Dopo quasi tre anni di assenza, Hisense ha deciso di riportare in Italia una serie TV OLED in tagli da 55 e 65 pollici. Per questo ritorno, la multinazionale cinese ha deciso di puntare esclusivamente sulla serie “entry-level” A8, molto ricca di funzionalità e con uno street-price che la vede scontrarsi direttamente con la serie OLED “B” di LG, con la quale condivide il pannello di tipo White RGB a 120Hz e le prestazioni di picco HDR.
Abbiamo deciso di testare il modello da 55 pollici, dotato naturalmente di un pannello a risoluzione nativa 4K Ultra HD (3840 x 2160 pixel), 10 bit e 120Hz nativi, accreditato di picco di luminanza HDR fino a 1000 nit, ampio supporto gaming anche con VRR fino a 120Hz, compatibilità HDR “universale” (HDR10, HDR10+, HDR10+ Adaptive, Dolby Vision, Dolby Vision IQ e HLG), supporto audio Dolby Atmos e DTS, compatibilità IMAX Enhanced e Smart TV proprietaria VIDAA U7.6 (che verrà prossimamente aggiornata alla versione 8).
L’OLED A85N da 55 pollici (lo troverete anche siglato A8DN, è lo stesso modello) è stato introdotto sul mercato a un prezzo di listino di 1.299 Euro, per poi scendere rapidamente sotto ai 1.000 Euro ed è attualmente disponibile all’interessante street-price di 799 Euro. Scopriamo insieme tutti i dettagli e le prestazioni.
SOMMARIOCARATTERISTICHE TECNICHE E DOTAZIONESe non fosse per il bel piedistallo da tavolo girevole (fino a 25° in entrambe le direzioni), l’estetica dell’OLED Hisense A85N non colpisce per originalità, ma risulta comunque ben rifinito da un piacevole mix di plastiche e metallo - la cornice esterna e parte del retro. Il pannello in sé è davvero sottilissimo (classico di un OLED), con il retro che viene però inspessito nella parte inferiore per poter ospitare l’elettronica, le connessioni e l’alimentazione. Chi volesse appenderlo a parete può contare su attacchi VESA in formato 200 x 300mm.
Sul retro ritroviamo tutte le connessioni, a cominciare da quatto ingressi HDMI sul lato sinistro, di cui solo due in versione HDMI 2.1 a piena banda da 48Gbps, tipico di tutti i modelli dotati dell’ormai comune SoC Mediatek Pentonic 700 (MT9618). Per il gaming significa quindi supporto Auto Low Latency Mode, High Frame Rate 4K fino a 120 Hz (anche in HDR Dolby Vision), nonché compatibilità VRR (Variable Refresh Rate) compreso tra i 40 e i 120Hz anche in versione proprietaria AMD FreeSync Premium. In modalità gaming, l’input lag si attesta a circa 6ms a 120Hz e a circa 14ms a 60Hz.
Per chiudere il capitolo HDMI, tutte le porte supportano tutti i formati HDR “statici e dinamici” (HDR10, HDR10+, HLG e Dolby Vision – anche HDR10+ Adaptive e Dolby Vision IQ che sfruttano il sensore di luminosità ambientale), ma segnaliamo che la funzionalità ARC / eARC (il canale di ritorno audio per l’eventuale collegamento di un sistema audio esterno) è prevista sulla porta 3, proprio una delle due a piena banda. Il suo eventuale utilizzo potrebbe quindi sacrificare il collegamento di un PC da gioco o di una seconda console di ultima generazione.
Per il resto non mancano due porte USB (di cui una 3.0), l’uscita audio digitale ottica, una porta Ethernet (100 Mbps), un’uscita cuffie, un ingresso video composito su mini-jack e i connettori d’antenna digitale terrestre e satellitare di ultima generazione (DVB-T2 e DVB-S2 con supporto HEVC e 10 bit), completi anche di slot per eventuale CAM e funzionalità Time-Shift e PVR (registrazione) collegando una periferica d’archiviazione USB.
