatilità delle tre fotocamere è qualcosa di impareggiabile una volta che l'hai provata: le focali da 28mm, 70mm e 168mm ti offrono un arsenale creativo completo per affrontare qualsiasi tipo di ripresa, dal paesaggio ampio al dettaglio compresso.
Per i videomaker professionisti la possibilità di registrare in 6K, con profili colore logaritmici, un'ampia gamma dinamica e codec professionali, rende Mavic 4 Pro uno strumento che definire "irrinunciabile" è davvero poco.
Ma c'è anche il rovescio della medaglia e tanti motivi per non lanciarsi in un acquisto simile. Chi predilige la massima portabilità e vuole evitare le complicazioni normative legate ai droni sopra i 250g, troverà in altri modelli, come il DJI Mini 4 Pro, maggior soddisfazione. Se poi la questione è puramente economica e magari possiamo fare a meno del teleobiettivo da 168mm, il DJI Air 3S offre un eccellente compromesso. È più piccolo, più leggero e il suo kit con smart controller è notevolmente più economico.
Resta il fatto che DJI Mavic 4 Pro è il miglior "Mavic" mai prodotto, e mi scuserete per la ripetizione. È un'affermazione di forza, un concentrato di tecnologia che sposta l'asticella così in alto da rendere difficile, per chiunque, immaginare cosa possa venire dopo. Per professionisti, videomaker esigenti e appassionati che cercano il massimo senza compromessi, il Mavic 4 Pro non è solo una scelta: è la nuova, inevitabile, destinazione.
Video fino a 6K Prestazioni di volo superbe Versatilità delle tre focali Ingombrante da trasportare Codec ALL-I 4:2.2 solo nella versione Creator Combo Costa molto VIDEO