Recensione Sony WH1000XM6, qualità altissima e ANC da primato!

https://www.hdblog.it/indossabili/recensioni/n619035/sony-wh1000xm6-test-prova-anc-prezzo-offerte/

HDblog.it May 20, 2025 · 14 mins read
Recensione Sony WH1000XM6, qualità altissima e ANC da primato!
Share this

Dopo tre anni di attesa, Sony aggiorna la sua proposta di punta nel settore delle cuffie wireless con cancellazione attiva del rumore (ANC). Le WH-1000XM6 arrivano con la missione dichiarata di superare ogni precedente e rimanere saldamente in cima al podio delle cuffie premium. Missione compiuta? In larga parte sì, anche se resta qualche piccolo dettaglio da limare. Vi racconto tutto in questa recensione.

INDICEDESIGN E ERGONOMIA

Uno degli aspetti più dibattuti al lancio delle WH-1000XM5 è stata la scelta di Sony di rimuovere la possibilità di piegare completamente le cuffie, optando per un design a snodo singolo non richiudibile. Con le WH-1000XM6, Sony fa marcia indietro e reintroduce le cerniere pieghevoli in acciaio, ma lo fa con una costruzione completamente nuova: non si tratta di un semplice ritorno al passato, bensì di una soluzione ripensata con tecnologie più moderne, come il Metal Injection Molding (MIM) che garantisce maggiore robustezza e precisione meccanica quando si parla di produzione su larga scala di componenti complessi.

Il vantaggio pratico è evidente: le cuffie si ripiegano su sé stesse, diventando molto più semplici da trasportare in zaini o borse. Il nuovo case rigido, pur mantenendo dimensioni simili a quello delle XM5, è dotato di chiusura magnetica e di una struttura “a libro” più intuitiva e veloce da aprire. Onestamente parlando avrei preferito una soluzione più snella, simile a quella delle Sonos Ace per intenderci, o addirittura come quella delle Dyson OnTrack, che da chiusa è davvero sottilissima.

Sony ha lavorato molto sull’ergonomia: l’archetto è ora più largo e piatto, con una curvatura leggermente asimmetrica, quasi squadrata, pensata per migliorare la distribuzione del peso. Il risultato è una maggiore stabilità che si ottiene senza esercitare pressione eccessiva sulla testa. Questa geometria asimmetrica aiuta anche a indossare correttamente le cuffie senza doverle osservare attentamente: il lato posteriore è evidenziato anche da una cucitura posizionata strategicamente.

Le cuffie pesano 254 grammi, un dato più che buono per una over-ear ricca di elettronica e batterie, e che, grazie proprio all'ottima ergonomia, si fanno sentire ancora meno sulla testa. Le imbottiture in memory foam rivestite in similpelle risultano morbide ma non cedevoli, e l'aumento della forza di serraggio migliora l'isolamento passivo senza compromettere il comfort, anche per chi, come me, indossa occhiali.

In alcune occasioni le ho indossate anche per 3 o 4 ore consecutive ma, ciononostante, non si sono verificati surriscaldamenti o il classico fastidio derivato dalla pressione continua su alcune parti dell'orecchio: un risultato notevole. Oltretutto Sony ha anche scelto di utilizzare materiali più resistenti alle impronte e alla polvere, con una finitura opaca che dona un look "paper-like" elegante e discreto. Ma non solo, ho molto apprezzato anche la possibilità di rimuovere facilmente l'imbottitura dei padiglioni per poterla sostituire in caso di usura.

E infine parliamo di controlli, fisici e touch. Gli unici due pulsanti fisici presenti sono quelli di accensione/spegnimento/attivazione Bluetooth e controllo dell'ANC. Sono ben integrati nella scocca e si riconoscono molto facilmente al tatto, dettaglio assolutamente non scontato. I controlli touch sono invece attivabili tramite la superficie del padiglione destro, rispondono con precisione e sono adeguatamente sensibili. Nel dettaglio è possibile:

  • alzare/abbassare il volume con uno slide verticale continuo (non più “a scatti”)
  • saltare tracce o mettere in pausa con tocchi e swipe
  • attivare Quick Attention semplicemente coprendo il padiglione con la mano
CANCELLAZIONE ATTIVA DEL RUMORE

Se c’è un ambito in cui Sony ha costruito la propria reputazione nella gamma WH-1000X, è quello della cancellazione attiva del rumore. Con le WH-1000XM6, il colosso giapponese porta questa tecnologia al livello successivo, ridefinendo cosa ci si può aspettare da un paio di cuffie consumer. Al centro dell’intero sistema ANC troviamo il processore QN3, un chip progettato per gestire simultaneamente la soppressione del rumore e l’elaborazione audio ad alta risoluzione. Rispetto al QN1 delle XM5, Sony dichiara una capacità di calcolo sette volte superiore, che si traduce in una maggiore precisione nel rilevamento e nella neutralizzazione dei suoni ambientali.

