Recensione Samsung Galaxy S25 FE, aspira ad essere un top, quasi

https://www.hdblog.it/smartphone/recensioni/n631621/samsung-galaxy-s25-fe-test-prova-prezzo-sconto/

HDblog.it Sep 16, 2025 · 17 mins read
Recensione Samsung Galaxy S25 FE, aspira ad essere un top, quasi
Share this

Negli ultimi anni, la strategia “Fan Edition” di Samsung si è consolidata come un ponte tra le aspirazioni della fascia alta e la concretezza di quella media. Una proposta che, almeno nelle intenzioni, dovrebbe racchiudere l’essenza della serie Galaxy S offrendo al tempo stesso un prezzo più accessibile. Il Galaxy S25 FE si inserisce proprio in questo solco, cercando di migliorare quanto fatto con l’S24 FE e avvicinandosi ancora di più ai modelli flagship della casa coreana, in particolare al Galaxy S25+. Obiettivo centrato? Vediamolo insieme in questa recensione.

INDICEDESIGN E COSTRUZIONE

Il primo contatto con il Galaxy S25 FE è decisamente positivo. Samsung ha scelto di proseguire sulla strada della coerenza stilistica, e questo dispositivo si presenta con un design praticamente indistinguibile da quello dei Galaxy S25 e S25+, sia nella parte frontale che posteriore. È una scelta voluta, e tutt’altro che pigra: l’intento è chiaro, dare al modello FE un look and feel da vero top di gamma.

L’assemblaggio è impeccabile e la qualità costruttiva si avvicina moltissimo agli standard della fascia alta. La scocca è in Armor Aluminium, una variante più resistente e leggera del classico alluminio, anche se non arriva al livello dell’“Armor Aluminium 2” utilizzato sui modelli top. Il retro e il fronte sono protetti da Gorilla Glass Victus+, una scelta che garantisce una buona resistenza ai graffi e agli urti, senza sacrificare troppo il peso. L’intero dispositivo mantiene infatti l’ago della bilancia sui 190 grammi, con uno spessore di appena 7,4 mm.

Dal punto di vista estetico, il Galaxy S25 FE si distingue per una finitura posteriore satinata, piacevole al tatto e molto efficace nel ridurre la visibilità delle impronte. La colorazione Navy Blue, che abbiamo provato, risulta elegante e sobria, con una cornice color argento che crea un contrasto sottile ma raffinato. Samsung offre anche le varianti Icy Blue, Jet Black e White, tutte ispirate alla palette dei Galaxy S25 standard. Un dettaglio da apprezzare è che, indipendentemente dal colore scelto, la cornice rimane sempre in finitura metallica anodizzata chiara: una scelta che aiuta a distinguere visivamente l’S25 FE dai prodotti di punta.

Parlando dell’ergonomia, il telefono si tiene piuttosto bene in mano, nonostante il generoso pannello da 6,7 pollici. Sul piano del form factor, le cornici attorno al display sono state ulteriormente ridotte rispetto all’S24 FE, e l’ottimizzazione frontale è notevole. L’unica piccola nota stonata è il “mento” leggermente più pronunciato rispetto agli altri lati, ma si tratta di una differenza quasi impercettibile che non impatta l’utilizzo quotidiano. Il lettore di impronte digitali è di tipo ottico ma risulta affidabile e preciso, pur non essendo veloce quanto gli ultrasonici montati sui modelli Ultra.

Ottima la disposizione dei tasti fisici: power e volume sono facilmente accessibili, ben distanziati e con un feedback solido. Il carrellino SIM supporta le nanoSIM, ma non manca il supporto alle eSIM, dettaglio che allinea la dotazione con quelle dei flagship e amplia le possibilità di utilizzo in mobilità.

Infine, la certificazione IP68 conferma la resistenza ad acqua e polvere, elemento che chiude il cerchio su un design che, nel complesso, non lascia nulla al caso. Il Galaxy S25 FE è un prodotto che si percepisce premium fin dal primo istante, e che restituisce quella sensazione di affidabilità e cura che ci si aspetta da un dispositivo di questa fascia.

DISPLAY E AUDIO

Quando si parla di display, Samsung gioca sempre una partita di livello molto alto e anche su questo S25 FE troviamo un pannello Dynamic AMOLED 2X da 6,7 pollici, lo stesso che abbiamo già apprezzato su modelli precedenti e che si conferma una delle componenti di maggior valore dell’intero dispositivo. La risoluzione è Full HD+ (2340 x 1080 pixel) e il refresh rate arriva a 120Hz, con supporto ai contenuti HDR10+.

