Recensione Nothing Phone (3): il medio gamma travestito da flagship costa 949€

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HDblog.it Jul 08, 2025 · 21 mins read
Recensione Nothing Phone (3): il medio gamma travestito da flagship costa 949€
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Poco più di una settimana ci separa dal nostro primo contatto con il Nothing Phone (3) durante l'evento di lancio a Londra. Oggi, dopo averci messo mano per svariate ore, siamo pronti per iniziare a parlarvene. Servirà chiaramente in futuro tornare a parlare di Nothing e di questo Phone (3). Ad oggi infatti si nota che è ancora un cantiere aperto, testimoniato anche da una comunicazione di qualche giorno fa che rettifica il PWM Dimming da 2160Hz a 960Hz poiché con quello a 2160Hz si aveva una resa del pannello troppo bassa, poco di qualità.

Parliamo di uno smartphone con un prezzo che oscilla tra 849 e 949 euro, in Italia. Ad oggi costa più di un OPPO Find X8 Pro, molto più di uno Xiaomi 15, più di un Honor Magic 7 Pro e di pressoché tutti i top di gamma usciti in Italia mesi fa e che ora hanno prezzi sostanzialmente dimezzati. Nothing Phone (3) cerca quindi di essere un flagship, come alcuni di quelli citati, ma non riuscendoci fino in fondo.

È un problema? Se stessimo parlando di un'azienda che sta punta ad un pubblico "lifestyle", modaiolo, poco interessato alle specifiche non lo sarebbe; ma la realtà dei fatti ci dice altro. I Nothing Phone, ad oggi, hanno venduto tanto nelle declinazioni Phone (1), Phone (2a) e Phone (3a) poiché poco costosi e fuori dai classici schemi. Al contrario, il Phone (2) a 679 euro non ha avuto successo, e la stessa cosa si può dire di Nothing Phone (3a) Pro, rispetto al vendutissimo Phone (3a).

Il Reddit di NOTHING è pieno di utenti confusi, dubbiosi e non pienamente convinti da questo nuovo progetto

Eppure questo nuovo Nothing Phone (3), a ben 849 euro, fa sembrare i 479 euro del Nothing Phone (3a) Pro tutto sommato adeguati, anche se qualche mese fa ci sono parsi eccessivi per quel prodotto. Come facciamo fatica noi a digerire questo aumento di prezzo, siamo certi sarà ancor più complicato che lo assimili lo zoccolo duro dei fan del brand, i "celoduristi" da scheda tecnica con un occhio riservato al design e allo smartphone che fa ti fa riconoscere tra la folla, non l'influencer di turno.

Il limite del Nothing Phone (3), e il motivo per il quale la nostra analisi sarà piuttosto critica su alcuni punti, è proprio quello di essere lì nel mezzo, senza convincere nessuno. La scheda tecnica per 849/949 euro non è all'altezza: niente display LTPO, Type-C 2.0 senza uscita video, il teleobiettivo è addirittura peggiore del Phone (3a) Pro che costa la metà, la batteria è limitata via software in Europa per non incorrere in ulteriori tasse nell'importazione e nello stoccaggio e alcuni aspetti come la back cover in vetro, che trattiene tantissime ditate, non passano quella sensazione di "lusso", o banalmente di "esclusivo", "costoso".

Costoso è meglio? Non sempre, per molte persone.

Nothing Phone (3) cattura gli sguardi di tutte le persone che frequentate nel vostro quotidiano, ma se il Phone (2a) e (3a) conquistavano anche gli sconosciuti appena venivano a conoscenza del loro prezzo concorrenziale, bassissimo se paragonato a un iPhone che loro avevano tra le mani, con questo Phone (3) assisterete a un loro sussulto.

Anche poi tra le fila degli amanti del brand ci sono stati dubbi riguardo al design: si vede che è un progetto nato anni fa, prima dei Phone (3a), come ci narravano all'evento, sembra piuttosto un Phone (2) prototipale. Il risultato finale è uno smartphone tanto eclettico quanto massimalista, opulento. Ci sono tantissimi elementi differenti e, unendo i puntini tra essi, il risultato finale è... strano!

ESTETICA E DESIGN

Nothing Phone (3) è uno smartphone che "spacca il mercato", non in termini di vendite, perché secondo me venderà poco, ma in termini di clamore mediatico. Tantissime aziende si sono interessate a questo Phone (3); il mio telefono, nei giorni a Londra, era pieno di messaggi delle e dei PR di tutte le aziende tech, incuriosite da tale prodotto.

