Recensione TV TCL C7K: MiniLED da 50 a 115 pollici versatile, luminoso e 144Hz

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HDblog.it Jun 18, 2025 · 14 mins read
Recensione TV TCL C7K: MiniLED da 50 a 115 pollici versatile, luminoso e 144Hz
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La nuova serie C7K di TCL è quella che potremmo definire come il televisore “MiniLED per tutti”, perché si pone subito sopra l’entry-level serie C6K (o Q6C), ma offre caratteristiche fino a paio d’anni fa appannaggio solo dei top di gamma più evoluti, con prezzi ben superiori, nonché un’elettronica e funzionalità non così raffinate.

Sì perché con i 1000 Euro attualmente richiesti per il modello da 65 pollici oggetto di questa recensione, vi portate a casa un televisore 4K Ultra HD (3840 x 2160 pixel), con retroilluminazione Full Array MiniLED Quantum Dot da oltre 1000 zone di local-dimming, totale supporto HDR, picchi fino a ben 2800 nit e ricco supporto gaming con VRR fino a 144Hz, HDR e Dolby Vision fino a 120Hz e chi volesse scendere ulteriormente con l’input lag potrà addirittura spingersi fino a 288 Hz a 1080p.

E ciò che sorprende maggiormente è la velocità con cui TCL sta, anno dopo anno, alzando l’asticella, arrivando ora a insidiare i brand più noti anche nella fascia premium. TCL si sta, infatti, sempre più affermando come un produttore innovativo, forte di una capacità produttiva senza eguali, tanto da aver ormai stabilmente raggiunto la seconda posizione nelle spedizioni di TV a livello mondiale, nonché la leadership nel segmento degli LCD MiniLED e dei “Mega Schermi”.

E a proposito di Mega Schermi, per chi volesse, oltre agli ormai scontati 50, 55, 65 e 75 pollici, la serie C7K è disponibile anche nei tagli da 85, 98 e addirittura ben 115 pollici! Ma scopriamo ora tutti i dettagli e soprattutto come va?

SOMMARIOCARATTERISTICHE TECNICHE E DOTAZIONE

Dal punto di vista estetico, il nuovo C7K appare da subito ben rifinito, con cornici frontali sottili in elegante colorazione titanio spazzolato e un piacevole mix di materiali metallici e plastiche sul retro. L’appoggio da tavolo si affida a un generoso stand centrale che può essere montato a due diverse altezze, mentre chi volesse appendere il TV a parete potrà utilizzare staffe con attacchi VESA 300 x 300mm.

Le connessioni sul retro prevedono 4 porte HDMI in versione 2.1, di cui una completa di funzionalità ritorno audio eARC / ARC, una porta USB 3.0, porta LAN Ethernet (100 Mbps), uscita audio digitale ottica e i connettori d’antenna digitale terrestre DVB-T/T2 con interattività HbbTV di ultima generazione e satellitare DVB-S/S2. Non manca naturalmente la connettività wireless che può contare sul Wi-Fi 5 anche per abilitare le funzionalità Chromecast o AirPlay 2 e gli assistenti vocali di Google (integrato) e Amazon Alexa (compatibile), e il Bluetooth 5.4 compatibile anche con cuffie e tastiere.

Le porte HDMI garantiscono tutte un pieno supporto HDR in qualsiasi formato: HDR10, HDR10+, Dolby Vision (anche IQ in grado di sfruttare il sensore di luminosità ambientale e con elaborazione Precision Detail) e HLG, mentre solo le prime due sono a piena banda da 48 Gbps e in grado di supportare anche le più avanzate funzionalità gaming come l’Auto-Low Latency Mode, i 120 Hz, nonché i 144Hz da gaming PC compatibili.

Per ridurre ulteriormente l’input lag - di circa 5ms a 120Hz - ci può spingere addirittura fino a 288 Hz dimezzando però la risoluzione da 4K a Full HD. Sono ovviamente della partita anche il VRR fino a 144Hz, anche in versione proprietaria AMD FreeSync Premium e il Dolby Vision gaming fino a 120Hz. Il tutto facilmente controllabile e configurabile dalla game bar a “pop-up” richiamabile da telecomando.

Il pannello 4K Ultra HD e 10 bit nativo è un LCD di tipo VA di ultima generazione, ovvero gli HVA che migliorano l’angolo di visione e soprattutto il livello del nero e il rapporto di contrasto nativo fino a quasi 6000:1. Il tutto completo di retroilluminazione MiniLED con Quantum Dot in configurazione Full Array Local-Dimming con 1008 zone di modulazione (che partono dalle 336 zone del taglio da 50 pollici, fino ad arrivare alle 2880 zone del mega 115 pollici).

