Se vi dicessi che la distanza in termini di luminosità tra gli OLED e i MiniLED o, più in generale, gli LCD con retroilluminazione LED local-dimming, si è ormai praticamente annullata? Sì, perché per anni si è andati ripetendo: “OLED perfetti per stanze buie e appassionati ultra-esigenti, ma appena c’è tanta luce in ambiente o un contenuto HDR parecchio spinto, molto meglio i MiniLED”.
Con la sua quarta generazione di pannelli OLED, o meglio i QD-OLED, Samsung sembra voler sfatare questo tabù. E se pensiamo per quanti anni il costruttore coreano abbia fatto di tutto per denigrare gli OLED, la cosa fa un po’ sorridere. Il nuovo top di gamma S95F promette, infatti, picchi HDR fino a 4000 nit e un significativo aumento della luminanza anche a pieno schermo. Il tutto unito a un rinnovato rivestimento anti-riflesso. Una soluzione indubbiamente efficace, ma che nella prima versione 2024 non aveva convinto del tutto.
Il nuovo S95F è disponibile in diagonali da 55, 65, 77 e 83 pollici, rispettivamente a prezzi di listino di 2.499, 3.299, 4.799 e 5.999 Euro. Poi come ben sappiamo, gli street-price possono risultare ben inferiori, con il 65 pollici – oggetto della nostra prova – attualmente disponibile a circa 2.400 Euro, ad esempio.
Per completezza, vi ricordiamo che dal 55 al 77 pollici i pannelli utilizzati sono effettivamente i QD-OLED “Made in Samsung”, mentre l’83 pollici monta un pannello White OLED “RGB Tandem” (quindi comunque al “top” e di ultimissima generazione). A parte questo, le caratteristiche e funzionalità sono assolutamente simili, incluso il supporto gaming fino a 165Hz, il nuovo processore Neural Quantum 4K AI Gen 3, il set-top box esterno e il nuovo rivestimento “Glare-Free” di seconda generazione.
SOMMARIOCARATTERISTICHE TECNICHE E DOTAZIONEIniziamo subito parlando proprio del pannello e del suo rivestimento “Glare-Free” o, in italiano, “privo di riflessi”. E non è un caso che Samsung parli proprio di “Glare”, ovvero letteralmente “bagliore” in italiano. Questo perché la soluzione è pensata proprio per attenuare quasi del tutto i riflessi della luce ambientale incidente, operando una diffusione che ne minimizza il fastidioso effetto brillantezza e abbagliamento. Con questa seconda generazione, l’anti-glare riesce ad essere ancora più efficace proprio nell’uniformare ulteriormente la diffusione.
A funzionare, funziona perfettamente, ma in pieno giorno o con tanta luce in ambiente, vanifica un po’ “l’effetto OLED”, visto che il pannello “opacizzato” tende a schiarire i neri, privandoci dell’auspicata resa “super dinamica e contrastata”. Il paradosso è che di sera o al buio, il rivestimento “Glare-Free” funziona invece alla grandissima: assoluta assenza di riflessi, Che siano spie, un punto luce o un abatjour, il pannello ne rimarrà del tutto immune regalando la percezione di un’ancora maggiore tridimensionalità e immersione delle immagini, con il televisore che vi sembrerà fluttuare nel vuoto. E mi sembra addirittura ulteriormente migliorato da questo punto di vista rispetto allo scorso anno. Continua quindi ad entusiasmarmi al buio, mentre con la luce diurna qualche leggero dubbio permane.
Nel taglio da 65 pollici, così come per il 55 e 77 pollici, la serie S95F mantiene l’architettura QD-OLED, piuttosto diversa rispetto agli OLED White RGB dell’altra coreana LG (soluzione che invece ritroviamo nel modello da 83 pollici). Nonostante Samsung faccia uso di soli OLED Blu (quest’anno con stack emissivi ancora più efficienti), possiamo considerare questi pannelli, a tutti gli effetti, degli OLED RGB. Questo perché i substrati di emettitori blu vengono poi assorbiti dai nanocristalli Quantum Dot per essere riemessi in rosso e in verde. Non ci sono quindi filtri colore e non si perde efficienza. La tripletta Rosso, Verde e Blu (RGB, appunto) rimane pura e questo a tutto vantaggio della saturazione dei colori, della loro luminanza e delle prestazioni in HDR. La risoluzione è 4K Ultra HD, il campionamento colori 10 bit nativo e il refresh-rate arriva quest’anno fino a 165Hz.