Può sembrarvi una cosa banale, ma essere al 0,2% di market share e avere così tanta attenzione è un risultato lodevole, perlomeno da ammirare. Potremmo dire che è anche un riconoscimento per gli ottimi risultati ottenuti con i wearable, principalmente le cuffiette Nothing Ear (che utilizzo ogni giorno e amo, miglior acquisto rapporto qualità/prezzo lato TWS, dopo le AirPods 4 ANC), ma anche i Nothing Phone (2a) e (3a) che tanto bene hanno fatto, per non citare i CMF Phone, vendutissimi in India.

Una volta fatto tutto questo clamore, o, per dirla con una metafora, «una volta acceso il falò», le fiamme vanno anche alimentate! Ecco, diciamo che tutto l'hype si è un po' spento dopo qualche giorno: Nothing Phone (3) è uno smartphone costruito benissimo, con alcuni elementi disturbanti o geniali (soltanto voi potete scegliere l'aggettivo giusto), ma è uno smartphone come tutti gli altri.

Forma a mattoncino, frame in metallo piatto, retro in vetro e non molto oleofobico, speaker sopra e sotto (simmetrici, super!) e un pulsante extra sul frame a scardinare la solita monotonia degli smartphone. Questo non è un limite del Nothing, chiaro, ma dello smartphone di per sé.

Si potevano comunque fare sforzi originali, come una presa d'aria laterale per una ventola visibile tramite la back cover con i componenti "a vista"; si poteva inserire un flash allo Xenon per richiamare quell'anima "Cyberpunk/Vintage Industriale" o si poteva completamente stravolgere la back cover con interamente un pannello in pixel dot, come il Glyph Matrix circolare.

Cos'è il Glyph Matrix circolare? Un display circolare, composto da 486 LED, posto superiormente, con il quale possiamo interagire con un click in una determinata zona della back cover, dove è posizionato un tasto touch. L'idea è geniale, e va a sostituire i classici LED Glyph dei precedenti Nothing Phone. Un display tecnicamente ci permette di fare più cose e farle meglio: un timer sui LED Glyph era difficilissimo da interpretare, qui abbiamo i numeri a vista.

Ma la verità dei fatti è che ad oggi questo display circolare sul retro ha qualche giochino tipo "Sasso, Carta, Forbice" e "Il Gioco Della Bottiglia". Divertenti? Assolutamente. Faranno impazzire i vostri amici? Le prime volte sicuramente. Sono "Game Changing"? No, dopo una settimana rischi di scordarteli, soprattutto perché il pubblico di Nothing non è ancora il ragazzo festaiolo, che molto probabilmente ha un iPhone per fare i migliori video nelle peggiori discoteche d'Italia, ma il "tech-nerd" come posso essere io (e quando ho avuto la fase festaiola post-COVID ho dato via il Pixel 6 e ho comprato un iPhone 13 Pro).

Il display posteriore in futuro supporterà sempre più utilizzi, poiché la community (anche tu) può sviluppare app e modi di interagire con esso. Ma la realtà dei fatti è che al day one per funzioni simili servono partnership forti. Quali? Immagino una con un Glovo/Deliveroo/JustEat con sul display un tizio in bicicletta e attorno a lui i LED pixellati a cerchio che pian piano si spengono con l'avvicinarsi della consegna; idem per Amazon, o qualche partner con Instagram/WhatsApp per identificare i messaggi di persone specifiche; Google Gemini/ChatGPT/Perplexity con un "Gemini Live" animato sul display Matrix; l'app di Tesla che ti mostra la percentuale di ricarica al supercharger con anche le statistiche della ricarica e molto altro.

La verità? Queste eventuali partnership sono rischiosamente costose. E ancor più vero è che per tante di queste cose esistono su iPhone le Live Activities (anche con l'AOD) e ormai anche su Android 16 stanno per arrivare identiche. Ha senso allora cercare tutte queste informazioni su un minuscolo display posteriore pixellato, quando con un display LTPO AMOLED di altissimo livello puoi fruire delle Live Activities molto più grandi, con una grafica più ricca e con molte più funzioni disponibili?