Sul fronte wireless sono previsti Bluetooth e Wi-Fi 6 con supporto mirroring, Google Cast, Apple AirPlay 2 e integrazione degli assistenti vocali Amazon Alexa e del proprietario VIDAA Voice, richiamabili dal microfono del telecomando.
A proposito del telecomando, trattasi di un modello molto classico, seppur completo di tutti i tasti necessari, del tastierino numerico, del tasto microfono e anche dei pulsanti di accesso diretto alle principali applicazioni come Netflix, YouTube, Amazon Prime Video, Disney+, DAZN, Now, RaiPlay e VIDAA Channels (dei canali televisivi in streaming gratuiti). È previsto anche un tasto personalizzabile dall’utente, nonché quello di accesso diretto al VIDAA Store per la ricerca delle applicazioni da installare (e meno male, visto che il tab “VIDAA Store” presente nella Home Screen non risultava attivo al momento della recensione).
Ancora una volta, una delle migliori sorprese di questo OLED A85N è il sistema operativo VIDAA e relativa interfaccia Smart TV. Il design è simile a quello di altre GUI, con tanto di personalizzazioni e suggerimenti, ma appare tutto estremamente reattivo e veloce. Anche la navigazione all’interno dei vari menu delle impostazioni risulta sempre fluida, così come l’accesso alle varie App con un catalogo molto ampio e ormai completo di tutte quelle richieste per il mercato italiano. Il media-player integrato è, tra l’altro, uno dei migliori del panorama Smart TV: digerisce qualsiasi tipo di file audio-video (SDR, HDR, Dolby Vision e anche con tracce in Dolby Atmos o addirittura in DTS:X) ed è un fulmine.
A gestire la riproduzione delle immagini e relative elaborazioni è l’ormai famigliare processore Hi-View Engine Pro, completo di funzionalità di upscaling, del movimento con interpolazione e anche inserimento dei fotogrammi neri (Black Frame Insertion) ed eventuali trattamenti delle immagini affidate agli ormai immancabili algoritmi di intelligenza artificiale (sia di upscaling che di aumento nitidezza e riduzione del rumore). Per la riproduzione di contenuti in HDR10 e HLG è anche previsto un algoritmo di Tone Mapping Dinamico per rendere, appunto, dinamici i metadati statici.
Durante le sessioni gaming è possibile attivare la Game Bar “pop up” per verificare le impostazioni, modificarle e anche attivare specifiche funzionalità, mentre il sistema audio integrato prevede altoparlanti in configurazione 2.0 canali con una potenza dichiarata di 60W e supporto a tutte le tracce audio richieste per la TV, lo streaming e anche da sorgenti HDMI esterne: dal PCM, al Dolby Digital, fino al Dolby Atmos e qualsiasi tipo di traccia in DTS.
LE MISURE E I CONSIGLI PER REGOLARE LA TVMolto facile la prima installazione, con una guida passo passo che vi restituirà il televisore pronto all’uso e sintonizzato nel giro di pochi minuti. La procedura richiede anche, ad un certo punto, la creazione di un account VIDAA, ma è possibile saltarla senza problemi.
Il menu delle impostazioni è ben organizzato e sono disponibili anche delle scorciatoie alle principali opzioni, come la selezione dei preset delle immagini. Modalità delle immagini che si dividono in “Standard”, “Filmmaker Mode”, “Cinema”, “Risparmio Energetico”, “Dinamica” e “Sport” in SDR; le stesse si ripetono poi in HDR10, con l’aggiunta del preset “Cinema IMAX”, mentre in HDR10+ troviamo “HDR10+ Standard”, HDR10+ Teatro” e “HDR10+ Vivido”; per il Dolby Vision abbiamo “Dolby Vision IQ”, “Dolby Vision Scuro”, “Dolby Vision Personale” e “Gioco Dolby Vision”.
