Huawei torna alla carica nel segmento degli auricolari true wireless con le nuove FreeBuds 6, un modello che affina la formula degli open-fit con un design leggermente rinnovato rispetto alle precedenti FreeBuds 5, un’inedita configurazione a doppio driver e una sorprendente (per la categoria) cancellazione attiva del rumore. Li ho messi alla prova per alcune settimane per capire se possono davvero rappresentare un punto di riferimento per chi cerca comfort e qualità audio senza chiudersi completamente al mondo esterno. Come sarà andata? Ve lo racconto nelle prossime righe.
INDICEMATERIALI E COSTRUZIONELe Huawei FreeBuds 6 confermano l’ormai iconico design a “goccia” , nato con le FreeBuds 5. È un’estetica riconoscibile, raffinata, ma soprattutto funzionale: non è una scelta solo stilistica, bensì legata alla distribuzione del peso e all’ergonomia complessiva. Con questa generazione, Huawei ha ridotto il peso degli auricolari del 12% e il loro spessore del 9%, portandoli a 4,9 grammi ciascuno, migliorando significativamente il comfort e la stabilità.
Il corpo è realizzato in plastica lucida, mentre la custodia ha una finitura opaca satinata che migliora la presa e riduce impronte e graffi. La qualità costruttiva generale è solida: le giunzioni sono impercettibili, e ogni elemento è ben integrato, senza scricchiolii o giochi tra le parti. Sono disponibili in bianco, nero e un nuovo viola metallizzato (che vedete nelle nostre foto), decisamente più distintivo. Huawei abbandona qui l’originale arancione delle FreeBuds 5, una scelta che puntava sulla differenziazione ma che forse era fin troppo polarizzante. Il viola, invece, aggiunge personalità pur rimanendo elegante e particolarmente adatto ad un pubblico femminile.
La custodia conserva la forma “a pillola” con coperchio incernierato, dimensioni di 66,2 × 49,9 × 26,8 mm e un peso di 40,3 grammi. Rispetto a molti competitor, è leggermente più larga ma meno spessa, rendendola più comoda da infilare in tasca. Si apre facilmente anche con una sola mano, ed è ben bilanciata nel peso, dettaglio utile per maneggiarla al volo.
Sotto troviamo la porta USB-C, sul fianco il tasto di pairing/reset, e sul frontale un LED multicolore che indica stato di carica e connessione. Interessante la presenza di un piccolo speaker integrato nella custodia, che emette suoni di notifica, ad esempio quando la batteria è scarica, una chicca che raramente si vede in questa fascia di prezzo.
Gli auricolari sono certificati IP54, quindi resistenti a polvere e schizzi d’acqua. Non sono progettati per nuoto o immersioni, ma vanno benissimo per l’uso quotidiano anche sotto la pioggia o durante l’attività fisica. È un plus importante soprattutto per chi cerca auricolari versatili da usare in mobilità.
ERGONOMIA E CONTROLLIUno dei motivi principali per cui molti utenti preferiscono gli auricolari open-fit è senza dubbio il comfort. Huawei lo sa bene e con le FreeBuds 6 ha voluto perfezionare ulteriormente l’esperienza d’indossabilità, introducendo accorgimenti che, pur non stravolgendo il design a goccia già visto con le FreeBuds 5, migliorano in modo netto la stabilità e la tolleranza nell’uso prolungato.
La forma del corpo auricolare è stata leggermente rivista, con un’angolazione dell’asta ridotta a 10 gradi rispetto alla generazione precedente. Un cambiamento apparentemente minimo, ma che si traduce in un’inclinazione più naturale e in una maggiore aderenza alla conca dell’orecchio. A ciò si aggiunge un peso decisamente contenuto – appena 4,9 grammi per auricolare – che contribuisce a una sensazione di leggerezza quasi impercettibile, anche dopo diverse ore di utilizzo. Vi posso assicurare che tra l'assenza del gommino e il peso praticamente non le sentite addosso.
Ovviamente, come sempre accade con gli auricolari di tipo aperto, la vestibilità resta comunque abbastanza soggettiva. Non tutte le orecchie accolgono allo stesso modo questo tipo di design, e chi ha padiglioni particolarmente ampi o stretti potrebbe avvertire una sensazione di instabilità, specie in movimento. Per ovviare almeno in parte a questo limite, Huawei ha incluso nella confezione due paia di piccoli inserti in silicone trasparente, quasi invisibili, che aumentano leggermente lo spessore dell’auricolare e migliorano l’aderenza. Non si tratta di un sigillo acustico in stile in-ear, ma il compromesso raggiunto è sufficiente a dare quel grip in più che rende tutto più stabile.
