Recensione HP ZBook Ultra G1a: AI in locale grazie a questa Workstation Mobile

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HDblog.it Jun 18, 2025 · 8 mins read
Recensione HP ZBook Ultra G1a: AI in locale grazie a questa Workstation Mobile
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Nel segmento delle workstation portatili, la ricerca di prestazioni elevate, autonomia, sicurezza e compatibilità con i flussi di lavoro AI è sempre più centrale. HP risponde a queste esigenze con la nuova ZBook Ultra G1A, una macchina da 14 pollici che promette potenza da desktop in un formato compatto, grazie al processore AMD Ryzen AI Max Pro 390. Non pensate di giocarci, non perchè non ne sia capace ma perchè questo pc è pensato per ingegneri, designer e sviluppatori, con specifiche tecniche ai massimi livelli, specialemente in ambito AI.

COSTRUZIONE E PORTABILITÀ

Lo chassis è in alluminio spazzolato, con una finitura esterna che resiste bene a graffi e impronte: anche dopo giorni e giorni di utilizzo non si è sporcata o sono rimasti segni evidenti. Il corpo della macchina è solido, con una qualità costruttiva che rientra negli standard della linea Z by HP. Ovviamente, non ci sono scricchiolii, la tastiera ha un telaio stabile e il coperchio si apre anche con una mano. Le cerniere sono rigide quanto basta per sostenere l’utilizzo touch del display, senza far inclinare troppo lo schermo o avere il tipico “dondolio” di alcuni display touch dei portatili.

Per essere una vera e propria workstation portatile, il peso è piuttosto contenuto: circa 1,5 kg, con uno spessore che supera di poco i 18 mm. Naturalmente non siamo davanti a un notebook ultra sottile e dalle dimensioni super contenute; qui il peso e lo spessore sono stati ridotti al minimo tenendo però conto che si tratta di una macchina pensata per i carichi di lavoro intensi e prolungati. Internamente c’è infatti un importante sistema di dissipazione che però non rende la macchia troppo ingombrante.

DISPLAY: OLED E CON COLORI REALI

Aprendo il coperchio ci troviamo davanti un bellissimo display OLED da 2880x1800 pixel a 120 Hz. Si tratta di un schermo dall’impatto visivo molto importante e con proporzioni 16:10 che lo rendono adatto al lavoro di produttiva (questo ratio risulta molto comodo quando si hanno tante schede aperte). Non manca il supporto touch, l'HDR e c’è la copertura 100% DCI-P3.

I colori sono intensi, il contrasto è elevato e la fluidità visiva rende piacevole anche la navigazione web o la visualizzazione di contenuti multimediali. L’ampia copertura dello spazio colore P3, rende questo schermo adatto alla correzione colore semi-professionale in mobilità. Buona anche la luminosità massima, attorno ai 400 nit.

PRESTAZIONI CPU e GPU: AMD AL MASSIMO POTENZIALE

La vera novità di questa macchina è l’adozione del Ryzen AI Max Pro 390, una variante del chip AMD con una GPU integrata Radeon 8050S. Il nome “AI” del nuovo chip AMD suggerisce bene lo scopo di questa macchina. Infatti, se state pensando di giocarci, lasciate perdere, all’interno della stessa famiglia HP ci sono portatili molto più adatti a questo scopo, come quelli della Linea HP Victus.

Dal punto di vista delle prestazioni, la CPU Ryzen AI Max Pro 390 riesce a sostenere carichi di lavoro molto intensi mantenendo delle prestazioni elevate per un lungo periodo. Il modello da noi testato è quello con una CPU con 12 Core e 24 Threads Con il più classico test di Geekbench 6, si raggiungono facilmente risultati che superano i 16.000 punti.

La GPU integrata Radeon 8050S si comporta molto bene: I risultati nel gaming sono paragonabili a quelli che si possono ottenere su una 4060 mobile. Prestazioni gaming di buon livello per essere una GPU integrata. Ma la vera forza di questa nuova piattaforma sta nel fatto che la memoria unificata è condivisa tra CPU e GPU per un trasferimento di dati ancora più rapido. Tramite il BIOS si può infatti impostare quanta memoria allocare per la GPU in modo tale da spostare il carico di lavoro sulla scheda video, che in determinati contesti è più adatta a lavori specifici.

SCHEDA TECNICA

  • Processore (CPU)
    • AMD Ryzen AI Max PRO 380/385/390 o Max+ Pro 395
    • Fino a 16 core e 32 thread (Max+ Pro 395)
    • Frequenza boost fino a 5,1 GHz
  • Grafica (iGPU + NPU)
    • AMD Radeon integrata (8050S/8060S)
    • NPU integrata fino a 50 TOPS per workload AI
  • Memoria (RAM)
    • LPDDR5X unificata, saldata onboard
    • Fino a 128 GB (fino a 96 GB allocabili alla iGPU)
  • Archiviazione
    • Uno slot M.2 PCIe Gen4 x4 NVMe (fino a 4 TB)
  • Schermo
    • 14″, opzioni WUXGA IPS (1920×1200) o 2.8K OLED (2880×1800), 400 nit, gamut fino al 100 % DCI‑P3
    • Schermo touch/anti‐riflesso a secondo del modello
  • Webcam e audio
    • Webcam 5 MP IR con riconoscimento facciale Windows Hello
    • 4 altoparlanti con amplificatori discreti + doppio microfono
  • Batteria
    • Polimeri 4‑cell 74,5 Wh (HP XL‑Long Life)
    • Ricarica veloce: 0-50 % in 30 min
  • Connettività
    • 2 × Thunderbolt 4 (USB‑C/DisplayPort 2.1, PD 150 W)
    • 1 × USB‑C 3.2 Gen 2 (PD 150 W, DisplayPort 2.1)
    • 1 × USB‑A 3.2 Gen 2 (PowerShare)
    • 1 × HDMI 2.1
    • Combo jack cuffie/microfono
    • Wi‑Fi 7 (MediaTek MT7925, 2×2) e Bluetooth 5.4
  • Dimensioni, peso e materiali
    • Dimensioni: ≈ 312 × 215,5 × 18,5 mm
    • Peso: da 1,5 kg a 1,6 kg a seconda della configurazione
    • Costruzione in alluminio, chassis sottile (~18 mm)