Esteticamente e costruttivamente, nessuna rivoluzione, con il nuovo S95F che si rifà in tutto e per tutto ai suoi predecessori S95D e S95C. Mantiene quindi gli stessi materiali pregiati e le ottime finiture, con la vista laterale davvero sottilissima grazie all’adozione, anche quest’anno, del set top box “One Connect Box” esterno che integra alimentazione, connessioni e gran parte dell’elettronica.
Per chi volesse appendere il TV a parete, S95F da 65 pollici è compatibile con le staffe da muro VESA 400 x 400mm.
Lato connettività non gli manca nulla: quattro porte HDMI 2.1 da 40Gbps e quindi compatibili 4K Ultra HD fino a 120 Hz / 165Hz e l’assenza dei 48Gbps ne limita l’utilizzo solo in presenza di segnali a 120 Hz in 4:4:4 a 12 bit o a 165Hz con GPU prive di supporto DSC - Display Stream Compression. Nulla che vada quindi ad impattare l’uso con console o la stragrande maggioranza delle configurazioni gaming PC anche spinte. Non mancano ovviamente il supporto Variable Refresh Rate anche nelle versioni proprietarie AMD FreeSync Premium e Nvidia G-Sync, Auto Low Latency Mode, eARC sulla porta 3 con supporto Dolby Atmos, ma non DTS e, naturalmente, pieno supporto HDR nelle varie versioni HDR10, HDR10+ (anche Adaptive in grado di sfruttare il sensore di luminosità e anche Gaming per sfruttare le capacità di tone mapping delle GPU) e HLG (per i canali TV, come Rai 4K o Sky 4K). Anche quest’anno, continua quindi a mancare il supporto all’HDR Dolby Vision.
Troviamo poi tre porte USB di tipo A e, sul retro del TV una USB C per il collegamento di un’eventuale webcam o ricaricare, ad esempio, il telecomando (oggettivamente, però, non una posizione comodissima) , un’uscita audio digitale ottica, i connettori d’antenna terrestre DVB-T/T2 e satellitare DVB-S/S2 con interattività HbbTV, slot per la CAM e, infine, porta LAN Ethernet (100 Mbps), Wi-Fi 5 e Bluetooth 5.3 anche per eventuali cuffie o game pad. Naturalmente, sono supportati anche Miracast, Apple AirPlay 2 e gli assistenti vocali Bixby e Amazon Alexa richiamabili dal microfono del telecomando e, volendo, anche “hands-free” nel caso dell’assistente Bixby (quindi in grado di sfruttare i microfoni a bordo del televisore stesso).
Telecomando che è l’ormai stranoto “One Remote” con batteria ricaricabile via cavetto USB Type C, via pannello solare posto sul retro e anche via onde radio Wi-Fi di casa. È compatto, minimalista e presenta esclusivamente i controlli principali e alcuni pulsanti di accesso diretto a Netflix, Amazon Prime Video, Disney+ e Samsung TV Plus. Nell’uso pesa, secondo me, l’assenza di una pulsantiera numerica, ma dopo un po’ ci si fa l’abitudine e si riesce a spaziare agevolmente tra le varie funzionalità. A proposito di pulsantiera, nel rispetto della normativa AGCOM entrata in vigore a giugno, nella confezione trovate anche un secondo telecomando molto vintage (ne avevo uno del tutto simile con una TV di 15 anni fa) e attualizzato solo grazie alla presenza delle scorciatoie App.
A gestire il funzionamento del televisore è la nuova versione 2025 del sistema operativo Tizen, che riprende sempre lo stile ad “Hub” degli ultimi anni, ma con ulteriori affinamenti grafici e di suggerimenti personalizzati anche grazie al supporto dell’intelligenza artificiale. Non manca la sezione Daily Plus che raggruppa il controllo dei dispositivi “Smart Home”, il monitoraggio dell’attività fisica e le App di smart working. Il tutto potrà, inoltre, apparire sotto forma di widget “Daily Board” mentre il TV è in stand-by, anche con informazioni meteo e news giornaliere. Fronte App non manca davvero nulla e, in merito allo smart working, chi volesse potrà aggiungere una webcam e una tastiera per lavorarci con videocall, accedere alla suite produttiva Microsoft 365 o direttamente a un PC remoto Windows o Mac.
