Il mercato dei foldable continua a evolversi, con i principali produttori impegnati in una corsa al millimetro per conquistare lo scettro del più sottile, leggero e versatile. In questo contesto l’Honor Magic V5 si presenta come uno dei protagonisti più interessanti, non solo per lo spessore record, ma anche per un mix di prestazioni, qualità costruttiva e software che lo rendono uno dei dispositivi pieghevoli più completi oggi in commercio. L'ho provato per circa un mese, è venuto con me in vacanza in montagna e l'ho potuto mettere alla prova davvero in ogni situazione. Vediamo quindi come si è comportato.
DESIGN, COSTRUZIONE E ERGONOMIAQuando si parla di smartphone pieghevoli, il primo impatto è quasi sempre dominato dal design. L’Honor Magic V5, in questo senso, non cerca compromessi: punta tutto sull’effetto “wow”, ma con una solidità progettuale che sorprende. A prima vista, ciò che cattura l’attenzione è la sottigliezza estrema, soprattutto da aperto. La variante Ivory White, la più leggera e compatta della gamma, raggiunge appena 4,1 mm di spessore da aperta e 8,8 mm da chiusa; che sia o meno il più sottile al mondo è comunque un traguardo impressionante. Si tratta di numeri che ridefiniscono le aspettative per un dispositivo di questa categoria. Le altre versioni cromatiche (Dawn Gold, Silk Brown, Black) sono leggermente più spesse, ma restano comunque tra i foldable più snelli in commercio.
145.9 x 156.8 x 4.1 mm7.95 pollici - 2352x2172 px 145.3 x 156.6 x 4.4 mm
7.92 pollici - 2344x2156 px
Ma dietro questa silhouette si nasconde un lavoro ingegneristico di prim’ordine. Il telaio è realizzato in lega di alluminio con finitura satinata, piacevole al tatto e resistente ai graffi. La cover posteriore è rinforzata con un materiale chiamato Aerospace Special Fiber, sviluppato da Honor, che secondo l’azienda migliora del 40% la resistenza agli urti rispetto alla generazione precedente. L’intero dispositivo è poi certificato IP58/IP59, che significa essere protetto sia da polvere che da immersioni e getti d’acqua ad alta pressione. Non è subacqueo, ma è sicuramente più resistente della media.
Uno degli elementi più critici in ogni pieghevole è la cerniera. Qui Honor ha lavorato a fondo, presentando un meccanismo rinforzato e certificato per 500.000 cicli di apertura, corrispondenti a oltre 13 anni di utilizzo a 100 aperture al giorno. E non è solo un dato teorico: durante i test la cerniera è stata capace di sostenere un manubrio da 35kg, un modo plateale per dire: sì, è resistente, anche se sottile. Un dettaglio interessante, spesso trascurato, è il comportamento della cerniera a meno di 45 gradi: il sistema è a molla interna, e si richiude automaticamente se il display non viene aperto completamente. Un comportamento intelligente, pensato per evitare aperture involontarie e migliorare l’ergonomia.
Il modulo fotografico posteriore rappresenta l’unico vero punto di discontinuità nel design. Elegante e rifinito in oro nella colorazione Dawn Gold, si integra bene con il retro del telefono ma è ingombrante e sporgente, tanto da impedire l’appoggio perfettamente piatto del dispositivo. Nonostante il tentativo di simmetria per evitare l’effetto “traballante” su superfici lisce, il peso e il posizionamento lo rendono comunque un pochino sbilanciato se usato da chiuso per guardare video o scrivere messaggi.
Insomma, in mano, il Magic V5 non trasmette fragilità, nonostante l’aspetto sottile. La percezione è quella di un oggetto premium, con cura per i dettagli visibili in ogni angolo: dal bordo leggermente curvo ai materiali, fino alla texture che accompagna la luce sui profili metallici. Anche le cerniere, lavorate con incisioni geometriche, sono un piccolo tocco di classe. Se state cercando uno smartphone che sia anche un bell'oggetto da sfoggiare nella vita di tutti i giorni qui c'è sicuramente pane per i vostri denti.
DISPLAYQuando si parla di smartphone pieghevoli, il display rappresenta non solo l’elemento estetico più impattante, ma anche il centro dell’interazione, l’elemento attorno al quale ruota tutta l’esperienza d’uso. E nel caso dell’Honor Magic V5, siamo di fronte a due pannelli OLED LTPO tra i migliori in circolazione, sia per qualità visiva che per progettazione.