A rendere l’esperienza più interattiva contribuiscono i controlli touch, posizionati sulle astine di ciascun auricolare. La superficie è ampia e reattiva, e permette di gestire la riproduzione musicale, il volume, la navigazione tra i brani e la cancellazione del rumore con estrema naturalezza. Il sistema risponde con precisione, senza ritardi né tocchi fantasma, e può essere personalizzato a piacimento attraverso l’app AI Life, disponibile sia per Android che per iOS.
Ma il tocco in più arriva con le gesture basate sul movimento del capo. Sì, perché le FreeBuds 6 integrano un sistema che consente di accettare una chiamata semplicemente annuendo, o di rifiutarla scuotendo la testa. Una funzione che può sembrare superflua, ma che nella pratica risulta davvero comoda quando si hanno le mani occupate, magari in cucina o durante una corsa. L’attivazione avviene dall’app e il riconoscimento dei movimenti è rapido e abbastanza preciso e affidabile.
Non manca poi la funzione di rilevamento dell'indossamento: togliendo un auricolare la musica va automaticamente in pausa, per poi riprendere non appena viene reinserito. Un dettaglio che, se ben implementato, come in questo caso, migliora in modo silenzioso ma concreto l’esperienza d'uso quotidiana.
QUALITÀ AUDIO DA RIFERIMENTOCon le FreeBuds 6, Huawei alza decisamente l’asticella nel segmento degli auricolari semi-in-ear, introducendo una novità tecnica di rilievo: una configurazione a doppio driver, finora inedita in questa categoria di prodotto. Il sistema si compone di un driver dinamico da 11 mm con quattro magneti ad alta efficienza, responsabile della riproduzione delle frequenze basse e medie, abbinato a un driver planare, pensato specificamente per le alte frequenze. Una combinazione che, sulla carta, consente di distribuire il carico sonoro tra due trasduttori complementari, migliorando sensibilmente la separazione dei toni, il dettaglio e la profondità dell’ascolto.
Huawei dichiara una risposta in frequenza che spazia tra 14 Hz e 48.000 Hz, ben superiore alla media dei concorrenti. A supportare questo spettro così ampio interviene anche una dotazione di codec audio particolarmente completa: LDAC, compatibile con un’ampia gamma di dispositivi Android e capace di gestire fino a 990 kbps, e L2HC 4.0, codec proprietario Huawei che arriva a 2,3 Mbps e che si esprime al meglio in abbinamento con smartphone ovviamente Huawei. Sono poi presenti anche AAC e SBC, per garantire la compatibilità più ampia possibile.
Nell’esperienza d’uso quotidiana, il risultato è estremamente convincente. Il suono restituito è caldo e coinvolgente nei bassi, mai eccessivamente gonfio ma sempre presente e ben controllato. I medi risultano ben scolpiti, con voci nitide e strumenti sempre distinguibili anche nei passaggi complessi. Le frequenze alte, invece, si rivelano brillanti e ariose, con un livello di dettaglio che sorprende per degli auricolari di tipo open-fit. Il soundstage è ampio e profondo, tanto che in più occasioni sembra quasi che il suono arrivi dall’ambiente circostante piuttosto che dalle orecchie, una sensazione rara in questa tipologia di prodotto e amplificata dal fatto che l'ergonomia le rendano quasi "invisibili" una volta indossate. Questa ampiezza rende le FreeBuds 6 molto buone non solo per musica, ma anche per podcast, contenuti audiovisivi e persino per ambienti sonori complessi come concerti dal vivo o colonne sonore orchestrali.
Il comportamento dell’audio resta stabile anche a volumi elevati: non si percepisce distorsione significativa, a dimostrazione della qualità costruttiva dei driver e della bontà del progetto acustico. Inoltre, Huawei ha implementato una serie di tecnologie intelligenti sotto il cappello di Huawei Sound. Tra queste spicca il triplo equalizzatore adattivo, un sistema che analizza costantemente la forma del condotto uditivo, la posizione degli auricolari e il volume in uso per ottimizzare la resa sonora. Il risultato è una coerenza timbrica sorprendente, che si mantiene anche quando si spostano gli auricolari o si cambia contesto d’ascolto.
Chi desidera personalizzare ulteriormente l’equalizzazione può affidarsi all’app AI Life, che mette a disposizione una serie di profili preimpostati come Pop, Classico o Bilanciato, e un equalizzatore manuale a dieci bande. Anche gli utenti più esigenti avranno quindi gli strumenti per cucire su misura il suono secondo i propri gusti. Infine, le FreeBuds 6 si comportano in modo egregio anche in ambito video e gaming. La modalità a bassa latenza attivabile dall’app assicura un’ottima sincronizzazione tra audio e video. In test con Netflix, YouTube e giochi come Call of Duty Mobile, il ritardo percepito è stato praticamente nullo.