Se infatti le prestazioni di potenza bruta nel gaming non fanno gridare al miracolo, la possibilità di allocare tanta memoria per la GPU (fino a 96 GB sul modello da 128 GB) risulta molto comodo quando dobbiamo lavorare su texture di grandi dimensioni o durante l’esecuzione di modelli AI locali di grandi dimensioni.

Durante carichi di lavoro sostenuti, la CPU tende a salire rapidamente di temperatura ma sotto la scocca ci sono due grandi ventole che riescono comunque a mantenere temperature accettabili. Durante gli stress test, il corpo intorno alla tastiera non diventa mai troppo caldo da essere “intoccabile”.

AI LOCALE: TANTO POTENZIALE, MA SERVE MATURITÀ

Uno dei punti distintivi dello ZBook Ultra G1A è la possibilità di eseguire modelli LLM in locale, grazie alla combinazione di una NPU fino 50 TOPS e al supporto a 64 GB di memoria unificata, con fino a 96 GB dedicabili alla GPU (nel modello da 128 GB).

Nei nostri test, con modelli Qwen3, Gemma3, si riescono a eseguire LLM da 4B a 32B parametri, con velocità che variano da 50 token/s (su modelli leggeri) a 20 token/s su modelli da 12B. Qwen3 32B, ad esempio, ha restituito 8.5 token/s. Il fatto che si abbia la possibilità di allocare molta più memoria sulla GPU è il vero punto di forza perché far girare in locale modelli così grandi (e precisi) su un PC portatile, risulta importatissimo quando si devono gestire documenti sensibili senza compromettere la privacy.

Fino a qualche tempo fa risultati del genere erano impensabili se non trasferendo il carico di lavoro di un LLM su server o su macchine desktop dedicate. Oggi tutto questo si riesce a fare su un PC portatile. Ovviamente bisogna sempre scendere a compromessi sulla quantizzazione del modello, ma parliamo comunque di LLM di grandi dimensioni.

Tuttavia, l’esperienza non è stata ottimale. Queste nuove piattaforme AMD sono ancora giovani e alcuni programmi non riescono a vedere correttamente il quantitativo reale di memoria allocata per la GPU. Con LM studio ho preferito usare le versioni beta perché sono più aggiornate e ho ottenuto risultati migliori con queste. Immagino che in futuro I vari software AI si possano aggiornare per fornire una maggior compatibilità con questi nuovi chip.

AUTONOMIA: DA USARE COLLEGATO

La batteria da 74 Wh offre prestazioni modeste, in linea con le workstation di fascia alta. Dunque molto dipende dal carico di lavoro che richiedete alla macchina ma se la tenete al massimo del potenziale, difficile superare le due ore. Valori in linea con le caratteristiche e la capacità della batteria ovviamente. Se invece usate questo portatile in modalità "office" riuscirete ad arrivare a oltre 5 ore sebbene questo caso d'uso non sia ovviamente quello consigliato per chi sceglie questo tipo di soluzioni ad altissima potenza.

In confezione è presente un alimentatore con porta Type C da 140W e tramite questo si riescono a ottenere le prestazioni massime della CPU. Le prestazioni durante l’esecuzione di modelli linguistici locali non vengono influenzate troppo durante l’utilizzo con sola alimentazione a batteria. Si nota un leggero calo di prestazioni, ma solo con i modelli più grandi.

CONNETTIVITÀ, INPUT E MULTIMEDIA

Il comparto porte è completo: due Thunderbolt 4, una USB-C 10 Gbps, una USB-A, HDMI, jack audio e slot Kensington. Manca un lettore SD, che sarebbe stato utile in ambito creativo.

La tastiera non è Full Size (manca tastierino numerico) ma ha un buon feedback alla pressione dei tasti e il layout è piuttosto tradizionale, in pochi minuti ci si abitua facilmente.

Il trackpad è fluido e preciso, ma è meccanico, non aptico. C’è una buona webcam da 5MP che ha la possibilità di essere disattivata tramite un otturatore meccanico che blocca fisicamente il sensore. Insomma, tutto quello che ci si può aspettare è presente, stabile, veloce e con un Wi-Fi che satura la nostra rete e dunque risulta adatto a qualunque contesto lavorativo.

CONCLUSIONI: UNA MACCHINA PER CHI SA COSA FARNE

La HP ZBook Ultra G1A è una delle workstation da 14 pollici più potenti mai prodotte. La sua combinazione di CPU multi-core, GPU integrata evoluta, memoria condivisa fino a 128 GB e capacità AI la rende unica nel suo genere.

Non è però una macchina per tutti: il prezzo supera facilmente i 3000 euro per una configurazione completa. Ma per chi lavora con modelli LLM, rendering avanzati o workflow creativi ad alta intensità, è uno strumento che può realmente fare la differenza e il costo da sostenere è molto competitivo se paragonato con altre soluzioni sul mercato.

Chi lavora in ambito professionale (specialmente nel mondo delle AI) e ha bisogno di potenza massima in mobilità, troverà nello ZBook Ultra G1A un alleato prezioso. Per chi invece desidera giocare, ci sono soluzioni HP della linea Victus che possono essere più adatte alle vostre esigenze.