Recensione TV OLED Panasonic Z95B: nuovo design, Fire TV e prestazioni da urlo

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HDblog.it Jul 27, 2025 · 18 mins read
Recensione TV OLED Panasonic Z95B: nuovo design, Fire TV e prestazioni da urlo
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Dopo aver introdotto, lo scorso anno, la grande novità del sistema operativo affidato a Fire OS di Amazon, Panasonic quest’anno cambia finalmente anche il design della serie OLED top di gamma Z95B: meno “teutonico” e super lineare e un po’ più “scandinavo” e “arrotondato” grazie a linee meno nette e una gradevole finitura in tessuto fonotrasparente a ricoprire tutti i lati della soundbar Atmos integrata.

Ma le novità sono anche di sostanza, grazie all’adozione di nuovi pannelli OLED White RGB “Primary Tandem” - anche detti Meta 3.0 -, ovvero quelli 4K Ultra HD 10 bit nativi più evoluti ed efficienti sviluppati da LG Display e che promettono picchi in HDR fino a quasi 3.000 nit e ulteriori vantaggi anche in termini di luminosità a pieno schermo e resa dei colori. Niente più soluzione MLA con miliardi di microlenti, ma un inedito “sandwich” emissivo a quattro strati che consente di ottenere subpixel bianchi grazie a 2 strati blu “super efficienti”, uno strato rosso e uno verde, poi filtrati per ottenere i primari rosso, verde e blu che andranno a comporre le immagini a schermo. Oltretutto, da quest’anno, i pannelli di ultimissima generazione sono finalmente disponibili anche per il taglio da 77 pollici.

La nuova veste estetica ha consentito di riprogettare interamente anche il sistema di dissipazione del pannello, con nuovi condotti di espulsione del calore definiti aerodinamici, per favorire ulteriormente l’efficienza, la stabilità di funzionamento del televisore e, soprattutto, limitare al massimo i rischi di cosiddetto “burn-in”.

Non mancano, infine, un ampio supporto gaming fino a 144Hz e la totale compatibilità con qualsiasi formato HDR e anche modalità di visione “Netflix e Prime Video Calibrated” ottimizzate.

Tanta carne al fuoco per questa nuova generazione di TV OLED di Panasonic, con la serie Z95B che viene proposta a prezzi di listino di 2.999 Euro per il 55 pollici - oggetto della nostra prova – 3.899 euro per il 65 pollici e, infine, 5.999 euro per il 77 pollici. Listini, quindi, sempre importanti, ma leggermente a ribasso rispetto alla serie di vertice dello scorso anno.

SOMMARIOCARATTERISTICHE TECNICHE E DOTAZIONE

Il design è tutto nuovo e ne ha beneficiato l’armonia complessiva del televisore. Oltre alla nuova soundbar “360° Soundscape Pro” inferiore messa a punto dalla divisione Technics e alla base piedistallo girevole circolare, a caratterizzare l’estetica è senza dubbio la vista laterale e posteriore decisamente più spessa del comune, specie per un OLED. Ma lo spessore è ora uniforme, con le finiture e la qualità costruttiva che trasmettono grande cura per i dettagli.

Il suo essere “cicciotto” è dovuto in parte all’evoluta soluzione di dissipazione e all’alimentazione del pannello, ma anche all’integrazione degli ulteriori altoparlanti superiori e laterali, nonché al subwoofer posteriore da 30W, che vanno a completare e supportare la soundbar frontale realizzata con tanti micro altoparlanti per direzionare l’audio verso il punto d’ascolto e regolarne anche l’intensità, con la possibilità di spaziare tra diversi preset.

Il tutto pensato per sfruttare le riflessioni sulle pareti, generare una migliore bolla sonora e garantire il supporto alle tracce Dolby Atmos, con una potenza complessiva dichiarata in 160W. In termini di spessore, parliamo quindi di 3,5 cm con la base e di 52mm per chi lo volesse appendere a muro grazie a una staffa con ancoraggio VESA 300x300 mm.