A gestire tutta l’elettronica e le elaborazioni delle immagini troviamo l’ultimo processore AiPQ Pro con algoritmi di intelligenza artificiale in grado di riconoscere il tipo di contenuti riprodotti, di migliorare l’upscaling e la nitidezza delle immagini, ma anche di aumentare il coinvolgimento sonoro e la chiarezza dei dialoghi dei nuovi speaker da 60W sviluppati da Bang & Olufsen. La Smart TV Google TV in versione Android 12 è affidata al Soc quad-core MediaTek Pentonic 700.

Sono disponibili davvero tutte le App richieste dal mercato italiano, sia di sport che di entertainment e da piattaforme come Netflix, Amazon Prime, Disney+ o Apple TV+, il C7K riconosce perfettamente film e serie TV in 4K, HDR, Dolby Vision e anche con audio Dolby Atmos. Il TV prevede anche il preset IMAX Enhanced che può essere sfruttato con i relativi contenuti “IMAX” da Disney+, ad esempio.

L’interfaccia prevede anche un media-player integrato in grado di riprodurre contenuti multimediali sia da HDD esterni USB, che da eventuale NAS su rete locale DLNA. Lo scraping non è sempre dei più veloci da HDD voluminosi, ma si è rivelato efficace nel riprodurre una molteplicità di formati video a qualsiasi risoluzione o da qualunque codec (anche AV1 e VP9), container e anche in Dolby Vision con Dolby Atmos e perfino con tracce audio in DTS:X. In caso di problemi è comunque sempre possibile attingere ad applicazioni di terze parti come VLC, Nova Player o Kodi.

LE MISURE E I CONSIGLI PER REGOLARE LA TV

La prima installazione risulta piuttosto facilitata a chi possiede già un account Google e uno smartphone Android (numerosi disclaimer e autorizzazioni che riguardano la privacy, a parte) e, dopo qualche minuto, ci ritroviamo subito il televisore pronto, già connesso all’eventuale Wi-Fi e con in primo piano tutte le icone e i tile delle varie applicazioni dell’interfaccia Google TV.

Entrando nel menu delle impostazioni è possibile configurare tutti gli aspetti delle immagini sia in maniera “basilare”, che in modalità più avanzata. Gli ausili di “intelligenza artificiale” possono essere lasciati attivi per la visione delle emittenti TV, anche perché saranno in grado di sfruttare il sensore di luminosità ambientale per regolare dinamicamente la luminanza a schermo in funzione dell’intensità luminosa in ambiente.

Se invece dovete vedere film o serie TV dalle piattaforme streaming o da sorgenti esterne (come Blu-ray, Ultra HD Blu-ray o un media-player), il suggerimento è quello di disattivare gli aiuti IA di elaborazione e anche di disattivare le funzionalità di risparmio energetico. Nel menù dedicato alle impostazioni delle immagini, sono disponibili diversi preset e tutte le relative configurazioni (come luminosità, contrasto, tinta, bilanciamento del bianco, gamma, aumento del dettaglio, gestione del moto, ecc…). Per quanto riguarda la visione di contenuti in SDR e in HDR, le modalità d’immagine disponibili sono “Intelligente” (basato quindi sugli algoritmi di AI), “Dynamic”, “Standard”, “Sport”, “Filmmaker Mode” (una novità del 2025), “Cinema” e “Gioco”, mentre per il Dolby Vision abbiamo le modalità “Luminoso” (per ambienti diurni), “Scuro” (per ambienti bui), “IQ” (che sfrutta gli automatismi del sensore di luminosità ambientale) e “Gioco”.

Venendo alle rilevazioni strumentali SDR di fabbrica, le peggiori in assoluto sono “Dynamic” e “Sport”, in grado sì di assicurare “out of the box “ i picchi di luminanza più elevati (che raggiungono i 600 nit a pieno schermo e gli oltre 1200 nit in finestra al 10%), ma anche una resa di temperatura colore (freddissima) e colori (decisamente troppo saturi) totalmente fuori scala e inadeguati a una corretta visione dei contenuti. La modalità “Intelligente”, se proprio siete pigri e volete lasciar fare tutto al televisore, potrebbe invece risultare utile per la visione di emittenti televisive soprattutto in contesti diurni.

La situazione migliora, invece, drasticamente con la nuova modalità “Filmmaker Mode” (la più corretta in assoluto di fabbrica). Non è perfetta in termini di linearità del gamma alle bassissime e alle alte luci, ma garantisce un più che corretto bilanciamento del bianco e relativa temperatura colore di poco superiore a 6500°K. La modalità “Cinema” è, invece, pensata soprattutto per un utilizzo in contesti diurni, in virtù di una retroilluminazione LED impostata con una luminanza di circa 200 nit. Il gamma non è particolarmente lineare (specie agli ultimi step della scala dei grigi, quindi le alte luci) e il bilanciamento del bianco tende leggermente alle dominanti più “fredde”. Molto buona, con entrambi i preset, la resa di colori sia in termini di copertura gamut REC709, che di saturazioni intermedie e “color checker”.