Chi volesse riprodurre i propri file multimediali può contare su un’App media-player integrata che supporta sia periferiche d’archiviazione USB, sia un eventuale NAS su rete locale DLNA / UPnP. Non ha evidenziato problemi nel riprodurre una molteplicità di formati video a qualsiasi risoluzione (fino a 3840 x 2160 pixel) o da qualunque codec (anche AV1), container e anche in HDR10+ e in HLG (quindi HDR televisivo). L’unica incompatibilità riguarda i contenuti che dovessero prevedere una traccia DTS (in qualunque versione): come negli anni passati, il TV non ne supporta né la decodifica, né il passthrough eARC / ARC e rimarrà quindi muto.
Una sezione è poi dedicata al gaming con integrazione delle piattaforme di cloud gaming come Nvidia Geforce Now, Xbox Cloud Gaming con relativo catalogo “Game Pass Ultimate” o Amazon Luna, racchiusi all’interno del Samsung Gaming Hub. È possibile associare un gamepad Bluetooth e si è pronti per sessioni di gioco in streaming su grande schermo: velocità e soprattutto stabilità della connessione permettendo.
Se invece volete collegare una console o un PC da gioco via HDMI, si attiva la modalità “Gioco” e il relativo menu pop-up Game Bar, che permette di tenere sott’occhio tutti i parametri di gioco, di selezionare i migliori preset audio-video di genere e di intervenire con le impostazioni necessarie, incluso l’input lag che può scendere fino a circa 10ms a 60 Hz e a poco sopra i 5ms a 120Hz (con il dato che dovrebbe scendere ulteriormente a 165Hz, anche se non abbiamo avuto modo di misurare il valore effettivo).
Il cuore elettronico del TV è, invece, il nuovo processore Neural Quantum 4K AI Gen 3, capace di gestire tutte le elaborazioni delle immagini, a cominciare dall’upscaling, passando per tutti gli algoritmi di miglioramento della nitidezza, del contrasto e di riduzione del rumore. Tutte operazioni affidate all’ormai immancabile Intelligenza Artificiale che vede aumentare ulteriormente la velocità e il numero di reti neurali ed è anche in grado di applicare le regolazioni necessarie in funzione della luminosità ambientale (sfruttando quindi i sensori integrati). Il tutto funziona, ma in maniera sin troppo esagerata, rendendo le immagini talmente nitide da risultare del tutto innaturali. Ma per fortuna è sempre presente una modalità di personalizzazione, che consente di impostare l’intervento di IA secondo il proprio gusto, così da mitigare eventuali “esasperazioni”.
LE MISURE E I CONSIGLI PER REGOLARE LA TVLa prima installazione rimane sempre facile ed intuitiva e si può completare nel giro di pochi minuti anche tramite il proprio smartphone. Il primo impatto con l’interfaccia Smart TV è assolutamente simile a quella dello scorso anno, mentre è stata completamente rinnovata quella dedicata alle impostazioni e regolazioni, con un design che riprende ora lo stile “One UI” degli smartphone Samsung: decisamente più fresca, veloce e intuitiva. Rimangono invece intatti i numerosi preset e l’ampia versatilità di regolazioni. Al primo avvio, il TV vedrà attiva di fabbrica la modalità “Ottimizzata dall’IA” che impedisce qualsiasi (o quasi) controllo sulle immagini riprodotte e, nella maggior parte di casi, la resa non mi convince. Il mio consiglio è quindi di disattivarla.
Supporto dell’intelligenza artificiale a parte, viene comunque sempre attivato il “Risparmio Energetico” - all’interno del menu “Generale” - e questo per qualsiasi preset (quindi, se non vi sembrasse chissà quanto luminoso, ora sapete il perché). La funzione richiama anche l’uso del sensore di luminosità e chi non avesse voglia di stare lì a smanettare, potrà tenerla attiva anche con le modalità “migliori” come Film o Filmmaker Mode. Ma se voleste, invece, riprendere il controllo del TV - per una vera e propria calibrazione, ad esempio - dovrete disattivarne gli interventi.