Lato connettività ritroviamo sempre quattro ingressi HDMI, ma sempre e solo due in versione HDMI 2.1, entrambi a piena banda da 48Gbps e con il SoC ancora una volta affidato al chip Mediatek Pentonic 700.

Per il gaming significa quindi supporto Auto Low Latency Mode, High Frame Rate 4K fino a 144 Hz e anche in Dolby Vision. Non manca, ovviamente, la compatibilità VRR (Variable Refresh Rate) tra i 48 e i 144Hz anche nelle versioni proprietarie AMD FreeSync Premium e Nvidia G-Sync. In modalità gaming, l’input lag si attesta a circa 5ms a 120Hz (poco meno a 144Hz) e a 10ms a 60Hz.

Per chiudere il capitolo HDMI, tutte le porte supportano tutti i formati HDR “statici e dinamici” (HDR10, HDR10+, HLG e Dolby Vision – anche IQ che sfrutta il sensore di luminosità ambientale e anche con elaborazione Precision Detail), ma segnaliamo che la funzionalità ARC / eARC (il canale di ritorno audio per l’eventuale collegamento di un sistema audio esterno) è prevista solo sulla porta 2, proprio una delle due a piena banda. Il suo eventuale utilizzo potrebbe quindi sacrificare il collegamento di un PC da gioco o di una seconda console di ultima generazione

Per il resto non mancano le porte USB (1x USB 3.0 – 2x USB 2.0), l’uscita audio digitale ottica, una porta LAN Ethernet (100 Mbps), un’uscita cuffie (che può anche essere utilizzata come pre-out per un eventuale subwoofer attivo) e i connettori d’antenna digitale terrestre e satellitare di ultima generazione (DVB-T/T2 e DVB-S/S2) con interattività HbbTV, completi anche di slot per eventuale CAM. I sintonizzatori sono doppi e questo consente anche di registrare un programma su pennetta o hard-disk USB e, nel mentre, seguire un altro canale. Tra l’altro viene sempre mantenuta la chicca di poter configurare il televisore come un server DLNA per trasmettere su rete locale un canale TV in standard DVB-IP e SAT-IP e anche contenuti multimediali riprodotti da HDD o chiavetta USB.

Sul fronte wireless è previsto il Bluetooth (sia ricezione che trasmissione e in grado di gestire una cuffia wireless con regolazione indipendente del volume) e Wi-Fi con supporto Mirroring e integrazione dell’assistente vocale Amazon Alexa, richiamabile sia dal microfono del telecomando, sia direttamente dal microfono a bordo del televisore stesso (ovviamente disattivabile), trasformando quindi lo Z95B in un vero e proprio “mega Echo Show”.

Ecco, visto che parliamo di Amazon, ricordiamo come, dallo scorso anno, Panasonic abbia deciso di utilizzare la smart TV Fire TV. Nessuna novità eclatante da questo punto di vista, con l’interfaccia di navigazione, la possibilità di creare diversi profili e la ricchezza di App disponibili che rispecchiano l’esperienza d’uso tipica di una Fire TV Stick. Ma, come sempre, non abbiamo a che fare con un semplice porting, ma trattasi di una vera e propria integrazione capace anche di mantenere il rigore elettronico e la profondità di controlli e impostazioni tipici delle gamme più prestigiose, evolute e distintive di Panasonic.

Ed è proprio su questi aspetti che gli ingegneri hanno ulteriormente lavorato in questi dodici mesi, andando a perfezionare e limare alcune criticità emerse sulla gamma 2024. L’OSD dei menu è ora finalmente privo di effetto semi-trasparente fino a metà schermo, ne è stata allungata la permanenza a schermo e sono state razionalizzate alcune voci dell’interfaccia. Oltretutto la funzionalità “Correzione gradazione” - per risolvere eventuali difetti di banding del contenuto riprodotto - interviene ora correttamente ed è stato anche integrato il supporto “Calman Ready” per poter attivare l’auto-calibrazione con il software di Portrait Displays, con tanto di possibilità di effettuare la 3D LUT per una resa dei colori esemplare e con rigore da studio professionale.