Il primo impatto arriva dallo schermo esterno: 6,43 pollici, risoluzione 2376x1060, refresh rate a 120Hz, luminosità fino a 5.000 nit e copertura DCI-P3 al 100%. Numeri certamente interessanti, ma è nell’uso quotidiano che il display convince: perfettamente leggibile anche sotto la luce del sole, estremamente reattivo, con colori naturali ma vivaci, e soprattutto con una resa visiva coerente con i pannelli OLED top di gamma. Questo display, pur essendo “secondario”, non è trattato come tale: è pienamente utilizzabile anche per attività complesse e – dettaglio non banale – supporta l’uso della penna.
Ma è ovviamente all'apertura che il Magic V5 rivela tutta la sua personalità. Il display interno da 7,95 pollici (quasi un mini tablet) offre una risoluzione di 2352x2172 pixel, lo stesso refresh rate di 120Hz, la stessa luminosità mostruosa da 5.000 nit, e una fedeltà cromatica che non teme confronti. L’esperienza è immersiva, appagante, e con una piega al centro che, osservando il telefono frontalmente, praticamente scompare.
Rispetto a molte soluzioni del passato, dove la piega centrale era facilmente visibile a occhio nudo e percepibile al tatto, Honor ha fatto un lavoro di ottimizzazione notevole. Il risultato è che durante l’uso quotidiano, sia in lettura, che in navigazione, che in interazione con contenuti visivi, la piega semplicemente sparisce. Si nota solo a display spento o con angoli di visuale estremi, e non disturba minimamente il tocco, nemmeno durante la scrittura o l’uso della penna. È sicuramente una delle migliori implementazioni viste finora.
La protezione del pannello interno è stata un altro punto su cui Honor ha insistito molto: è presente uno strato interno a base di fluidi non-newtoniani, capace di irrigidirsi agli urti e rimanere flessibile nell’uso normale. Insieme alla protezione NanoCrystal già menzionata per il display esterno, contribuisce a offrire una resistenza inedita su un pieghevole.
E come sempre Honor pone molta attenzione al benessere visivo. Il Magic V5 integra una PWM dimming a 4.320Hz, tra le più alte sul mercato, ideale per chi usa lo smartphone per molte ore al giorno, soprattutto in condizioni di scarsa luminosità. Ed è presente anche la modalità Eye Comfort, che riduce l’emissione di luce blu, e una più sofisticata modalità Defocus, che simula un effetto miopico sulle aree periferiche dello schermo per ridurre l’affaticamento oculare prolungato.
Infine, non manca un audio che contribuisce a completare l’esperienza immersiva: i doppi speaker stereo sono potenti, ben bilanciati e senza distorsione, anche al massimo volume. Un buon complemento per video, film o giochi, anche con il display piegato a metà e appoggiato su un tavolo, utile per visione mani-libere o chiamate video.
HARDWARE E PRESTAZIONIChi sceglie un dispositivo pieghevole spesso lo fa anche per necessità professionali, per esigenze multitasking o semplicemente per avere uno strumento che sappia gestire tutto senza rallentamenti. Ecco perché le prestazioni, in un foldable, sono ancora più centrali che in uno smartphone tradizionale. In questo, Honor Magic V5 si presenta con una scheda tecnica di altissimo livello e alcune soluzioni hardware particolarmente ingegnose.
Il cuore pulsante è lo Snapdragon 8 Elite, il nuovo SoC di punta targato Qualcomm per il 2025, che rappresenta una naturale evoluzione dello Snapdragon 8 Gen 3, con maggiore efficienza energetica, frequenze più elevate e una gestione termica migliorata. A questo si affiancano 16GB di RAM LPDDR5X e 512GB di memoria UFS 4.1, espandibili virtualmente con ulteriori 16GB di RAM Turbo. È un setup di fascia alta, degno dei migliori top di gamma del momento, ma con alcune chicche in più pensate per il form factor pieghevole.
9.3 HardwareHonor Magic V5
Compara Espandi3 giorni faIl nuovo pieghevole, Honor Magic V5, sarà lanciato in Europa il 28 agosto.
1 settimana faUn grande traguardo.
1 settimana faTra circa una settimana Magic V5 "global" sarà ufficiale
1 mese faLa dichiarazione della società non è granché soddisfacente.