La configurazione prevede 12 microfoni, sei per padiglione, disposti con attenzione strategica: quattro all’esterno e due all’interno. I microfoni interni leggono la pressione sonora residua all'interno del padiglione e inviano feedback al chip QN3 per un’ottimizzazione continua e in tempo reale, mentre quelli esterni mappano l’ambiente circostante e reagiscono istantaneamente a rumori imprevisti o frequenze persistenti. Tutto questo ulteriormente ottimizzato dalla presenza di una rete in tessuto anti-vento che copre i microfoni esterni: durante i test all’aperto, la nuova griglia si è dimostrata efficace nel ridurre fruscii e turbolenze, rendendo l’ANC affidabile anche in movimento.

ANC adattivo: reattività istantanea

Per migliorare ulteriormente l'esperienza d'uso, le WH-1000XM6 introducono una versione perfezionata dell’Auto NC Optimiser, che ora diventata completamente adattivo. Questo significa che la cuffia regola costantemente il grado di cancellazione del rumore in base a dove ci si trova, come ci si muove, e al tipo di disturbo ambientale rilevato. Rispetto ad altre soluzioni sul mercato, che spesso applicano profili statici o richiedono intervento manuale per regolare l'intensità dell'ANC, le XM6 operano in background, senza latenza percepibile, permettendo di passare da ambienti silenziosi a rumorosi (o viceversa) senza bisogno di intervenire sull’app o sui comandi.

Io le ho provate un po' dappertutto, dai mezzi pubblici come metropolitane e aerei, passando per uffici e locali affollati, in ogni occasione la soppressione dei ronzii a bassa frequenza, come il rumore dei motori o le vibrazioni del binario, è stata eccellente. Ma anche in presenza di gamme medio-alte, come il parlato umano, le cuffie riescono a ridurre drasticamente la percezione, pur senza “appiattire” il paesaggio sonoro, mantenendo un equilibrio naturale che evita l'effetto “sottovuoto” tipico di molte soluzioni alternative.

Ambient Sound e modalità intelligenti

Un ANC così efficace deve però anche lasciare spazio all’ambiente, quando serve. La modalità Ambient Sound delle XM6 si distingue per poter essere personalizzato su una scala regolabile a 20 livelli, che consente un controllo estremamente granulare della quantità di suono ambientale da far filtrare. È possibile, ad esempio, configurare le cuffie in modo che filtrino solo le voci umane, lasciando fuori altri rumori di fondo.

La modalità Quick Attention, invece, attivabile semplicemente poggiando la mano sull’auricolare destro, abbassa automaticamente il volume e disattiva l’ANC per consentire rapide interazioni con l’esterno. Si tratta di una funzione apparentemente poco importante ma che si è rivelata in realtà estremamente utile in situazioni come l'aereo, quando è necessario ascoltare gli annunci o le richieste delle hostess. Infine l’Adaptive Sound Control è in grado di associare profili ANC e Ambient Sound a determinati luoghi, memorizzando abitudini e contesti: un livello di automazione che solo Sony offre con questa precisione.

QUALITÀ AUDIO

La qualità audio è da sempre una delle colonne portanti della serie WH-1000X, ma con le WH-1000XM6 Sony ha scelto di spostare l’attenzione da un suono energico e un po’ colorato verso una resa più equilibrata, trasparente e raffinata. Il risultato è una cuffia che non solo impressiona, ma che conquista a lungo termine, offrendo una fedeltà timbrica e una dinamica che la pongono in diretta competizione con modelli più conosciuti in termini di qualità sonora.

Al cuore del sistema acustico delle XM6 c’è un driver da 30 mm completamente riprogettato, realizzato con materiali compositi a base di fibra di carbonio con densità differenti a seconda della zona del cono. Nonostante la dimensione inferiore rispetto al classico 40 mm, il nuovo trasduttore offre una rigidezza superiore e un comportamento più neutro, con un tempo di risposta velocissimo e una distorsione estremamente contenuta.