La navigazione è sempre piuttosto veloce ed intuitiva anche se permangono ancora alcuni rallentamenti e, a volte, vere e proprie pause richiamando il menu delle impostazioni durante una riproduzione in streaming da App, ma l’esperienza d’uso complessiva è migliorata e risulta ancora più piacevole.

Viene mantenuto anche l’”Ambient Mode” che rende il TV una sorta di display “always on” con screen-server artistici, orologio, meteo e soprattutto widget personalizzabili per interagire direttamente con Alexa e controllare altri dispositivi compatibili. Per quanto riguarda i dispositivi “Smart Home” ritroviamo il tab specifico che permette di riunirli e, nel caso di telecamere o citofoni, di poterli monitorare direttamente dal TV con tanto di Picture in Picture e possibilità di interazione vocale.

E la pubblicità? C’è sempre: in bella mostra in alto sull’home page, esattamente come su una qualsiasi Fire stick. E ovviamente vi serve per forza un account Amazon: in caso contrario, lo Z95B perderà totalmente le funzionalità Smart TV e si limiterà a gestire i sintonizzatori, le impostazioni e gli ingressi sorgenti esterne.

Se è cambiato il design del televisore, lo stesso non si può dire invece del telecomando: è sempre uguale, in perfetto stile Panasonic e con tutti i tasti di richiamo “Input”, personalizzazioni “MyApp”, registrazione e preset di immagini cui siamo sempre stati abituati in questi anni.

LE MISURE E I CONSIGLI PER REGOLARE LA TV

Al primo avvio, l’installazione passo passo vi consegnerà il TV pronto all’uso nel giro di pochi minuti e, come lo scorso anno, tutta la procedura è particolarmente facilitata per tutti coloro già in possesso di un account Amazon (che ricordo essere obbligatorio per poter accedere a tutte le funzionalità Smart TV Fire TV).

L’approccio grafico del menù è quello tipico “Fire TV”, ma ritroviamo comunque le tantissime opzioni di configurazione tipiche dei top di gamma Panasonic, con i vari preset d’immagine che sono sempre tanti, ma quest’anno leggermente razionalizzati: “Dinamico”, “IA Automatica”, “Normale”, “Cinema”, “Filmmaker Mode”, “True Cinema”, “Professionale 1”, “Professionale 2”, “Sport”, “Game” e “True Game”, sia in SDR che in HDR10 / 10+ / HLG. Per il Dolby Vision sono previste poi la modalità “Vivida”, “IQ”, “Scura”, “Game” e, infine, durante la visione con Netflix o Amazon Prime Video si aggiungono anche le rispettive “Calibrated Mode”.

Una volta completata la prima installazione, non lasciatelo impostato di fabbrica, perché sarebbe un sacrilegio. Evitate del tutto i preset “Dinamico” e “Sport”: sono troppo scorretti e “fasulli” sotto ogni punto di vista. Poi c’è l’ormai immancabile modalità “IA Automatica” e, grazie anche ai rinnovati algoritmi del processore audio-video HCX Pro AI mk2, qualche ulteriore miglioramento nel riconoscere i contenuti riprodotti c’è stato, non posso negarlo. Se siete proprio pigri lo userei giusto per i canali televisivi, specie in un contesto diurno, così da sfruttare anche gli automatismi dei sensori di luminosità e temperatura colore ambientali.