Dal punto di vista qualitativo, è un display eccellente: luminoso, nitido e ben calibrato, con un contrasto profondo e neri assoluti, come da tradizione OLED. Samsung dichiara una luminosità di picco di 1900 nit, e nei nostri test si è effettivamente dimostrato ben leggibile anche sotto la luce diretta del sole.

Di default, i colori tendono leggermente verso tonalità più fredde, ma è possibile personalizzare la calibrazione nelle impostazioni, scegliendo tra profili più naturali o più saturi, a seconda delle preferenze.. Per quanto riguarda la frequenza di aggiornamento, il Galaxy S25 FE non dispone di un pannello LTPO, e questo è uno dei pochi compromessi reali rispetto ai flagship. Tuttavia, Samsung ha implementato un sistema di gestione dinamica piuttosto efficace. Il passaggio da 60 a 120Hz e viceversa, in modalità Adattiva, è rapido e preciso, permettendoci di risparmiare batteria quando possibile.

Passando all’audio, troviamo una configurazione stereo con un altoparlante principale posizionato sul bordo inferiore e la capsula auricolare che funge da secondo speaker. Il volume massimo è buono, la separazione stereo discreta e il suono è sufficientemente pieno per la visione di contenuti multimediali o l’ascolto occasionale di musica. Non siamo ai livelli dei migliori doppi speaker frontali, ma la resa è comunque soddisfacente e leggermente superiore alla media. Anche in chiamata la qualità audio è ottima, con microfoni efficaci e nessun problema segnalato dagli interlocutori.

Un cenno meritano anche le prestazioni nel consumo multimediale. Il Galaxy S25 FE supporta senza problemi lo streaming in Full HD e HDR sulle principali piattaforme, come Netflix e Prime Video, anche se—come da tradizione Samsung—manca il supporto al Dolby Vision, assenza ormai cronica su tutti i Galaxy, inclusi i modelli Ultra.

HARDWARE E PRESTAZIONI

Quando si valuta uno smartphone di fascia altra, seppur non a livello dei top assoluti, le prestazioni rappresentano un banco di prova importante. E in questo senso, il Galaxy S25 FE fa un salto netto rispetto al modello precedente, grazie all’adozione del SoC Exynos 2400, lo stesso chip utilizzato lo scorso anno in alcune versioni internazionali di Galaxy S24 e S24+. Una scelta che cambia radicalmente la percezione di questa Fan Edition.

L’Exynos 2400 è realizzato con processo produttivo a 4nm LPP+ di Samsung Foundry, e adotta un’architettura a 10 core con un core ad alte prestazioni Cortex-X4 a 3,2 GHz, due Cortex-A720 a 2,9 GHz, tre A720 a 2,6 GHz e quattro Cortex-A520 a 1,95 GHz per le attività a basso consumo. Sul fronte grafico troviamo la GPU Xclipse 940, basata sull’architettura RDNA 3 di AMD, una soluzione potente sulla carta e progettata per offrire un’esperienza da console in mobilità. Il chip include anche una NPU potenziata del 140% rispetto all’S24 FE, elemento fondamentale per la gestione dell’intelligenza artificiale on-device, che qui gioca un ruolo sempre più importante nel sistema operativo e nelle app fotografiche.

Al di là delle specifiche, ciò che più conta è come il telefono si comporta nella vita reale. E la risposta è chiara: molto bene. Il sistema è fluido, l’interfaccia One UI 8 gira senza esitazioni e tutte le app quotidiane si aprono rapidamente. Non si avverte nessun rallentamento, anche con multitasking spinto, split-screen o passaggio tra più app in background. È lo stesso tipo di esperienza che si ha su un Galaxy S25, e questo è un dato notevole considerando il posizionamento del prodotto.

Anche in ambito gaming l’S25 FE si difende con onore: titoli come Genshin Impact o PUBG Mobile girano fluidi a dettagli medio-alti, con frame rate costanti e senza evidenti segni di thermal throttling, tutto se stiamo entro un minutaggio di gioco ragionevole. Il merito va anche a una camera di vapore maggiorata del 10-25% rispetto alla generazione precedente, coadiuvata da materiali termicamente più efficienti.