Ma venendo all’ampia versatilità di regolazioni, nel menu “Immagine”, troviamo i cinque preset “Dinamica” (da evitare sempre), “Standard”, “Eco”, “Film” e “Filmmaker Mode”, tutti personalizzabili e totalmente indipendenti per la visione di contenuti SDR e HDR. Per il gaming è, invece, prevista un “Modalità Gioco” separata che prevede tutta una serie di preset dedicati ai vari generi, anche in questo caso con ampia varietà di regolazioni.
Per chi volesse partire da zero nella calibrazione, manca un preset “personalizzato” e chi fosse interessato a fare due tarature “notte” e “giorno” dovrà quindi modificare i preset presenti: usando magari “Filmmaker” per la calibrazione in stanza buia e “Film” per la visione diurna.
È prevista anche la modalità di “Auto Calibrazione” con il software Calman di Portrait Display (da acquistare a parte al costo di 199 dollari e installare su un PC Windows, in combinazione con un colorimetro e un generatore di segnali) che vi consente di tarare in maniera automatizzata, ma assolutamente professionale, il preset “Film” sia in SDR, sia in HDR. La procedura richiede circa mezz’ora e, seguendo tutte le indicazioni del software, funziona perfettamente.
Al contrario della “Calibrazione intelligente”, presente all’interno delle “Impostazioni Avanzate” del menu “Immagine”, che dovrebbe consentire di effettuare una taratura automatizzata del televisore grazie alla fotocamera di uno smartphone Samsung Galaxy o di un iPhone che supporta FaceID. Sì, qualcosa fa, ma continua a peccare troppo in accuratezza.
Oltre al “Risparmio Energetico”, un’altra funzione che può trarre in inganno sulle prestazioni luminose del televisore riguarda l’attenuazione delle luminosità dei loghi. Sulla carta molto utile per evitare rischi di stampaggio localizzato (vedi i loghi delle emittenti TV, ad esempio), impostato su “Alto” tende però ad attenuare tutto lo schermo e non solo una zona, rendendo di fatto l’ABL (il sistema che attenua la luminosità del pannello) parecchio più aggressivo, specie in HDR. Lasciato su “Basso” è, invece, finalmente sostanzialmente ininfluente: lo terrei quindi attivato.
In aggiunta alle consuete impostazioni di luminosità (sui Samsung, il controllo viene chiamato “Dettaglio Ombre” e lo trovate più in basso nel menù), contrasto, colore e tinta, sono presenti varie elaborazioni dedicate al contrasto automatico, al colore, all’intervento di compensazione del moto e interpolazione dei fotogrammi, alla riduzione del rumore e così via. Il controllo della luminanza dei pixel OLED (la luminosità generale su schermo) si può modificare tramite la voce “Luminosità” e sono, infine, disponibili le regolazioni del bilanciamento del bianco a 2 e 20 punti, del gamma e un completo CMS per i colori.
Per la visione delle emittenti televisive o di YouTube si può partire dal preset “Film” modificando l’impostazione di “Toni Colore” su “Caldo 1” e attivando anche la compensazione del moto che trovate all’interno del menu “Impostazioni Nitidezza Schermo” che aiutano a guadagnare fluidità e risoluzione in movimento, soprattutto durante gli eventi sportivi. Chi volesse ottenere un’immagine più “grintosa” potrà eventualmente optare per il preset “Standard” o “Eco” (sono molto simili) con l’accortezza di utilizzare l’impostazione “Caldo 1” dei “Toni Colore” e un’impostazione del gamma 2.2. Suggerisco anche di verificare che lo Spazio Colore non sia su “Nativa” (pena un’eccessiva saturazione dei colori del tutto innaturali) e di selezionare “Auto”.
Diverso, invece, l’approccio alla visione di contenuti cinematografici o serie TV da sorgenti esterne come un lettore Blu-ray, un media-player o dai servizi in streaming. In questi casi la visione più corretta è garantita dai due preset “Film” e “Filmmaker Mode”.