CANCELLAZIONE ATTIVA DEL RUMOREL’adozione della cancellazione attiva del rumore su auricolari open-fit è, di per sé, un’impresa tecnica non banale. In assenza del classico isolamento meccanico fornito dai gommini, l’intervento dell’elettronica diventa cruciale per ottenere risultati concreti. Huawei è tra i pochi brand ad aver investito realmente nello sviluppo di una ANC pensata su misura per i design semi-in-ear, e con le FreeBuds 6 si può dire che questo lavoro stia finalmente dando i suoi frutti al meglio.
La tecnologia implementata si chiama Intelligent Dynamic ANC 3.0, una sigla che racchiude un sistema sofisticato composto da tre microfoni per auricolare più una unità di cattura vocale, il tutto modulato e ottimizzato da algoritmi basati su reti neurali. Il principio di funzionamento prevede l’analisi in tempo reale dell’ambiente sonoro circostante e del modo in cui il suono arriva all’orecchio, con aggiornamenti ogni 2,6 microsecondi. Non si tratta quindi di una semplice cancellazione “passiva + elettronica”, ma di un sistema reattivo e intelligente, addestrato su oltre trenta scenari ambientali reali, dalla metro, al traffico urbano, al bar affollato, passando per un classico ufficio.
Huawei dichiara che le FreeBuds 6 sono in grado di ridurre il rumore fino a 95 dB, anche in presenza di vento sostenuto, una promessa ambiziosa, che però trova conferma nell’utilizzo quotidiano: la riduzione del rumore è tangibile e, per essere un modello open-fit, davvero impressionante. Rumori continui e a bassa frequenza come motori, traffico, condizionatori e brusii di sottofondo vengono attenuati in modo netto. Le frequenze medie e alte, più variabili e difficili da filtrare, restano percepibili, ma in modo più ovattato rispetto a quando l'ANC è spento. In generale possiamo dire che la vera differenza la fa proprio la capacità di Huawei di gestire bene i rumori statici, quelli che disturbano senza che ce ne si accorga, sul reso il comportamento è quello che ci si aspetterebbe da un auricolare di questo tipo.
Interessante è anche la gestione delle modalità ANC, che può essere impostata manualmente o lasciata in modalità “Dinamica”, in cui è il sistema stesso a decidere in tempo reale quale livello di soppressione applicare. Le altre due opzioni sono “Generale”, adatta a contesti urbani o ambienti affollati, e “Comfort”, pensata per ambienti interni meno rumorosi. In tutti i casi, il passaggio tra le modalità è rapido e non introduce fastidiosi artefatti sonori, a dimostrazione della maturità del sistema di controllo.
Va sottolineato che le FreeBuds 6 non dispongono di una modalità trasparenza dedicata, ma in questo caso non se ne sente davvero il bisogno. La loro natura open-fit, infatti, permette di sentire naturalmente l’ambiente circostante non appena l’ANC viene disattivata. È una caratteristica che piacerà a chi cerca un ascolto più consapevole o vuole restare connesso con ciò che lo circonda senza dover togliere le cuffie.
MICROFONI E QUALITÀ IN CHIAMATAUno degli ambiti in cui Huawei ha fatto segnare un progresso significativo con le FreeBuds 6 è senza dubbio quello della qualità nelle chiamate vocali. Non che le FreeBuds 5 facessero male eh, intendiamoci, ma qui siamo ancora ad un livello superiore. Le conversazioni via auricolare non sono più una funzione accessoria, ma anzi, rappresentano sempre uno scenario d'uso quotidiano quasi primario, per motivi lavorativi come nella sfera privata. In questo contesto, l’affidabilità del microfono diventa cruciale.
Le FreeBuds 6 si presentano con una dotazione tecnica di alto livello: tre microfoni per ciascun auricolare, di cui uno dedicato alla cattura della voce, abbinati a una VPU (Voice Pickup Unit) e a un sistema di cancellazione del rumore ambientale basato su intelligenza artificiale. Questo complesso di tecnologie non si limita a ridurre i rumori di fondo, ma è in grado di distinguere la voce dell’utente dai suoni esterni, analizzando il flusso sonoro in tempo reale per ottimizzare la trasmissione vocale.
Il risultato è una qualità di conversazione sorprendentemente nitida, soprattutto in condizioni difficili. In ambienti chiusi, come una stanza silenziosa o un ufficio, la voce appare calda, naturale e con una presenza molto realistica. Ma è all’aperto che le FreeBuds 6 mostrano il loro valore: anche in mezzo al traffico, con vento o rumore urbano, la persona dall’altra parte della chiamata percepisce un audio chiaro e privo di disturbi significativi.