Tuttavia, non mancano i limiti. Con sessioni di gaming o stress test di lunga durata, come quello di 3D Mark Steel Nomad, si osservano cali di performance dopo circa 10 minuti, con un drop visibile delle frequenze di clock. La temperatura in questi casi può arrivare internamente a 45°C, e nella parte alta dello smartphone il calore si sente anche esternamente, pur senza renderlo inutilizzabile. Insomma, il sistema tende a scaldarsi sotto sforzo prolungato, quindi è giusto tenerne conto se giocare è uno dei vostri utilizzi più frequenti con lo smartphone.

Galaxy S25 FE è disponibile nei tagli 8/256GB e 8/512GB, con memorie UFS 4.0 molto veloci, almeno nella versione da 256 GB nelle nostre mani. Questo garantisce tempi di caricamento rapidissimi, trasferimenti dati fluidi e un supporto ideale per la RAM virtuale RAM Plus, configurabile fino a 8GB. È probabile che la variante base da 128GB utilizzi invece storage UFS 3.1, ma in ogni caso le versioni più diffuse offrono prestazioni di alto livello anche su questo fronte.

L’Exynos 2400 si conferma quindi un SoC potente e moderno, che consente al Galaxy S25 FE di offrire prestazioni equiparabili a quelle dei top di gamma nell'uso quotidiaino, ma con qualche compromesso in termini di efficienza energetica e dissipazione termica rispetto ai più recenti Snapdragon di fascia alta. In ogni caso, il comportamento è più che soddisfacente per l’utente medio, e l’esperienza quotidiana non lascia spazio a dubbi: siamo di fronte a un dispositivo veloce, stabile e reattivo.

Infine buona la connettività, io ho utilizzato questo S25 FE con una eSIM e devo dire che tutto è funzionato al meglio, dalla registrazione all'aggancio del segnale passando per la stabilità dello stesso, insomma, quello che ci si aspetterebbe da uno smartphone di questo livello, ne più ne meno.

FOTOCAMERE

Il Galaxy S25 FE eredita gran parte del suo comparto fotografico dalla generazione precedente, ma beneficia anche di alcune migliorie che lo portano più vicino ai modelli S25 e S25+. La filosofia è chiara: offrire un’esperienza d’uso versatile e soddisfacente, senza però spingersi verso ambizioni da “cameraphone”.

Sul retro troviamo quindi un setup a tripla fotocamera: Fotocamera principale da 50 MP, con apertura f/1.8, stabilizzazione ottica (OIS) e autofocus Dual Pixel. Il sensore è da 1/1.57", lo stesso già visto su S25/S25+. Questa è affiancata da un teleobiettivo da 8 MP, con lente f/2.4, OIS e zoom ottico 3x. E per concludere abbiamo Ultra-wide da 12 MP, apertura f/2.2 e campo visivo ampio (13mm equivalenti). C’è poi una nuova fotocamera frontale, che passa da 10 a 12 MP, mutuata direttamente dalla gamma Galaxy S25, anche se priva di autofocus.

Non c’è un cambiamento epocale rispetto all’S24 FE, ma il processore di immagine migliorato, l’ISP integrato nell’Exynos 2400 e gli algoritmi aggiornati contribuiscono a rendere l’esperienza fotografica più solida e coerente. In buone condizioni di luce, la fotocamera principale del Galaxy S25 FE produce scatti di ottima qualità: i dettagli sono abbondanti, la messa a fuoco è rapida e precisa, e la gamma dinamica è ben gestita, con un HDR che interviene in modo naturale. I colori sono saturi, ma mai troppo spinti: Samsung ha trovato un buon compromesso tra vividezza e fedeltà cromatica.

Anche lo zoom ottico 3x si difende bene in diurna: l’upscaling dei file da 8 a 12 MP è poco invasivo e le immagini sono nitide, con un buon contrasto. Un buon jolly per ritratti, soggetti lontani o dettagli architettonici. Discreta anche la modalità ritratto classica, che scontorna bene il soggetto e offre uno sfocato naturale, senza eccessi. La ultra-wide, invece, è quella che mostra più chiaramente i suoi limiti: i dettagli non sono sempre definiti, specie ai bordi, e la gamma dinamica è più compressa. Tuttavia, va riconosciuto che la gestione della distorsione è molto buona e i colori sono coerenti con quelli della principale, merito di un buon lavoro di tuning software.