Ma quando volete vedere film o serie TV di sera o al buio, affidatevi agli ottimi preset True Cinema, Professionale 2, o “Filmmaker” (per chi volesse disattivare qualsiasi tipo di elaborazione). Tutti davvero estremamente rigorosi sotto ogni aspetto: bilanciamento del bianco, gamma e colori. Di giorno o con luce in ambiente, il miglior preset è invece Professionale 1, che consiglio anche per i canali televisivi, mentre “Cinema” è risultato scorretto (fu così anche lo scorso anno), specie per quanto riguarda il gamma fin troppo basso. Non usatelo. In HDR, il preset più corretto in assoluto torna quest’anno ad essere “Professionale 2” o, in alternativa, “Filmmaker” (anche qui privo di qualsiasi elaborazione). In presenza di Dolby Vision, usate il preset Dark o, di giorno, la modalità IQ. La modalità Vivida è, invece, sopra le righe in tutto.

Per il gaming, sceglierei senza alcun dubbio l’eccellente preset “True Game”, con alcuni eventuali affinamenti che potranno poi essere apportati all’interno della barra pop-up “Game Mode Board”.

Venendo alle prestazioni, non fatevi ingannare dal semplice cambio lettera della serie (dalla A del 2024 all’attuale B) perché non ci troviamo di fronte a meri affinamenti, ma a un vero e proprio salto generazionale! Sarà il nuovo OLED “Primary RGB Tandem”, sarà la selezione dei pannelli effettuata dagli ingegneri giapponesi, sarà l’ancora più evoluto sistema di dissipazione, ma in SDR il nuovo Z95B è capace di sfiorare i 2400 nit di picco nella scorretta modalità “Dinamico” (in finestra al 10%) e di garantire quasi 370 nit a pieno schermo. E non sono da meno le prestazioni nella corretta modalità “Professionale 2” con picchi fino a quasi 800 nit in finestra al 10% e 330 nit a pieno schermo.

In HDR con gli eccellenti “Professionale 2” o “Filmmaker” si superano i 2400 nit di picco, con l’ABL a pieno schermo che interviene a circa 360 nit, mentre nello scorretto “Dinamico” (freddo e con eccessivo “pompaggio” di tone-mapping) si sfiorano addirittura picchi di 2800 nit e di oltre 370 nit a pieno schermo. Picco dinamico che viene raggiunto agevolmente in finestre al 10, 5, 2 e 1% e che riesce, inoltre, ad essere mantenuto per oltre 30 secondi, con l’eventuale ritenzione a schermo che viene riassorbita nel giro di qualche secondo, a testimonianza della qualità dell’alimentazione e del sistema di dissipazione.

In buona sostanza, questo nuovo OLED è stato capace di migliorare le prestazioni di luminanza complessive di oltre il 30% rispetto al suo predecessore.

Altrettanto esaltanti anche le prestazioni sui colori, sia in termini di saturazioni intermedie, che di luminanza, con le coperture HDR che raggiungono l’81% del gamut REC2020 e il 100% del DCI-P3. Nulla da eccepire anche per quanto riguarda l’eccellente tone-mapping e il roll-off, tanto da non richiedere l’attivazione dell’elaborazione per rendere dinamici i metadati statici di tutti i contenuti HDR10 con grading fino a 4000 nit.

Chi volesse potrà, inoltre, disabilitare del tutto il circuito di tone-mapping o impostarne manualmente il punto di roll-off (dai 2000 nit a scendere), un’opzione utile per il gaming in HDR o per sessione di color correction in HDR, ad esempio.

A proposito di tone-mapping e relativo roll-off, in virtù della maggiore riserva dinamica, per questa serie Z95B (e non per le serie OLED inferiori) gli ingegneri hanno optato per un nuovo approccio di funzionamento dell’elettronica in HDR. Prima di tutto il picco massimo viene raggiunto già con l’impostazione “Livello di illuminazione” a 70 dei preset corretti come “Filmmaker”, “Professionale 2” o “True Cinema”. È già impostato così di fabbrica e non va portato a 100, pena un’eccessiva esasperazione di tutti i toni medi.