Come di consueto per Samsung, in SDR, entrambe le modalità risultano dal punto di vista delle impostazioni di scala dei grigi, gamma e colori, assolutamente identiche. Per la visione dei contenuti Blu-ray 1080p o di film / serie TV in Full HD da una piattaforma streaming, denotano impostazioni di luminanza di fabbrica più che tripla rispetto allo standard di riferimento per la riproduzione in stanza buia. Si sfiorano, infatti, i 320 nit di luminanza, adatti a una riproduzione diurna (con un target di gamma che dovrebbe però risultare inferiore al BT1886 / 2.4 impostato di fabbrica), mentre – specie con la modalità “Filmmaker” ideata per una corretta visione dei film in stanza buia – il target dovrebbe aggirarsi intorno ai 100-120 nit.
Ciò nonostante, il bilanciamento del bianco risulta molto buono, ma con una leggerissima tendenza ai toni più caldi e la scala dei grigi restituisce un delta E medio di 1,3 (quindi ben inferiore al valore 3 di inizio percezione visiva di eventuali scostamenti). Il gamma si attesta effettivamente a 2.4, ma denota un andamento non particolarmente lineare, risultando un po’ troppo basso alle alte luci. In compenso la copertura gamut REC709 e il relativo Color Checker sfiorano la perfezione. Il livello del nero è naturalmente esemplare (visto che ogni pixel OLED è totalmente indipendente e può spegnersi) e ne consegue un rapporto di contrasto nativo “infinito”. In SDR, ci troviamo già di fabbrica di fronte a un televisore che rasenta prestazioni da riferimento.
Inoltre, quest’anno, questo QD-OLED top di gamma è in grado di superare i 1000 nit di picco (in finestra al 10%) con qualsiasi preset e di raggiungere quasi 400 nit a pieno schermo. In SDR sono prestazioni da primato e in grado di far fronte anche a condizioni ambientali ben illuminate.
Per quanto riguarda l’HDR, vorrei anche in questo caso soffermarmi sull’elevato flusso luminoso di cui è capace questo TV, in grado quest’anno di raggiungere i 2100 nit di picco con un pattern bianco in finestra all’1%, al 2%, al 5% e al 10% nella perfettamente corretta modalità “Filmmaker” e riuscendo anche a mantenerli agevolmente per decine di secondi. Picco che supera poi addirittura i 3800 nit in modalità “Standard” (ma per pochissimi secondi), purtroppo alquanto fredda e scorretta e ne sconsiglio quindi l’utilizzo.
Sono prestazioni migliorate in media del 30% rispetto alla serie S95D del 2024 e del 90% in quanto a picchi assoluti. Questo testimonia il lavoro fatto dagli ingegneri coreani in questo anno e la conferma dei positivi affinamenti sul pannello arrivano anche dalla luminanza a pieno schermo che supera ora i 410 nit, contro i 310 nit misurati sulla stessa serie dello scorso anno. Insomma, l’ABL (Auto Brightness Limiter) continua ad intervenire a pieno schermo, ma lo fa ora in maniera molto meno conservativa.
Il tutto restituendo una scala dei grigi e un tracking della curva EOTF di tone mapping in modalità “Filmmaker” davvero eccellente. Gli scostamenti dal riferimento sono irrisori e di fabbrica credo sia difficile potersi aspettare di meglio. Come per il top di gamma dello scorso anno, la modalità “Film” tende, invece, ad esaltare tutte le tonalità medie, nonostante un eccellente bilanciamento del bianco.
Fantastica anche la copertura gamut, con la tripletta RGB che consente di coprire il 99% dello spazio colore DCI-P3 e il 90% di quello REC2020. E per quanto riguarda il gamut più ampio REC2020, la tecnologia QD-OLED si conferma ancora una volta ai vertici assoluti in ambito TV.
Ma rimanendo sui colori in HDR, l’S95F restituisce ottimamente anche le saturazioni intermedie e, soprattutto in termini di volume colore, riesce a raggiungere il 100% in DCI-P3, a garanzia di una luminanza dei colori che rimarrà corretta anche durante i picchi più dinamici.