Il display sulla carta è un qualcosa di simpatico, ma hanno fallito gli smartphone con un display duplicato sulla back cover, come il VIVO Nex Dual Display che recensii anni fa, o il Nubia X. Lo Xiaomi 11 Ultra provò la strada del mini display, una sorta di piccola Mi Band incastonata vicino alle camere... ma ad oggi tutto ciò potremmo bollarlo come "flop".

Ai tempi tali smartphone erano buttati in mezzo alla mischia delle tante innovazioni disponibili: anche la conservativa Samsung ci regalava perle come l'A80 con la fotocamera motorizzata ribaltabile. OPPO aveva le selfie cam nella "pinna di squalo" a scomparsa, Vivo e Xiaomi stavano puntando sulle camere pop-up, Xiaomi aveva addirittura testato uno slider su Mix 3 e mille di queste altre diversità trovavamo in ogni dove della telefonia.

In mezzo a tutto quel gran mix, come anche i moduli di Motorola ed LG, tante strade venivano abbandonate senza neppur fare ulteriori tentativi con più di una generazione. E cosa ci è rimasto ad oggi? Che le uniche aziende leader sono Apple e Samsung, le due che hanno tirato fuori meno "particolarità" sul mercato, sono diventate iconiche. LG, con tutti i suoi test, è finita per ritirarsi. Huawei, l'unica ad avere una strategia simile a quella occidentale di Apple e Samsung, differente dagli altri cinesi, è stata fatta fuori.

Da quel momento in poi il mercato è diventato sempre più statico: le "particolarità" non hanno mai pagato e tutte le aziende hanno cercato di assecondarsi ai leader, Apple e Samsung. Anche la più stravagante Xiaomi è ormai da tre generazioni che non stravolge il design dei propri smartphone, idem OPPO che ha intrapreso la strada degli oblò e Motorola, sotto Lenovo, che propone lo stesso design sia per lo smartphone da 200$ che per quello da 1000$.

Nothing, in questo particolare momento storico, è riuscita a crearsi una sua nicchia di utenza, seppur quel 0,2% mondiale di market share significhi tante, tante vendite, circa 2,5 miliardi di euro di entrate. Come l'ha creata? Con prodotti unici, non noiosi, distanti sia dalle occidentali Samsung ed Apple, ma anche dalle tante aziende cinesi ormai poco ispirate.

Quello 0,2% però è composto da persone come me, impallinate della tecnologia, da indiani che danno più valore alla scheda tecnica che all'esperienza d'uso (che comunque è fantastica sui Nothing). Può un display piccolo e pixelloso, sul retro del telefono, portare quel 0,2% a investire su questo Nothing Phone (3)? Può convincere un utilizzatore di iPhone al passaggio? Secondo me no, perché proprio come i display secondari del passato, piccoli o grandi, ad oggi non aggiunge nulla.

Reddit e X sono pieni di rendering per un eventuale Nothing Phone compatto, c'è una fanbase!

E SE FOSSE STATO COMPATTO?

La mia chiave di lettura è la seguente, esclusa dalla mia passione per gli smartphone compatti: il Nothing Phone (3) non solo avrebbe alimentato un enorme falò al suo debutto, ma lo avrebbe anche mantenuto bello vispo se fossimo stati qui ora a parlare di uno smartphone compatto, unico!

La realtà è che di smartphone da 6,7" grandi e grossi, da circa 220 grammi di peso, con frame in metallo e back in vetro ce ne sono tanti. Qui la back cover è sicuramente fuori dagli schemi rispetto a un Honor 400 Pro, un Vivo V50, un OPPO Reno 13 Pro, un POCO F7 Ultra, ma il Nothing Phone (3) si impantana in un mercato dall'enorme competizione e con una miriade di competitor.

Fosse stato uno smartphone da 6,3", con batteria da 5200mAh o da 6500mAh come ha fatto Vivo con il suo X200 FE, con un design stile Phone (3a) Pro ma con un oblò più piccolino e simmetrico, con un bel display LTPO, un'uscita video, ecco secondo me avrebbe catturato tutta quella fascia di utenza che utilizza un iPhone base, un Galaxy S2X base, uno Xiaomi 15 o che è interessato a tali prodotti ma è insoddisfatto della loro monotonia o scheda tecnica non all'altezza. Il Phone (3) Mini sarebbe stata la convergenza perfetta. Sicuramente avrebbe avuto molta meno concorrenza, e quindi più spazio per esprimersi.