In secondo luogo, per assicurare l’ottimale resa dei gradienti, in presenza di contenuti in HDR10 e HLG (con metadati statici), l’elettronica terrà conto dell’effettivo picco di luminanza del contenuto (ottenuto direttamente dai metadati “MaxCLL” dei film e delle serie TV) e applicherà il roll-off adeguato. In pratica se il contenuto ha un HDR da massimo 500 nit, il TV non andrà oltre. Da 1000 nit si fermerà a 1000 nit e così via, fino ad arrivare ai limiti hardware del pannello (quindi circa 2400 nit). Oltre, applicherà un tone-mapping statico pensato per contenuti da 4000 nit a salire. Questo nuovo approccio è molto apprezzato perché garantisce una resa HDR assolutamente rigorosa e rispettosa della volontà del regista.

Tutto ciò funziona con l’impostazione di tone-mapping su “Normale” (quindi con tone-mapping statico) e chi volesse forzare il tone-mapping dovrà quindi usare l’opzione “Dinamico” o impostare manualmente il punto di roll-off al valore di picco desiderato. Chi intendesse calibrare il televisore, dovrà quindi tenerne conto, specie usando segnali pattern da file o da disco che sono solitamente gradati con picco MaxCLL a 1000 nit (i noti segnali test di “Masciola”, ad esempio). Se durante le misurazioni HDR, il picco si fermerà a 1000 / 1100 nit, non è difettoso il vostro esemplare e ora sapete il perché. Chi possedesse un generatore di pattern, non dovrà invece far altro che impostare segnali HDR da oltre 2500 nit.

E a proposito di calibrazione, è possibile affinare temperatura colore e gamma molto facilmente già con i soli controlli del bilanciamento del bianco a 2 punti (alte e basse luci). Sono, come sempre, richiesti un colorimetro profilato (lo spettro dei nuovi pannelli “Primary RGB Tandem” è piuttosto diverso rispetto a quello dei pannelli OLED White RGB “standard”), un generatore di pattern e un software di calibrazione. Nel giro di pochi minuti si riescono a linearizzare perfettamente le minime incertezze di bilanciamento del bianco (e relativo gamma), centrando perfettamente una temperatura colore D65 (6500°K), un gamma 2.4 e un deltaE medio di appena 0,6, ideali per la riproduzione dei contenuti in SDR in stanza buia. Con i controlli a 20 punti si può addirittura scendere a un deltaE medio di 0,1 (ma credetemi, non serve, se non per vantarsi di misure stellari con amici appassionati). In HDR potete evitare del tutto di perdere tempo con la calibrazione: selezionate uno dei preset HDR che vi ho suggerito in precedenza e godetevi le immagini.

Quest’anno è poi già attiva la funzionalità di “Auto-Calibrazione” in abbinamento al software Calman di Portrait Displays. È richiesto l’acquisto di una licenza, il possesso di un generatore di pattern e di un colorimetro (come l’eccellente C6HDR2000 o l’ultimo C6HDR5000 della stessa Portrait Displays, entrambi già completi di profilazione) per poter avviare e completare la procedura automatizzata, ora arricchita anche da una taratura colori affidata a 3D LUT. Funziona perfettamente in SDR, mentre in HDR viene attualmente forzata troppo la luminanza, portando a errori di tone-mapping. Trattasi di un bug d’impostazione che verrà presto corretto con un fix lato software di calibrazione Calman.

L’elettronica prevede, ovviamente, anche algoritmi dedicati alla gestione del moto, con interpolazione dei fotogrammi e anche la possibilità di attivare il Black Frame Insertion – inserimento dei fotogrammi neri. Se da un lato l’interpolazione prevede sia dei preset, sia la possibilità di regolare manualmente la “Fluidità” (De-Judder) e l’”Effetto mosso” (De-Blur), l’inserimento dei fotogrammi neri opera esclusivamente a 60Hz.