Con la calibrazione in SDR affidata al software Calman di Portrait Display e a un colorimetro profilato, sarà sufficiente abbassare la luminanza del pannello, impostare il controllo del gamma a -1 e intervenire semplicemente sul controllo del bilanciamento del bianco a 2 punti (quindi alte e basse luci), per linearizzare perfettamente quei leggerissimi scostamenti dal riferimento alle alte luci, centrando l’ideale temperatura colore di 6500°K, il gamma 2,4, una luminanza finale di 120 nit e un deltaE medio di appena 0,2. Sarebbero disponibili anche i controlli a 20 punti, ma visti i risultati già ottenuti con i soli 2 punti, è onestamente inutile starci a perdere tempo.
Per quanto riguarda l’HDR, impostate il preset “Filmaker” e godetevelo così com’è: la calibrazione non serve.
LA PROVA DI VISIONE E CONCLUSIONICon la quarta generazione di televisori QD-OLED top di gamma, Samsung ha deciso di dare una notevole spinta alle prestazioni dei suoi pannelli, tanto da avvicinarne le prestazioni luminose a quelle di molti MiniLED anche di fascia medio alta, con la differenza di avere qui neri assoluti, zero rischi blooming e un contrasto infinito.
E non mi riferisco tanto agli “scenografici” 3800 nit di picco HDR raggiungibili per pochi attimi nella scorretta modalità “Standard”, ma piuttosto ai 2100 nit che riesce invece a mantenere con “Filmmaker” o “Film” (nonché in modalità “Gioco”), con oltre 1000 nit disponibili anche su porzioni ampie dello schermo e gli oltre 410 nit a pieno schermo. E la maggiore efficienza dei nuovi stack emissivi “OLED Blu” si apprezza moltissimo anche in SDR, soprattutto in contesti diurni. E questo anche grazie al rinnovato trattamento anti-riflessi, assolutamente spettacolare al buio o in contesti serali e migliorato anche nella resa in pieno giorno.
In generale, già di fabbrica, sono richiesti pochissimi interventi e il nuovo S95F rende disponibili delle modalità d’immagine SDR e HDR che rasentano la correttezza assoluta. A una sola condizione: rinunciare all’uso della modalità “Ottimizzata dall’IA” che tende quasi sempre ad esagerare in tutto. Per fortuna va meglio con quella “personalizzabile” - sempre affidata alla supervisione degli algoritmi di IA - che può risultare una valida alternativa “senza pensieri” per la visione dei canali TV o dei programmi sportivi, specie in contesti diurni.
Per contenere i consumi, tutti i preset attivano di default il “Risparmio energetico” e relativo sensore di luminosità ambientale. Per l’uso quotidiano - che alterna visioni diurne a serali (stanza buia) - tenetelo pure attivo: funziona bene e riesce sempre a impostare una luminosità di quadro adeguata.
La maggiore riserva dinamica assicurata dal nuovo pannello contribuisce con successo anche a una maggiore capacità di mantenere l’elevato flusso luminoso, con interventi del limitatore di luminanza (ABL) nettamente meno percepibili e invasivi. E questo soprattutto con le modalità HDR più corrette (quindi “Filmmaker” o “Film”) e anche lasciando attiva l’”Attenuazione dei Loghi” sul livello “Basso”. Se invece doveste optare per i profili più estremi come “Standard” o “Dinamica”, l’ABL interviene ancora in maniera piuttosto repentina.
Al buio la resa delle immagini risulta semplicemente superlativa: il nero è “tombale”, la modulazione e il dettaglio alle basse luci molto efficace, i colori risultano sempre estremamente naturali e con ottime sfumature intermedie e poi, in HDR, l’ampia riserva dinamica del pannello impatta in maniera significativa anche sull’intensità dei colori. Alla luce di tali prestazioni, rimane sempre un peccato il mancato supporto al Dolby Vision, sebbene già con l’HDR10 e soprattutto l’HDR10+ (con i metadati di tone mapping che diventano dinamici come in Dolby Vision) la riproduzione delle immagini sia a dir poco eccellente e anche il tone mapping venga gestito in maniera esemplare anche con contenuti ad elevatissima dinamica (fino a ben 4000 nit).