AUTONOMIA E RICARICAQuando si parla di auricolari true wireless, l’autonomia è spesso un compromesso tra dimensioni, volume e funzionalità avanzate come la cancellazione del rumore. Huawei dichiara fino a 6 ore di riproduzione continua senza ANC attivo, e circa 4,5 ore con la cancellazione attiva del rumore. Si tratta di valori realistici, confermati anche nell’uso quotidiano: ascoltando musica a volumi medi con l’ANC attivo, si arriva generalmente tra le 4 e le 4 ore e mezza di utilizzo effettivo. È una performance discreta, sufficiente per coprire una giornata fatta di sessioni intermittenti, come ascolto durante spostamenti, chiamate e brevi pause musicali. Ci sono alternative che fanno meglio, certamente sì, ma diciamo che queste altre scendono a compromessi sotto altri aspetti come la qualità audio o l'ANC.
Il vero alleato dell’autonomia è però la custodia di ricarica, che integra una batteria da 510 mAh e consente di raggiungere complessivamente fino a 36 ore senza ANC e 27 ore con ANC attivo. Una dotazione in linea con quanto offerto da concorrenti diretti come Apple con le AirPods o Sony con le LinkBuds, anche se alcune alternative in-ear con design chiuso riescono anche ad andare oltre, grazie a batterie leggermente più capienti.
Dove le FreeBuds 6 si distinguono è però nella gestione della ricarica rapida. Bastano 5 minuti nella custodia per ottenere circa 2 ore e mezza di ascolto, un risultato eccellente per chi è spesso di fretta o si accorge all’ultimo minuto di avere gli auricolari scarichi. Una ricarica completa degli auricolari richiede invece circa 25 minuti, mentre per il case, se completamente scarico, servono 45 minuti via USB-C e circa 3 ore in modalità wireless.
CONNETTIVITÀ E APPDal punto di vista della connettività, le Huawei FreeBuds 6 si appoggiano al collaudato Bluetooth 5.2, una versione non recentissima ma ancora ampiamente utilizzata per la sua affidabilità e il basso consumo energetico. La connessione è stabile, veloce e priva di micro-interruzioni anche in ambienti affollati.
Uno degli aspetti più apprezzabili è il supporto al multipoint, ovvero la possibilità di collegare contemporaneamente le FreeBuds 6 a due dispositivi, ad esempio uno smartphone e un laptop, con switch automatico dell’audio in base al contenuto in riproduzione. Nella pratica, se si sta guardando un video sul computer e arriva una chiamata sul telefono, gli auricolari deviano subito l’audio alla conversazione, per poi tornare al video una volta terminata la chiamata. Il sistema è rapido, fluido e non richiede interventi manuali, una comodità non scontata nemmeno su modelli top di gamma.
Per accedere a tutte le funzionalità avanzate è necessario installare l’app companion Huawei AI Life, disponibile su iOS e Android (su quest’ultimo va scaricata da AppGallery o dal sito ufficiale). L’app è ben strutturata, graficamente curata e offre un controllo completo: si possono regolare le modalità ANC, gestire i comandi touch e le gesture, selezionare profili audio, calibrare l’equalizzatore a 10 bande, attivare la modalità a bassa latenza per il gaming, e persino localizzare gli auricolari in caso di smarrimento.
CONSIDERAZIONILe Huawei FreeBuds 6 non sono semplicemente un’evoluzione delle FreeBuds 5, ma rappresentano un salto generazionale ben più marcato di quanto il nome lasci intendere. L’adozione di un sistema a doppio driver su auricolari open-fit è una mossa tanto ambiziosa quanto efficace: la resa sonora è dettagliata, profonda e sorprendentemente spaziale, superiore a molte alternative anche in-ear nella stessa fascia di prezzo. La cancellazione attiva del rumore, altra caratteristica di punta, si conferma come una delle migliori mai viste su auricolari aperti. A questo si sommano microfoni di qualità eccellente, gesture intelligenti, un’app ricca di opzioni e una connettività affidabile e completa, compresa la multipoint e la compatibilità con codec HD. Il tutto in un prodotto elegante e ben costruito.
PRO E CONTRO Qualità audio eccellente grazie al doppio driver ANC molto efficace per un design semi-open Microfoni tra i migliori sul mercato Leggere e comode anche a lungo Ricarica rapida e wireless Prezzo da tenere in considerazione Autonomia non da record L'app Android non è su Play Store VIDEO