IL DISPLAY LUMINOSO COME UN TOP MA NON BASTA

Non basta avere un display AMOLED super luminoso per "sedersi al tavolo dei grandi". Ok, i 1600 Nit nel quotidiano del Phone (3) sono graditissimi e permettono di vedere l'ottimo pannello da 6,7" pressoché in ogni condizione. Bene le cornici ancor più ridotte e con angoli arrotondati molto bene, armonici, ma mancano poi le "rifiniture".

Il PWM Dimming a 2160Hz è stato revocato poiché non garantiva abbastanza qualità, la resa era scadente, e quindi si è scesi a 960Hz proprio in queste ore finali che ci separano dalla pubblicazione della recensione. Manca l'LTPO, quindi il refresh rate non è dinamico da 1 a 120Hz e, infine, seppur l'azienda ci parli di supporto HDR e Dolby... beh... in applicazioni come Netflix manca il supporto a tali tecnologie!

LA PROTEZIONE DEL DISPLAY E LE CERTIFICAZIONI

l Nothing Phone (3), che non vi ho detto prima, è certificato IP68. Anche il carrellino per le due SIM (ma c'è anche il supporto alla eSIM) è protetto da un gommino ben realizzato. Il display è protetto invece da un vetro minerale di Corning, il Gorilla Glass 7i.

Nulla di male, parliamo di un buon livello di protezione, ma il 7i lo troviamo su smartphone da 300-400 euro. Per quasi 1000 euro ci si aspetta il Gorilla Victus 2, il Gorilla Glass Ceramic o soluzioni proprietarie come quelle Honor, Xiaomi o di Vivo che spesso sono anche migliori! Anche da questi aspetti, come i trattamenti anti-impronte, si percepisce il fattore "top di gamma".

LE TRE FOTOCAMERE SUL RETRO

Spesso ci interroghiamo se sia nato prima l'uovo o la gallina, trovando difficilmente una risposta, ma altrettanto arduo è il seguente: "è nato prima il Phone (3a) Pro o il Phone (3)?". Se su un Samsung, uno Xiaomi, un Vivo, un iPhone o qualunque smartphone vi venga in mente, troviamo una fotocamera migliore sul loro smartphone di fascia media (400-500 euro) che sul top di gamma (1000 euro), sono certo che siamo tutti pronti a infervorarci e, quindi, a lamentarci.

Nothing purtroppo non sfugge a questo trattamento, poiché seppur la fotocamera principale e soprattutto la ultrawide siano un bel passo in avanti rispetto al Nothing Phone (3a) Pro, il teleobiettivo è un bel passo indietro. Passiamo da un sensore LYT-600 da 1/1.95" a un JN5 Isocell da 1/2.76".

Per darvi un esempio concreto della differenza di un sensore da 1/1.95" rispetto a uno da 1/2.76", è come passare da un iPhone 16 Pro a un iPhone XS, più o meno, un bel salto indietro. Ok, ad oggi c'è l'IA e il software a compensare tali differenze, ma parliamo di sotterfugi software.

Le foto che state notando, eppure, sembrano di ottimo livello, anche quelle con il tele! Sì, perché comunque Nothing in questi anni ha affinato molto il software di scatto, ma anche perché molti scatti sono stati ottenuti in RAW e poi elaborati da me a mano. Alla fine di questo capitolo trovate una cartella BOX con i RAW originali e anche scatti JPG originali, di qualità molto più bassa. Ad oggi il telefono risulta davvero poco ottimizzato, slavando randomicamente molte foto.

Il vero potenziale, una volta sistemati tutti i bug software vari, è più quello mostrato nelle immagini da me elaborate. Potrete notare come sia la UW che la principale sono ottime, anche in notturna! Il rumore c'è, non l'ho molto nascosto come farebbe il software di scatto originale, ma i colori ottenibili sono magnifici.

La fotocamera principale è un passo avanti rispetto al Phone (3a) Pro: ora abbiamo un OV50H da 1/1.3", lo stesso sensore di Honor Magic 7 Pro e Xiaomi 15, niente male! L'apertura focale è di f/1.68, mentre per il teleobiettivo, non ve l'ho detto, è di f/2.75. Entrambe le fotocamere hanno la stabilizzazione ottica, l'OIS.

La tele 3X ha anche la funzione telemacro, come potrete notare dalla foto alle patatine fritte, fino a 10cm! Amo questa funzione ed effettivamente è l'unico passo avanti rispetto alla tele del Phone (3a) Pro che ne aveva una fino a 15cm. La messa a fuoco, a prescindere da tale funzione, è una lama e non sbaglia un colpo... molto bene!