Più notizieLa prima è il sistema di dissipazione: Honor ha inserito una camera di vapore in titanio e un isolamento in aerogel ultraleggero che, secondo l’azienda, migliorano del 53% l’efficienza del raffreddamento rispetto al precedente Magic V3. Tuttavia, come spesso accade nei foldable ultrasottili, il margine per la dispersione del calore è ridotto, e in effetti, durante le sessioni prolungate di gioco o l’uso intensivo a schermo aperto, il telefono tende a scaldarsi, soprattutto nella parte posteriore centrale.
Nei benchmark sintetici, Magic V5 si comporta benissimo: punteggi allineati a quelli del Magic7 Pro (che condivide la stessa piattaforma hardware), netto miglioramento rispetto al Magic V3, e prestazioni stabili anche sotto stress. Nello stress test di Steel Nomad Light su 3D Mark le temperature interne raggiungono i 48°C, un valore alto ma non anomalo in questo segmento.
L’esperienza reale, comunque, va ben oltre i numeri. Magic V5 è reattivo in ogni scenario, dalla navigazione alle app in background, dal multitasking con tre app in split screen fino allo scrolling compulsivo sui social. Anche nel gaming, giochi pesanti come Genshin Impact e Honkai Star Rail girano fluidi, e il telefono permette addirittura di affiancare un gioco e un video YouTube – ottimo per chi vuole tenere d’occhio una guida o ascoltare musica in background.
A supporto di queste prestazioni troviamo anche il Power Enhanced Chip E2, un elemento hardware che si occupa della gestione intelligente dei consumi e della ricarica. In pratica, anche sotto stress, il Magic V5 mantiene connessioni stabili e ottimizza le risorse energetiche per evitare sprechi. A questo si aggiunge un'altro chip proprietario, questa volta pensato per ottimizzare la connettività e, non so se è merito di questo chip o della configurazione di antenne, ma la ricezione è davvero davvero di alto livello. In questi giorni in montagna il confronto con iPhone, a parità di operatore, è stato stravinto dal Magic V5. Ah, c'è ovviamente anche il supporto eSIM.
FOTOCAMERENel mondo degli smartphone top di gamma, la fotocamera è spesso il campo di battaglia principale: è qui che si giocano le percezioni di qualità, versatilità e innovazione. Per i pieghevoli, però, il discorso è ancora più complesso. Da un lato, ci si aspetta prestazioni fotografiche simili a quelle dei flagship “tradizionali”; dall’altro, lo spazio fisico e le limitazioni del design impongono compromessi. Con il Magic V5, Honor cerca di rompere questo schema proponendo un comparto fotografico completo e sorprendentemente competitivo, soprattutto considerando lo spessore ridottissimo del dispositivo.
La dotazione tecnica è di alto livello: sul retro troviamo una tripla fotocamera composta da un sensore principale da 50MP f/1.6 con OIS, un teleobiettivo periscopico da 64MP f/2.5 con zoom ottico 3x e digitale fino a 100x, e una ultra-grandangolare da 50MP f/2.0. A queste si affiancano due fotocamere frontali – una per lo schermo esterno e una per quello interno – entrambe da 20MP con possibilità di registrare video fino in 4K a 30fps.
Le prestazioni fotografiche, nella pratica, sono di ottimo livello. In condizioni di buona luce, la fotocamera principale restituisce immagini dettagliate, con un’eccellente gamma dinamica e colori naturali, ma non piatti. Le modalità colore – Natural, Vibrant e Authentic – permettono di calibrare l’estetica secondo i propri gusti, senza forzature. Le immagini in modalità Natural risultano equilibrate e fedeli alla scena; Vibrant esalta le tinte calde per un look social-friendly; Authentic applica una leggera saturazione e un effetto “filmico” che dona profondità alle immagini.
Lo zoom ottico 3x è nitido e stabile, perfetto per ritratti o dettagli architettonici. Anche fino a 6x, i risultati restano più che buoni, ma oltre i 10x si affida molto all’elaborazione AI, e si comincia a notare la perdita di dettaglio. A 100x, come spesso accade, il risultato è più uno sfoggio tecnologico che una reale utilità: le immagini sono interpretate dall’AI, con artefatti visibili e un dettaglio spesso approssimativo, buono solo per soggetti statici come insegne o palazzi distanti. Interessante notare che l’elaborazione AI richiede connessione attiva e impiega circa 20-30 secondi, un dettaglio che dimostra quanto lavoro computazionale venga effettuato in cloud.
La fotocamera ultra-wide restituisce immagini pulite e coerenti con il sensore principale, con solo una leggera distorsione ai bordi (fisiologica). Il passaggio tra le tre fotocamere è fluido, e l’esperienza di scatto è arricchita da un’interfaccia intuitiva, ben studiata, con accesso rapido a tutte le modalità.