L’elettronica integra anche un algoritmo di tone mapping dinamico dedicato ai contenuti con metadati statici in HDR10. Sulla carta dovrebbe contribuire a migliorare la resa alle alte e basse luci dei contenuti con grading HDR particolarmente elevato (da circa 2500 nit a salire) lasciando intatti quelli fino a 1500 / 2000 nit. Tende invece ad esaltare i toni medi anche quando non sarebbe necessario, dando complessivamente la percezione di immagini “più luminose” del previsto e non riuscendo sempre a gestire sequenze ad elevatissima dinamica, arrivando comunque al clipping. Il consiglio è quindi di tenerlo disattivato (specie al buio, non vi servirà) e, al limite, attivarne il processing per guadagnare più “impatto” durante visioni diurne o in ambienti particolarmente illuminati.
Molto apprezzabile la qualità dell’upscaling, anche in presenza di contenuti di bassa qualità, così come la gestione del moto che può contare su interventi di elaborazione efficaci e sostanzialmente privi di particolari difetti, specie regolando manualmente i parametri di de-judder, blur e de-noise. Naturalmente va trovato un giusto equilibrio, perché impostando tutto al massimo vi ritroverete con parecchi artefatti di interpolazione e il classico “effetto telenovela”. Le impostazioni prevedono anche la possibilità di attivare l’interpolazione con inserimento di fotogrammi neri “Movimento nitido”, che sconsiglio di utilizzare in quanto causa di fastidioso flickering e di un’importante perdita di luminosità. Molto apprezzata la possibilità di abilitare la gestione del moto anche durate le sessioni gaming, riuscendo comunque a contenere l’input lag entro i 20ms.
A proposito di gaming, i preset disponibili prediligono una resa più “fredda” e “aperta” e quindi sulla carta anche meno rigorosa. Chi volesse potrà comunque intervenire con ampie personalizzazioni delle regolazioni.
Per quanto riguarda la Smart TV e le App di streaming, tutto funziona molto bene e senza intoppi nel riconoscere correttamente i vari contenuti SDR, 4K, HDR (ovviamente limitati ad HDR10 e HDR10+), così come il Dolby Atmos quando presente e anche in pass-through eARC verso una soundbar o un sistema Home Theater compatibile.
In merito all’audio, il sistema integrato prevede un set di altoparlanti in configurazione 4.2.2 con una potenza complessiva di 70W. Le voci sono sempre molto chiare e l’erogazione più che sufficiente a insonorizzare un ambiente di medie dimensioni. Certo, non aspettatevi bassi travolgenti o chissà quale dinamica. Per quello è bene affidarsi a un sistema sonoro esterno, con la funzionalità “Q Symphony” che permette di abbinare una soundbar Samsung compatibile per combinare sia gli altoparlanti del TV, sia quelli della barra sonora e cercare di ricostruire più efficacemente gli effetti sonori multicanale.
La nuova serie OLED S95F si è rivelata una grande sorpresa, riuscendo a colmare buona parte delle criticità emerse negli anni precedenti. In particolare, ho apprezzato la gestione molto meno invasiva del limitatore automatico di luminanza (l’ABL), soprattutto con i preset HDR più corretti come “Film” o “Filmmaker Mode”. Il tutto accompagnato da un aumento significativo dei picchi HDR e da una luminosità a pieno schermo decisamente più adatta anche ad ambienti diurni. Peccato, ancora una volta, per il mancato supporto al Dolby Vision. Il rivestimento anti-riflessi del pannello? Funziona, è ulteriormente migliorato e mi piace, ma non riuscirà a convincere ancora tutti. Rimangono sempre una garanzia la qualità costruttiva, la ricca Smart TV versatile e reattiva, l’ulteriore maggiore integrazione con i dispositivi connessi di casa e un comparto gaming sempre da primo della classe.
PRO E CONTRO Qualità delle immagini in SDR e HDR Pannello OLED molto luminoso Rivestimento anti-riflesso Supporto Gaming fino a 165Hz Livello del nero con luce ambientale Mancanza supporto Dolby Vision Mancanza supporto DTS Tone Mapping Dinamico poco accurato Video