Tranne in Dolby Vision, tutte le modalità possono anche essere gestite con il riconoscimento automatico del genere tramite l’IA (non particolarmente efficace, a dire il vero) e anche tramite il sensore di luminosità ambientale. Tra le opzioni è anche previsto il riconoscimento automatico dei contenuti in IMAX Enhanced (da Disney+, ad esempio) che attiverà il relativo preset “ottimizzato”, così come quelli in Filmmaker Mode.
Come sempre, se volete riprendere il controllo dell’elettronica, suggerisco di disattivare gli ausili automatici (vedi il sensore di luminosità ambientale), mentre sul fronte dei preset risultano fortemente scorretti sia “Dinamica”, sia “Sport”, estremamente freddi e con colori esageratamente saturi.
Per la televisione di tutti giorni, lo sport, nonché contenuti “generalisti” da YouTube possono andare bene l’ottimo preset “Cinema” (impostando il gamma su 2.2) o, in alternativa, per chi preferisse una resa un po’ più “dinamica” anche il preset “Risparmio energetico” (anche se decisamente più freddo). In questi casi può tornare utile mantenere attivo il sensore di luminosità ambientale, così da adattare automaticamente la visione ai vari contesti della giornata.
Se invece dovete riprodurre film o serie TV di sera o al buio, il preset migliore è senza dubbio “Filmmaker Mode”, con un’impostazione di fabbrica già eccellente nonostante un gamma leggermente più alto del dovuto alle basse luci e una luminanza generale più che doppia rispetto al riferimento di 100-120 nit. Di giorno potete invece affidarvi al preset “Cinema” (impostando, anche in questo caso, il gamma su 2.2) con un ottimo bilanciamento del bianco “out of the box”.
Anche in HDR i due preset migliori risultano essere “Cinema” e, soprattutto, “Filmmaker Mode” (per chi volesse disabilitare qualsiasi tipo di elaborazione delle immagini) anche se entrambi risultano un po’ troppo conservativi in termini di roll-off della curva di tracking EOTF, favorendo comunque le sfumature alle alte luci, seppur leggermente a discapito del rigore assoluto. “IMAX Cinema HDR” è sostanzialmente sovrapponibile a “Cinema”, ma con un roll-off ancora più conservativo (ma è anch’esso complessivamente molto buono). Per le modalità HDR con metadati dinamici, i preset che vi consiglio sono “Dolby Vision Scuro” e “HDR10+ Teatro”.
Venendo alle prestazioni, in SDR il nuovo A85N può arrivare fino a poco meno di 500 nit nella scorretta modalità “Dinamica” e a poco più di 400 nit in modalità “Cinema” (in entrambi i casi in finestra al 10%). A pieno schermo ci si attesta invece a circa 150 nit. Ecco che da questi numeri cominciamo a capire di avere a che fare un pannello OLED White RGB “entry level” e con prestazioni paragonabili a quelle dei serie “B” di LG (in particolare il B4 del 2024, non ho ancora mai avuto modo di testare un B5 del 2025). Abbiamo quindi tutti i benefici degli OLED in termini di livello del nero tombale e rapporto di contrasto stratosferico, nonché prestazioni ideali per la visione serale, mentre in un ambiente particolarmente illuminato o una situazione diurna il rischio di andare in sofferenza c’è.
In compenso risultano molto buoni i colori, grazie a un’ottima copertura gamut REC709 e saturazioni intermedie e resa di Color Checker non perfetti ma comunque ampiamente sopra la sufficienza.