Anche di notte, i risultati sono sorprendenti per un foldable. Le immagini mantengono una buona gamma cromatica e contrasto fino a 2x di zoom. Honor applica un algoritmo AI per la gestione delle luci e delle ombre che, pur con qualche lieve smoothing in eccesso, riesce a mantenere nitidezza senza eccessivo rumore. Le luci artificiali non vengono bruciate, e anche in condizioni di illuminazione molto scarsa, il Magic V5 si comporta bene.
La modalità ritratto è ben calibrata e restituisce uno scontorno preciso, con una profondità di campo piacevole e un bokeh convincente, sebbene l’effetto risulti talvolta un po’ artificiale in presenza di capelli o oggetti complessi. Per i selfie, le due camere frontali si equivalgono in qualità e sono più che sufficienti per videochiamate, storie social o vlog improvvisati. Anche qui, la registrazione video fino a 4K è un plus interessante.
Anche la parte video convince: registrazione fino a 4K a 60fps dalla camera principale, con ottima stabilizzazione elettronica e colori fedeli. Le riprese sono stabili, fluide, con un autofocus reattivo e una qualità sonora più che buona grazie ai microfoni stereo. Insomma, non fa miracoli ma l'esperienza è quella che ci sia aspetterebbe da un top di gamma e quindi bene che sia così.
SOFTWARE E AIIn un mondo in cui l’hardware ha raggiunto un livello di maturità quasi totale, è il software a fare la differenza. E nel caso dell’Honor Magic V5, l’interfaccia MagicOS 9.0, basata su Android 15, rappresenta un tassello fondamentale per dare senso al formato pieghevole. La prima impressione è di fluidità e leggerezza. MagicOS 9.0 è visivamente curata, con animazioni fluide, transizioni rapide e una buona coerenza tra interfaccia e gesture. L’apertura delle app è istantanea, così come il passaggio da uno schermo all’altro o tra le varie configurazioni di multitasking.
Ma ciò che colpisce di più è la naturalezza con cui il sistema invita ad usare lo schermo interno: ogni gesto, ogni layout, ogni elemento sembra pensato per massimizzare lo spazio disponibile. Una delle funzioni più riuscite è senza dubbio Magic Portal. Apparentemente semplice, in realtà è una delle feature più intelligenti mai viste su Android. Basta tenere premuto su un testo, un’immagine o un contenuto qualsiasi per trascinarlo in un’altra app o in una finestra secondaria. È il tipo di interazione che su carta potrebbe sembrare banale, ma nell’uso reale trasforma radicalmente il modo di condividere e lavorare sui contenuti. Copiare un indirizzo da un messaggio e incollarlo in Maps? Prendere una citazione da un articolo e trascinarla in una nota? Con Magic Portal tutto diventa fluido e naturale.
A completare il quadro multitasking ci sono le modalità split-screen avanzate (fino a tre app visibili contemporaneamente), le finestre flottanti, e la barra laterale intelligente, che consente di accedere rapidamente a scorciatoie o app recenti. È anche possibile salvare combinazioni di app in home, per richiamarle con un solo tocco, una funzione che semplifica enormemente il lavoro per chi usa sempre gli stessi strumenti insieme (come browser + note, o mail + calendario). Peccato solo che ancora non si possano personalizzare univocamente le due Home screen, interna ed esterna.
MagicOS integra anche una suite di funzioni AI che affonda le radici nei modelli implementati per la prima volta con il Magic7 Pro. Tra le più interessanti troviamo:
- AI Deepfake Detection: analizza i video durante le chiamate per segnalare se ci sono segnali di manipolazione artificiale. Una funzione di sicurezza che, pur non essendo perfetta, introduce un nuovo standard di tutela.
- AI Translate: traduzione in tempo reale di chat e contenuti, utile sia per viaggi che per lavoro internazionale.
- AI Writing: un assistente alla scrittura che permette di riscrivere testi, migliorarne lo stile o sintetizzare rapidamente contenuti.
- Call Translation: trascrizione simultanea delle telefonate in lingue diverse, con supporto al riconoscimento vocale e contestuale.
Tutte queste funzionalità non sono attive di default, ma possono essere attivate manualmente dal pannello delle impostazioni. Una scelta sensata per non appesantire l’interfaccia a chi non ne ha bisogno, ma che richiede un minimo di esplorazione iniziale.