Al calare della luce, l’S25 FE fa affidamento sull’AI e sulla modalità Notte automatica, che si attiva in background quando necessario. I risultati con la fotocamera principale sono più che discreti: le immagini appaiono nitide, ben esposte e con colori bilanciati, a patto di non spingere troppo lo zoom o di non affidarsi alle altre due fotocamere. Fuori dalla camera principale, infatti, la qualità cala visibilmente. L’ultra-wide produce immagini più rumorose, con minore definizione e una gamma dinamica compressa. Il teleobiettivo, se usato di notte, restituisce scatti accettabili solo con modalità Notte forzata: senza, il dettaglio crolla e il rumore si fa evidente. La modalità 2x crop, che sfrutta il sensore principale, funziona invece sorprendentemente bene anche al buio. Nel complesso, il consiglio è di attivare manualmente la modalità Notte nelle condizioni di luce più difficili, per ottenere il massimo dalla post-elaborazione software.

La nuova selfie cam da 12 MP è una miglioria sottile ma tangibile. Le foto risultano più dettagliate, con incarnati più realistici e una gestione della luce decisamente migliorata. L’assenza dell’autofocus si fa sentire solo in casi specifici, come quando si cerca un’inquadratura molto ravvicinata. Per le videochiamate e i selfie quotidiani, il salto qualitativo rispetto alla vecchia 10 MP è evidente.

Il Galaxy S25 FE supporta la registrazione fino a 8K a 30 fps, ma è in modalità 4K a 60 fps che offre il miglior equilibrio tra qualità e praticità. Le clip girate con la fotocamera principale sono nitide, stabili e con colori realistici. Anche lo zoom 2x e 3x mantiene una coerenza visiva molto buona, con uno stile uniforme tra i vari sensori. La stabilizzazione elettronica (EIS) è attiva su tutte le fotocamere in 4K e si comporta bene anche in movimento, rendendo i video usabili anche in camminata. Le prestazioni in notturna sono buone sulla fotocamera principale, un po’ meno sugli altri sensori, dove la qualità cala visibilmente: l’ultra-wide, in particolare, soffre molto di notte, con footage morbido, rumoroso e poco contrastato.

AUTONOMIA

Samsung ha equipaggiato il Galaxy S25 FE con una batteria da 4.900 mAh, un piccolo ma significativo passo in avanti rispetto ai 4.700 mAh del modello S24 FE. La crescita in capacità, però, non ha compromesso né il peso né lo spessore del dispositivo, segno di un’efficace ottimizzazione interna dello spazio. Ma la domanda fondamentale resta: quanto dura davvero questa batteria nell’uso quotidiano?

Nei nostri test di utilizzo reale, il Galaxy S25 FE ha dimostrato di poter coprire senza problemi una giornata intensa con circa 6–7 ore di schermo acceso. In uno scenario tipico con navigazione web, social, streaming, foto e qualche sessione di gaming moderato si arriva tranquillamente a sera con un 20-25% residuo. Con un utilizzo più blando (mail, chiamate, messaggi, social leggeri), si può anche pensare di arrivare a due giorni, ma non sperate di andare oltre, non è un battery phone e non punta ad esserlo.

Parlando di ricarica Samsung dichiara una potenza massima in ingresso di 45W, la stessa di S25 Ultra per intenderci, e quasi il doppio rispetto ai 25W di S24 FE. Nella pratica si arriva al 50% in circa 20 minuti, mentre per una carica completa occorre circa un’ora e 10 minuti. Si tratta di un buon risultato per uno smartphone Samsung ma sappiamo bene che ci sono competitor cinesi che fanno il pieno in mezz’ora o anche meno. Bene invece il supporto alla ricarica Wireless con standard Qi2 fino a 15W; e c’è anche la ricarica Wireless inversa, ottima per ricaricare accessori come le cuffiette in emergenza.

SOFTWARE E AGGIORNAMENTI

Uno degli elementi che più contribuisce a definire l’identità del Galaxy S25 FE è senza dubbio il software. A bordo troviamo Android 16 con interfaccia One UI 8, ed è interessante notare che, al momento del lancio, questo modello è stato il primo dell’intera serie Galaxy S25 a uscire direttamente con la versione stabile del nuovo sistema operativo. È un dettaglio che rivela quanto Samsung abbia voluto trattare seriamente questa Fan Edition, non solo dal punto di vista hardware, ma anche software.