In HDR, la fascia di appartenenza del pannello ci viene totalmente confermata, in virtù dei quasi 1000 nit di picco raggiunti esclusivamente nella scorretta modalità “Dinamica” (e solo su porzioni luminose molto piccole), mentre in modalità “Cinema” o “Filmmaker Mode” vengono superati di poco i 650 nit in finestre all’1%, al 2% e al 5%, per poi calare a 550 nit al 10% e infine attestarsi a 120-130 nit a pieno schermo. Insomma, siamo lontani dalle prestazioni dei TV con i nuovi pannelli OLED “Primary RGB Tandem” (vedi LG G5 o Panasonic Z95B), ma anche dai valori raggiunti quest’anno dall’OLED di fascia media LG C5. Ma d’altronde viene proposto attualmente a 799 Euro e il confronto va fatto con i modelli OLED di pari fascia come, appunto, il B4 di LG (sceso anche lui a circa 800 Euro per il modello da 55 pollici).
Molto buono, in generale, il bilanciamento del bianco HDR di fabbrica e anche la tenuta dei picchi HDR, con i 600 nit che riescono ad essere riprodotti anche per oltre 30 secondi. Per quanto riguarda i colori in HDR, questo OLED di Hisense è capace di raggiungere coperture gamut che raggiungono il 71% dello spazio colore REC2020 e quasi il 97% di quello DCI-P3. Anche le saturazioni intermedie risultano assolutamente eccellenti.
In SDR, la calibrazione a 2 punti permette di abbassare la luminanza a livelli da riferimento per la visione in stanza buia (circa 100-120 nit), nonché di linearizzate le piccole incertezze del gamma con un deltaE finale che si attesta già così a 0,8 (quindi ben al di sotto della soglia di scostamento percepibile a vista). Chi volesse invece una calibrazione “a spada” lo potrà fare senza problemi grazie ai controlli del bilanciamento del bianco a 20 punti, con il deltaE che scenderà a quel punto addirittura a 0,1, con una temperatura colore di 6500°K e un gamma 2.4 a quel punto perfettamente centrati. Ne traggono beneficio anche i colori, che guadagno in ulteriore rigore.
Lo stesso si può fare anche in HDR, più che altro per migliorare il roll-off di tone-mapping, ma perderete qualcosa in termini di picco (circa 50 nit). Forse non vale la pena starci a perdere tempo. Attenzione poi a non utilizzare lo stesso preset di partenza utilizzato per l’SDR (ad esempio, Filmmaker sia per l’SDR, sia per l’HDR) perché i parametri di bilanciamento del bianco e CMS (per regolare i colori) sono in comune. È poi previsto anche il supporto all’auto calibrazione tramite Calman di Portrait Displays, che abbiamo testato con successo, ma al momento l’azienda americana di calibrazione non ha ancora rilasciato la suite software dedicata al pubblico consumer, quindi la funzionalità è per ora utilizzabile solo dai calibratori professionisti in possesso del software Calman in versione Ultimate (la più costosa e meno intuitiva per il grande pubblico).
L’elettronica prevede, ovviamente, anche algoritmi dedicati alla gestione del moto, con interpolazione dei fotogrammi e anche la possibilità di attivare il Black Frame Insertion – inserimento dei fotogrammi neri. Se da un lato l’interpolazione prevede sia dei preset, sia la possibilità di regolare manualmente la “Fluidità” (De-Judder) e l’”Effetto mosso” (De-Blur), con il BFI (che opera a 60Hz) si assisterà a una consistente perdita di luminosità e anche a un fastidioso flickering. Se il preset “Film” se la cava molto bene con i contenuti cinematografici a 24 fps nel ridurre i microscatti da panning, gli ulteriori preset sono invece molto meno efficaci ed evidenziano incertezze e parecchi artefatti di interpolazione.
LA PROVA DI VISIONE E CONCLUSIONISe da un lato il nuovo Hisense A85N garantisce l’accesso alla tecnologia OLED, completo di un’ampia dotazione e ricche funzionalità, ad un prezzo relativamente popolare, dall’altro è necessario mettere in conto qualche inevitabile compromesso. Anzi, sostanzialmente uno: le prestazioni luminose. Ma se siete appassionati di cinema e serie TV e vi piace vederli di sera al buio, stiamo pur sempre parlando di un OLED e vi garantirà lodevoli prestazioni sia in SDR, che in HDR.