LA PROVA DI VISIONE E CONCLUSIONI

In SDR le già fantastiche prestazioni dello scorso anno vengono mantenute, ma ora con un deciso boost di versatilità per chi vorrà usare il nuovo Panasonic Z95B in ambienti con parecchia luce. In HDR ci troviamo di fronte a uno degli OLED più luminosi del mercato e probabilmente a quello più rigoroso e stabile in assoluto. Se con lo Z95A del 2024 avevo parlato di affinamenti rispetto alla precedente generazione, con lo Z95B Panasonic torna a fare la voce grossa, riuscendo a tirare fuori il meglio dai nuovi (e già ottimi) pannelli “Primary RGB Tandem”.

Sia chiaro, ci sono altri brand concorrenti che in termini di elaborazione di dettaglio spingono ancora di più (vedi, in particolare, Samsung ma anche Sony, nonché LG da un paio d’anni a questa parte) e c’è chi apprezza l’approccio, specie durante la visione dei canali televisivi o contenuti YouTube di scarsa qualità, ma la filosofia di Panasonic rimane, invece, sempre fedele al rigore: nel bene e nel male. Quindi sì, anche gli algoritmi del costruttore nipponico sono migliorati, ma non arrivano mai a “inventarsi” un iper dettaglio che non c’è. Ed è un pregio, non un difetto. Già di fabbrica, lo Z95B rasenta il rigore assoluto, quindi selezionate il giusto preset e godetevi la straordinaria qualità delle immagini SDR e HDR di cui è capace.

Sul gaming, invece, il refresh-rate fino a 144Hz, il supporto Dolby Vision anch’esso fino a 144Hz e l’ampia compatibilità VRR (anche se permane, come con qualsiasi altro OLED, un leggero flickering in determinate condizioni di gioco più scure) faranno felici anche i gamer più evoluti ed esigenti. Certo, ulteriori due porte HDMI 2.1 a piena banda non dispiacerebbero di certo a nessuno. Poi, grazie alla Fire TV, chi volesse potrà anche accedere al cloud gaming Amazon Luna.

L’angolo di visione è ulteriormente migliorato, anche se permangono ancora dei leggeri viraggi al marrone / magenta nelle posizioni più estreme e mi è sembrato ancora più efficace anche il filtro anti-riflessi: che ci sono ancora ma meno puntiformi e fastidiosi.

Eccellenti, infine, le prestazioni audio, con il sistema integrato che se la batte tranquillamente con una buona soundbar anche come coinvolgimento multicanale e capacità di ricreare la bolla sonora delle codifiche a oggetti Dolby Atmos. La nuova generazione offre una resa ancora più estesa in frequenza e gli aggiornati DSP sono ancora più efficaci nella separazione dei canali. Se avete modo, provate ad abbinargli un subwoofer attivo, vi sorprenderà! Peccato solo per il mancato supporto alle codifiche in DTS (di qualsiasi tipo, non le decodifica).

Il prezzo per portarsi a casa il nuovo top di gamma OLED di Panasonic è sicuramente importante e difficilmente subirà chissà quali favorevoli scossoni, ma c’è da dire che il nuovo Z95B non delude le aspettative, garantendo prestazioni al vertice della categoria, con la Smart TV Fire TV che è stata ulteriormente affinata e arricchita del know-how di Panasonic. Grazie al nuovo pannello diventa un televisore adatto anche a situazioni diurne, perfetto anche per il gaming e senza mai perdere la sua vocazione per intenditori. È fuori di dubbio, le differenze prestazionali rispetto ai migliori concorrenti non sono eclatanti e chi puntasse al prezzo guarderà altrove, ma per gli appassionati più esigenti sul fronte delle pure prestazioni e del massimo rigore, Panasonic rimane ancora un riferimento e una garanzia!

PRO E CONTRO Nuovo design Qualità dei preset SDR e HDR Completo supporto gaming Sistema audio integrato HDMI 2.1 non su tutte le porte Mancato supporto DTS Telecomando non retroilluminato VIDEO