La differenza non è solo teorica: all’ascolto, le WH-1000XM6 restituiscono una gamma bassa ben controllata, profonda ma mai invadente, con colpi di cassa e sub-bass precisi che si ritirano senza code. Anche nei brani più stratificati, come la famosissima Teardrop dei Massive Attack, la separazione tra i bassi e le altre frequenze è netta, senza sovrapposizioni o impastamenti. Con la voce costantemente in primo piano e tutte le sue sfumature sempre nitide.

La gamma media, spesso trascurata nelle cuffie più mainstream, è invece qui sicuramente curata. Le voci sono presenti, corpose e tridimensionali, e vengono posizionate con naturalezza al centro della scena. Nella cover di I Was Made For Lovin You incisa da Youngblud per la colonna sonora del film The Fall Guy, ad esempio, la voce emerge con un’intimità sorprendente nella prima parte del brano, accompagnata poi da una strumentale che cresce dopo il drop e non viene mai sacrificata. Anche i dettagli più minuti – come il cantante che prende fiato – vengono restituiti con precisione, senza che la resa risulti fredda o meccanica.

Ma uno dei progressi più evidenti rispetto alle XM5 riguarda la gamma alta. Sony è riuscita a ottenere una resa brillante e ben estesa senza mai risultare tagliente o metallica. Il merito va anche al nuovo processore QN3, che grazie al suo “noise shaper” integrato ottimizza la conversione digitale-analogico riducendo micro-distorsioni e jitter. L’impressione complessiva è quella di un suono arioso, aperto, ma controllato, dove ogni elemento ha il suo spazio e la sua collocazione.

Nonostante siano cuffie over-ear chiuse, le WH-1000XM6 offrono poi un soundstage sorprendentemente ampio. L’effetto è particolarmente evidente in modalità Cinema o ascoltando colonne sonore orchestrali, dove la disposizione spaziale degli strumenti viene ben restituita. Sony ha anche incluso una forma di upmixing chiamata 360 Reality Audio Upmix, che trasforma contenuti stereo in una sorta di audio spaziale con un posizionamento virtuale convincente, anche se non sempre naturale come un mix surround nativo; parliamo di uno strumento dedicato principalmente ai contenuti cinematografici. Anche l'imaging è molto buono: è facile distinguere la posizione degli strumenti, anche nei brani affollati, e la sensazione di profondità nella scena è superiore alla media per questa categoria.

E tutto questo è ulteriormente impreziosito da un'ottima possibilità di personalizzazione dei profili audio. Tramite l'app Sound Connect è infatti possibile scegliere uno dei 6 preset esistenti, oppure disattivare completamente l'equalizzazione o ancora personalizzare due dei profili disponibili per essere customizzati. A questo proposito è disponibile un equalizzatore a 10 bande che permette di cucire su misura la curva di ascolto in base alle proprie preferente.

Ma se non siete così smaliziati o non semplicemente non volete perdere tempo, Sony propone la funzione "Find Your Equalizer", o in italiano "Trova il tuo equalizzatore", che permette all'utente di trovare la propria configurazione preferita con un processo automatizzato.

Chiudiamo parlando di formati supportati e non. Le XM6 supportano LDAC, lo standard proprietario Sony per lo streaming Bluetooth ad alta risoluzione fino a 990 kbps. Su servizi come Tidal o file locali in FLAC, il guadagno qualitativo è netto rispetto ai codec più compressi come l'AAC. L’unico limite, purtroppo, è l’assenza di aptX HD, ancora molto usato su smartphone Android. La buona notizia è invece data dalla presenza della tecnologia DSEE Extreme, che entra in gioco quando si utilizzano servizi compressi (es. Spotify), migliorando sensibilmente la resa tramite una sorta di upscaling dei file audio. In alcuni brani i dettagli recuperati sono percepibili, soprattutto nelle alte frequenze e nella spazialità, anche se non possono assolutamente sostituire una vera sorgente lossless.

QUALITÀ DELLE CHIAMATE E DEI MICROFONI

Potrebbe sembrare tutto qui, ma in realtà questo WH1000XM6 possono contare su un'altro punto di forza da non trascurare. Parliamo della qualità dell'audio in chiamata, sia in entrata che in uscita. Per quanto riguarda l'audio in entrata possiamo godere di tutta la qualità già descritta sopra, aiutata da un isolamento acustico e da un ANC che permettono di ascoltare i nostri interlocutori senza disturbi in ogni situazione. Per quello che riguarda invece l'audio in uscita il grande salto in avanti è qui dovuto alla qualità e quantità dei microfoni di cui sono dotate, oltre che al modo in cui vengono gestiti.