Spendiamo due parole per la ultragrandangolare e la selfie camera: entrambe sono da 50 megapixel, come le altre fotocamere, ed hanno lo stesso sensore di base: l'Isocell JN1 con dimensioni 1/2.76". Purtroppo, nessuna delle due ha l'autofocus! Questa è una scelta che sul Phone (3a) e (3a) Pro potremmo ignorare, ma su un dispositivo da 949 euro, onestamente, me l'aspetterei senza battere ciglio.

Un peccato perché poi la qualità degli scatti di queste due fotocamere non è neanche male. Chiaramente non c'è l'OIS, ma l'apertura focale f/2.2 non è male.

La chiusura sul tema video è obbligatoria, poiché spesso è qui che si nota l'ottimizzazione software e la reale sfruttabilità delle fotocamere all'interno del sistema. Sul Nothing Phone (3) arriviamo alla registrazione in 4K/60fps, supportata con tutte e tre le fotocamere posteriori (e quattro con la selfie cam). Attenzione però alla magagna: una volta che iniziamo a registrare non si può cambiare focale! La possibilità di passare da 0.6X a 1X, 3X e viceversa c'è solo se scendiamo al compromesso del 4K/30fps.

Anche in applicazioni come Instagram notiamo come la qualità non sia eccelsa e, inoltre, una grave pecca: non sono integrate né la ultragrandangolare né il teleobiettivo. Per i "celoduristi" da scheda tecnica non è un problema, ma anche per me che mi trovo nel mezzo tra questi e i festaioli, non è un problema dato che non utilizzo mai Instagram per registrare direttamente qualcosa.

Se però il target di questo telefono è l'utilizzatore di iPhone o Samsung che si è stancato del suo telefono noioso, il "lifestyler", come possiamo convincerlo se mancano queste funzioni essenziali per quel pubblico specifico?

SOFTWARE: IL MOTIVO PER ACQUISTARE I NOTHING PHONE

Ve lo dirò senza mezzi termini: se ho consigliato Nothing Phone (2a) e (3a) a chiunque cercasse uno smartphone senza spendere troppo e che facesse un po' tutto e bene, è anche e soprattutto per il software. Di POCO o Realme con la scheda tecnica super pompata ce ne sono a bizzeffe, ma tali smartphone sporadicamente sono difficili da consigliare tra bloatware eccessivo, menù tediosi, grafica confusionaria e, nel caso di Xiaomi, qualche pubblicità latente pronta a uscire fuori in ogni vostra azione quotidiana.

Nothing, con la sua NothingOS cucita a pennello per i Nothing Phone, ha fatto un lavoro eccellente. Tutti i telefoni usciti finora sono stati aggiornati puntualmente ogni mese e con una cura maniacale che parte dai changelog ricchi di informazioni al non trascurare i vecchi modelli limitandoli nelle funzioni disponibili.

NothingOS è inoltre un'interfaccia grafica semplice, tendenzialmente stock, con l'eventuale possibilità di sfruttare le icone Nothing in bianco/nero come tutto il resto del sistema. Non c'è molto altro se non una miriade di widget tematicie un centro di controllo completamente personalizzabile.

In realtà, qualcosa da dire sulle ultime versioni c'è: Nothing sta iniziando a portare molta intelligenza artificiale, ma in modo semplice, fruibile e sensato!

Nel corso del 2024, credo di aver assistito ad almeno 20 presentazioni di smartphone con più di 20-30 minuti dedicati a Gemini, facendo passare il chatbot/assistente di Google come qualcosa che ogni volta veniva creato e integrato esclusivamente da quel produttore per quel determinato prodotto. Non solo risultava noiosissimo, ma anche distorto dalla realtà.

Nothing non ha mai fatto ciò: Gemini c'è, perché ha sostituito Google Assistant che era a bordo di tutti i telefoni occidentali, ma non è una cosa loro, non ha senso stare lì a farla passare come la funzione del secolo.

Si sono invece rimboccati le maniche e hanno proposto Nothing Essential, una loro funzione di IA sviluppata da zero.

L'IA COME DOVREBBE ESSERE: SEMPLICE E PRATICA

Cosa ve ne fate ad oggi di un LLM offline con 3B di parametri? Cosa ve ne fate di un'IA che sbobina note vocali ma che dovete per forza registrare con lo smartphone e che poi sono difficili da "sfruttare"? Nothing si pone tali interrogativi e si presenta nei Nothing Phone di ultima generazione con un tasto fisico laterale: l'Essential Key.