Prestazioni che sono ragguardevoli già di fabbrica, anche se con scene particolarmente scure si nota che il gamma è leggermente più alto del dovuto, restituendo quindi una tendenza a “chiudere” più del dovuto. Con la calibrazione SDR si riesce per fortuna a linearizzare perfettamente il gamma e a quel punto la resa diventa assolutamente esemplare sia in termini di equilibrio generale delle immagini, che di colori e relative sfumature.
Per la televisione di tutti i giorni o la visione di contenuti YouTube, ad esempio, viene comunque garantita una buona riserva dinamica e con i giusti preset (come l’ottimo “Cinema”) e la scelta di un gamma adeguato (vi suggerisco di optare per il 2.2) l’immagine apparirà sempre “solida”, ben contrastata e dalla resa naturale, anche grazie a una sorprendente elaborazione di upscaling e a una buona gestione dei contenuti in streaming a più basso bitrate: poco rumore anche nel riprodurre le basse luci. Il tutto anche in presenza di un po’ di luce in ambiente.
Questo OLED di Hisense fatica invece un po’ di più in presenza di molta luce in ambiente, nonostante l’ottima percezione dinamica dovuta proprio alla tecnologia del pannello (grazie ai neri sempre tombali e all’elevato contrasto di cui è capace). Migliorabile anche il trattamento anti-riflessi del pannello, che di giorno può diventare fastidioso e non aiuta a compensare i “limiti luminosi” del pannello.
L’HDR funziona alla grandissima e la dinamica non manca, però anche in questo caso, in presenza di sequenze molto luminose o porzioni d’immagini particolarmente “accese” si percepisce che manca la spinta. Se vi aspettate raggi di sole accecanti in HDR, non è il modello OLED che fa per voi. Ma rimane comunque un HDR sempre molto convincente, anche grazie all’efficace elettronica di tone-mapping: film in HDR10 con grading entro i 1000 nit vengono riprodotti correttamente, oltre si comincia a perdere dettaglio alle alte e soprattutto altissime luci, fino ad arrivare al clipping (vedi le sfumature delle nuvole o intorno al sole). Per ovviare al problema ci viene in soccorso il circuito di tone-mapping dinamico, piuttosto efficace nel gestire contenuti fino a 4000 nit (oltre decisamente meno, ma sono per fortuna rarissimi), anche se tende però a “pompare” eccessivamente anche tutti i toni medi.
Sul fronte del supporto gaming, non abbiamo mai incontrato particolari criticità e anche le sessioni di gioco in HDR, a 120Hz (anche in Dolby Vision), nonché in VRR sono state gestite sempre molto bene: anche se permangono ancora alcune leggere circostanze di flickering nelle zone più scure delle immagini (come con qualsiasi altro OLED).
Poco più che sufficiente, infine, la resa degli altoparlanti stereo integrati, nonostante siano capaci di un buon equilibrio generale fino a volumi medi. A volumi più alti, l’ascolto si fa decisamente più faticoso e risulta piuttosto inscatolato. Apprezzabile, invece, il completo supporto a qualsiasi codec audio, sia lossy che lossless, sia Dolby che DTS.
Il nuovo OLED Hisense A85N convince complessivamente per il suo rapporto qualità / prezzo. Grazie alla tecnologia del pannello garantisce ottime prestazioni ed è davvero ricco di funzionalità HDR e gaming e dotato di un comprato Smart TV VIDAA reattivo e ormai affidabile. Si presenta come una valida alternativa alle proposte di LG con i suoi OLED B4 e ora B5, che hanno dalla loro l’integrazione di quattro porte HDMI 2.1 da 48Gbps e un’elettronica leggermente più a punto, mentre Hisense risponde con un supporto HDR più ampio (può contare anche sul supporto HDR10+, assente sugli LG), la compatibilità con qualsiasi codec audio (anche DTS) e con l’IMAX Enhanced. Una bella sfida!
PRO E CONTRO