Tuttavia, non tutto è perfetto. Il vero tallone d’Achille, ancora una volta, è l’ecosistema Android: molte app non sono ancora ottimizzate per lo schermo pieghevole. Alcune si comportano in modo incoerente, altre invece si adattano perfettamente (WhatsApp, Microsoft Office, Telegram). È un limite strutturale della piattaforma, più che del dispositivo, ma che incide sulla coerenza dell’esperienza.
In termini di aggiornamenti, Honor promette sette anni di major update di Android e altrettanti di patch di sicurezza. Si tratta di un passo in avanti importante rispetto al passato che, di fatto, allinea i top di gamma Honor a quanto fatto da altri produttori di fascia alta.
AUTONOMIA E RICARICAUno dei limiti storici degli smartphone pieghevoli è sempre stato l’autonomia. Due schermi OLED, cerniere motorizzate, chip potenti e scocche sottili: tutte caratteristiche che si scontrano con la fisica dei volumi interni. Honor, però, con il Magic V5 ha lavorato in profondità su più fronti, e il risultato è una gestione energetica sorprendentemente equilibrata, merito non solo della batteria in sé, ma anche di scelte tecniche intelligenti.
Sotto la scocca troviamo una batteria da 5.820 mAh, una delle più capienti mai viste su un pieghevole in formato “book-style”. Non è la più grande in senso assoluto, ma considerata la sottigliezza record del dispositivo – 4,1 mm da aperto – è un piccolo miracolo ingegneristico. Honor ha utilizzato una tecnologia al silicio-carbonio, che non solo consente di immagazzinare più energia nello stesso spazio rispetto alle classiche celle al litio, ma anche di rallentare il degrado nel tempo. Un dettaglio importante, soprattutto per chi investe in un dispositivo costoso con l’intento di utilizzarlo a lungo.
Nel quotidiano, l’autonomia si traduce in risultati molto solidi. Con un utilizzo misto – social, email, navigazione web, qualche ora di video e un po’ di multitasking – il Magic V5 regge tranquillamente una giornata intensa, arrivando spesso a coprire due giorni pieni con uso moderato.
Sul fronte ricarica, Honor mantiene le promesse. Il Magic V5 supporta la ricarica cablata a 66W tramite USB-C, che permette di arrivare da 0 a 100%, si raggiunge la carica completa in circa 50 minuti, mentre bastano 15 minuti per arrivare al 50%, sufficiente per una mezza giornata di utilizzo. C’è anche il supporto alla ricarica wireless a 50W, ma ovviamente con pad compatibili. Il modulo wireless è ben integrato nel retro, appena sotto l’alloggiamento delle fotocamere. Una ricarica completa in modalità wireless richiede circa 75-80 minuti, un risultato molto competitivo.
CONSIDERAZIONIDopo settimane di utilizzo è difficile non riconoscere all’Honor Magic V5 un merito chiaro: quello di essere oggi uno dei pieghevoli più completi, maturi e coerenti sul mercato. Non è solo una questione di specifiche o di primati tecnici – sebbene non manchino, a partire dal record mondiale di sottigliezza – ma soprattutto di esperienza d’uso concreta, che va ben oltre le promesse sulla carta. Ma quanto costa? Il listino parla di 1999 euro al lancio che diventano 1699 se lo acquistate sul sito Honor sfruttando il nostro codice AHDBLOG dal 2 al 30 settembre.
145.9 x 156.8 x 4.1 mm7.95 pollici - 2352x2172 px 143.2 x 158.4 x 4.2 mm
8 pollici - 2184x1968 px
Non è per tutti, e non vuole esserlo. Il prezzo elevato, l’ingombro da chiuso e la curva di apprendimento del formato foldable restano barriere da considerare. Ma per chi cerca un dispositivo innovativo, affidabile, potente e davvero diverso, il Magic V5 è una scelta affidabile. È un foldable per chi vuole davvero usare i due schermi, non solo per stupire, ma per lavorare meglio, comunicare di più, e godersi contenuti su un display che non ti fa mai rimpiangere un tablet. Nel mercato 2025, affollato da proposte sempre più simili, l’Honor Magic V5 non cerca solo di essere il pieghevole più sottile ma, nel suo complesso, riesce a trovare un equilibrio tra forma e funzione. E questo, per un dispositivo pieghevole e fondamentale.
USA IL CODICE AHDBLOG PER OTTENERE 300€ DI SCONTO N.B: nelle prossime ore dovrebbero apparire nella pagina i bundle con omaggi e acquisto (entro il 2 settembre). Consigliamo di registrarsi comunque qui.