Lo clicchi e parte una registrazione audio. Clicchi il display e, oltre all'audio, cattura anche lo schermo. Una volta rilasciato il tasto, quel conglomerato di audio e video finisce in un'app dedicata, l'Essential Space, dove viene elaborata.

Il risultato finale di tutto ciò? Se ci sono informazioni chiave come un evento o un promemoria, vengono salvati nello smartphone. L'IA elabora tutto ciò che diciamo e catturiamo e lavora al posto nostro.

PRESTAZIONI ED ESPERIENZA D'USO

In conclusione, vi parlo anche di prestazioni, perché so che lo Snapdragon 8S Gen 4 a bordo di questo Nothing Phone (3) sarà uno degli aspetti più criticati. A questo prezzo, ci sta desiderare a bordo uno Snapdragon 8 Elite, ma nel quotidiano non si notano grandi differenze. Per un pubblico "newbie" non si notano affatto.

Abbiamo poi la RAM LPDDR5X e le memorie UFS 4.0, molto rapide! Ok, il processo produttivo del SoC è a 4nm, abbiamo dei consumi in standby più marcati, ma parliamo comunque di virgole. Onestamente è l'unico aspetto che non cambierei, o perlomeno non in primis

LA BATTERIA LIMITATA E LA RICARICA RAPIDA

Il Nothing Phone (3) arriva in Italia con 5150mAh di batteria, seppur sia di recente tecnologia al silicio/carbonio. In altre parti del mondo la batteria è da 5500mAh, ma smontando lo smartphone scopriamo che non ci sono batterie differenti: è la stessa che in alcuni paesi come il nostro viene limitata via software.

Come mai? Molto probabilmente per pagare meno spese di importazione e stoccaggio. Un problema che ad esempio si risolverebbe con una tecnologia a doppia cella, ma questo significherebbe dover mettere in piedi due linee produttive differenti con scocche e batterie diverse. Un'operazione del genere comporta dei costi folli per una piccola azienda come Nothing.

MICROFONI, RICEZIONE E SPEAKER

I tre microfoni del Nothing Phone (3) sono ottimi, funzionano divinamente come le Nothing Ear. La ricezione è più che buona, non da primo della classe ma siamo comunque decisamente oltre la media. I due speaker invece sono ottimi, simmetrici, e hanno una potenza e ricchezza di bassi notevole.

CONCLUSIONI ED ALTERNATIVE

Da questa analisi e dai tanti appunti fatti, questo Nothing Phone (3) sembrerebbe un mezzo disastro, ma la realtà è che parliamo di uno smartphone valido, validissimo se escludiamo il prezzo dal computo totale. Poi, nella realtà dei fatti, dobbiamo scontrarci con il prezzo, e in base ai 949 euro richiesti di massima, l'hardware offerto non è dei migliori, o perlomeno non è migliore della concorrenza.

Il mondo Android è pieno di competizione dai 500 ai 900 euro e spesso spendere 900 o 500 euro comporta pochissime differenze. Questo distacco si avverte ancora di più passando dal Nothing Phone (3a) Pro a questo Nothing Phone (3), dove i circa 400-500 euro di differenza non dico che siano inesistenti, ma davvero ardui da giustificare.

​Carl Per ed il suo nuovo Nothing Phone 3 vs OnePlus 13

Il punto cardine di oggi, di Nothing, è il software, la NothingOS. Anche l'estetica ha un suo impatto, ma un Nothing Phone (3a) non ha troppo da invidiare a questo; per alcuni potrebbe anche essere più armonico. Alla fine della fiera, i PRO del Phone (3) li ritroviamo anche per il Phone (3a) o (3a) Pro, mentre i CONTRO rischiano di essere anche di più, considerando quanto raccontato in questa recensione.

Il Nothing Phone (3) si pone come il fiore all'occhiello dell'azienda, non per forza con la necessità di vendere, ma anche in questo caso non riesce a esaurire totalmente la sua mansione. Se lo scopo era questo, forse era meglio fare un top di gamma senza la minima rinuncia, anche a costi proibitivi, ma che avrebbe davvero alzato l'asticella dello status symbol del brand. Allo stato attuale è un rimandato a settembre, quando il prezzo andrà verso un drastico calo.

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