One UI 8 porta con sé un raffinamento grafico più che una rivoluzione: le novità estetiche rispetto a One UI 7 sono minime, ma tutto appare più levigato, pulito, coerente. La gestione del sistema è fluida, stabile e sempre reattiva, e l’interfaccia mantiene quell’approccio “user friendly” tipico di Samsung, con menu ricchi ma ben organizzati, molteplici opzioni di personalizzazione e una suite completa di strumenti di produttività e multimedialità.

La vera novità di quest’anno è l’integrazione integrale della Galaxy AI, la piattaforma di intelligenza artificiale introdotta con la serie S24 e ora completamente accessibile anche su questa Fan Edition. Samsung non ha operato alcun tipo di taglio funzionale: tutte le feature AI presenti sui top di gamma sono disponibili anche sull’S25 FE, a partire dalla scrittura assistita nelle app di messaggistica, passando per l’interpretazione vocale simultanea, fino alla riformulazione di testi, la trascrizione avanzata, l’assistente web contestuale e l’elaborazione intelligente delle immagini.

Tra le tante funzioni quelle che personalmente uso di più e reputo più interessanti sono legate alla possibilità di modificare le foto direttamente dalla galleria con strumenti AI, come la gomma magica che permette di rimuovere oggetti o persone indesiderate dalle immagini, con la funzione di completamento automatico delle aree cancellate o aggiunte durante un reframe. Il tutto funziona con una fluidità notevole tramite il cloud ma, volendo, con risultato altalenanti, è possibile sfruttare l’elaborazione on-device garantita dalla nuova NPU del chip Exynos.

Samsung consente infatti all’utente di decidere, se utilizzare l’AI in locale o su cloud, sia con una opzione singola che vale per tutti gli strumenti che agendo su alcuni di essi singolarmente. Questa flessibilità è particolarmente apprezzabile per chi ha sensibilità legate alla privacy o semplicemente preferisce gestire i propri dati in autonomia.

Non manca poi nemmeno Samsung DeX, la modalità desktop che trasforma il telefono in una sorta di PC portatile, utile in ambito lavorativo o in viaggio. Funziona in modalità wireless o cablata, e offre un’interfaccia completa, con finestre ridimensionabili e taskbar, perfettamente integrata con le app più comuni.

Infine, uno degli aspetti software più significativi riguarda la politica di aggiornamenti. Il Galaxy S25 FE, come i suoi fratelli maggiori, riceverà 7 anni di aggiornamenti software e patch di sicurezza, un impegno che solo pochi produttori oggi possono eguagliare. Questa promessa non solo rafforza la longevità del dispositivo, ma offre anche un enorme valore aggiunto a lungo termine, soprattutto in un segmento dove la durata del supporto è spesso un punto debole.

CONSIDERAZIONI

Galaxy S25 FE è uno smartphone che, più di ogni altra Fan Edition finora realizzata da Samsung, prova a sfumare il confine tra medio gamma premium e flagship. In quasi ogni area chiave, dal display alle prestazioni, dal software al design, offre un’esperienza utente che si avvicina molto a quella dei fratelli maggiori della serie Galaxy S25. E questo, di per sé, è un risultato non da poco.

Il display AMOLED da 6,7" è tra i migliori della fascia, luminoso e ben calibrato. Il SoC Exynos 2400 garantisce prestazioni buone per la stragrande maggioranza degli scenari, mentre la nuova One UI 8, con il pieno supporto alla Galaxy AI, porta con sé un ecosistema software ricco, maturo e soprattutto longevo, grazie ai sette anni di aggiornamenti promessi. Anche in ambito connettività e funzionalità extra, il pacchetto è completo: eSIM, WiFi 6E, Samsung DeX, NFC e ricarica wireless sono tutte presenti.

Tuttavia, non manca qualche compromesso. Le prestazioni sotto stress sono limitate dal throttling, il comparto fotografico è buono, ma al di fuori della camera principale mostra i limiti di sensori non da flagship e la ricarica è rapida ma non raggiunge il livello dei principali competitor. Il tutto si traduce in un’esperienza d’uso solida e piacevole, ma non ancora perfetta.

PRO E CONTRO Design e materiali premium Ottimo display Aggiornamenti garantiti per 7 anni Fotocamere affidabili, senza strafare Attenzione al throttling con uso intenso prolungato Ricarica velocizzata ma ancora più lenta dei competitor Il prezzo di lancio soffre la concorrenza, anche interna

VOTO: 7,5

VIDEO