Come già detto abbiamo 6 microfoni per padiglione, 4 esterni e due interni, coperture antivento per oguno dei microfoni esterni e una serie di algoritmi AI di beamforming che permettono di isolare molto bene il parlato da tutti i rumori che provengono dall'ambiente esterno. In tutte le situazioni l'interlocutore sarà in grado di percepire la nostra voce in maniera pulita, definita e priva di eco, anche senza bisogno di alzare il volume o ripetere le frasi. Questo risultato è stato ottenuto anche in ambienti domestici con TV accesa o durante una chiamata in movimento con il rumore del vento.

In scenari quotidiani come call di lavoro su Zoom, Microsoft Teams, Slack o telefonate tradizionali, le XM6 offrono una delle esperienze più chiare e professionali oggi disponibili su cuffie wireless. Tutte caratteristiche che le rendono anche uno dei prodotti più versatili attualmente disponibili all'interno di questa categoria.

AUTONOMIA

Uno degli aspetti su cui Sony ha scelto di non spingere particolarmente con le WH-1000XM6 è l’autonomia, che rimane identica a quella del modello precedente, con 30 ore di riproduzione con ANC attivo e fino a circa 40 ore con cancellazione disattivata. Una scelta che può sembrare conservativa in un mercato in cui diversi competitor, Sennheiser in primis, hanno portato l’autonomia a livelli impressionanti. Ma c’è un motivo.

L’introduzione del nuovo processore QN3, decisamente più potente del QN1 delle XM5, ha inevitabilmente un impatto sui consumi. Sony ha preferito conservare la durata già consolidata delle XM5, ma migliorare l’esperienza utente in altre aree: prestazioni ANC, qualità sonora, funzioni intelligenti. In altre parole, invece di aumentare le ore di utilizzo, Sony ha aumentato la qualità delle ore di utilizzo.

Nella pratica, le 30 ore dichiarate si confermano veritiere anche in scenari d’uso misto, con cancellazione attiva e volume tra il 50% e il 70%. In un ciclo settimanale di uso lavorativo (3-4 ore al giorno), è realistico caricare le cuffie una sola volta a settimana. Durante i test, anche con connessione multipoint e ambient mode attivo in alcuni momenti, le prestazioni sono rimaste molto vicine ai valori ufficiali.

Dove Sony ha invece innovato è nel supporto alla ricarica rapida avanzata tramite USB Power Delivery (USB-PD). Collegando le XM6 a un caricatore compatibile, bastano 3 minuti di ricarica per ottenere fino a 3 ore di riproduzione, una caratteristica salvavita in contesti d’emergenza – ad esempio prima di una conference call o di un volo.

CONSIDERAZIONI

Tirando le somme possiamo quindi dire che, nel panorama delle cuffie Bluetooth premium, le Sony WH-1000XM6 si collocano in una posizione ambiziosa: quella di prodotto "totale", pensato per eccellere non solo in un’area specifica, ma in tutti gli aspetti giudicati. E nel farlo, si confrontano direttamente con concorrenti fortissimi, ciascuno con caratteristiche distintive ben precise. Chi è alla ricerca di un dispositivo versatile, capace di adattarsi a ogni scenario – dalla musica ad alta risoluzione ai viaggi, dalle chiamate in ufficio al binge-watching serale – troverà nelle Sony WH-1000XM6 una delle scelte più sensate e appaganti del mercato. È un prodotto pensato per chi non vuole compromessi, ma nemmeno dover scegliere ogni volta tra prestazioni acustiche, comodità, funzioni avanzate o qualità costruttiva.

Alla luce di tutte queste considerazioni, il prezzo delle WH-1000XM6, che è di ben 449 euro– superiore alla media e perfino rispetto al precedente modello – può essere considerato alto in valore assoluto, ma diventa allo stesso un riflesso coerente del livello di completezza e maturità raggiunto. Non sono le cuffie più economiche sul mercato, né quelle con l’autonomia più elevata o il suono più preciso in assoluto, ma sono probabilmente quelle che riescono meglio a coniugare tutte queste componenti in un pacchetto che comprende anche la migliore ANC, questo sì, e probabilmente anche la migliore qualità audio in chiamata. Insomma, se potete spendere quella cifra non rimarrete delusi, in alternativa dovete solo aspettare, il tempo farà calare il prezzo è le renderà sicuramente più accessibili.

PRO E CONTRO Ergonomia molto migliorata ANC da primato Qualità in chiamata eccelsa Costruzione e materiali Prezzo importante Il case resta un po' ingombrante No supporto aptxHD VIDEO