Non è da meno il preset “Gioco” che si distingue dall’ottimo “Filmmaker” per un’impostazione del gamma più bassa (a poco meno di 2.1) e una luminanza che supera i 300 nit a pieno schermo. Una modalità “gaming” che privilegia dunque un po’ più di “apertura” e luminosità che ben si adatta alle sessioni videoludiche.

Il C7K è un MiniLED completo di local-dimming da oltre 1000 zone che ne favoriscono ovviamente la resa in termini di livello del nero (con i MiniLED che vengono spenti del tutto) e rapporto di contrasto (che diventa a quel punto dinamico). Dimming che può comunque essere disattivato e che mi ha consentito di misurare un livello del nero nativo di appena 0,02 nit e un rapporto di contrasto nativo che oscilla tra i quasi 6.000:1 dei preseti “Filmmaker Mode” e “Cinema” e i quasi 7.000:1 della modalità “Dynamic”. Davvero ottime prestazioni che denotano i miglioramenti raggiunti con questa nuova generazione di pannelli LCD di tipo HVA.

Oltretutto, è possibile migliorare ulteriormente l’impostazione di fabbrica abbassando la retroilluminazione dei MiniLED Quantum Dot (grazie alla voce “Luminosità” portata a 21) e calibrando il bilanciamento del bianco grazie ai controlli RGB a 20 punti (servono un colorimetro, un generatore di pattern e un software di calibrazione). Tutti i valori da riferimento sono stati a questo punto agevolmente centrati, il gamma si è perfettamente linearizzato a 2.4 (ideale per una visione in stanza buia), la luminanza è scesa a più consoni 118 nit finali, con il deltaE medio che è sceso ad appena 0,2 (quindi abbondantemente al di sotto della soglia di scostamento prevista dall’industria). Di conseguenza, sono ulteriormente migliorate anche la copertura gamut REC709 e le saturazioni intermedie.

In HDR, i due preset da utilizzare sono “Filmmaker Mode” o “Gioco”, con quest’ultimo che è risultato addirittura migliore in termini di tracking della curva EOTF di tone-mapping. In entrambi i casi, il bilanciamento del bianco è ben centrato già di fabbrica, mentre la resa dei colori intermedi appare perfettibile, con l’utilizzo delle nanoparticelle Quantum Dot che garantiscono un’ottima copertura gamut DCI-P3 del 96% e BT2020 del 77%.

In termini di picchi HDR, il C7K garantisce una tale versatilità da diventare quasi esuberante, riuscendo a spingersi fino a oltre 2800 nit in finestra al 10%, mantenendone comunque oltre 1000 al 50% per poi, infine, attestarsi a 600 nit a pieno schermo.

Tramite le impostazioni del menu è possibile selezionare diversi livelli di picchi HDR, tant’è che in fase di calibrazione ho optato per una via di mezzo con picchi a 2.000 nit che mi ha consentito di centrare perfettamente il bilanciamento del bianco, il tracking della curva EOTF e di migliorare anche la resa complessiva dei colori.

Sempre sul fronte dell’HDR, l’elettronica del televisore è dotata di un algoritmo di tone-mapping dinamico, che consente, appunto, di rendere dinamici i metadati statici dei contenuti HDR10 e HLG. Funziona bene soprattutto con tutti i contenuti HDR10 impostati con grading dai 4000 nit in su, mentre al di sotto tende ad esaltare troppo i toni medi. Tranne rari casi lasciatelo pure spento: la riserva dinamica è tale da non richiedere ulteriori elaborazioni.

Per quanto riguarda, infine, la gestione del moto, i controlli sono affidati al menu “Movimento” con diversi parametri di regolazione ed intervento, che andranno ad incidere positivamente sia sul judder, che su blur (come sempre, senza esagerare, pena immediato “effetto telenovela” e anche un’evidente comparsa di artefatti).

Recapitolando, suggeriamo quindi di utilizzare il preset “Filmmaker Mode” per i contenuti in SDR, HDR10, HDR10+ e HLG, il preset Dolby Vision “Scuro” per i relativi contenuti con metadati dinamici, i preset “Cinema” (per chi volesse più rigore) o, in alternativa, “Intelligente” per chi volesse un po’ più d’impatto - specie in contesti diurni - durante la visione delle emittenti televisive e, infine, il preset “Gioco” sia in SDR che in HDR per le sessioni di gaming.

LA PROVA DI VISIONE E CONCLUSIONI

Il nuovo TCL C7K da 65 pollici è indubbiamente migliorato rispetto al C7 del 2024 e secondo me complessivamente anche migliore del C80 dello scorso anno. La differenza la fanno il nuovo pannello LCD HVA, l’aumento di zone di local-dimming e i rinnovati algoritmi di modulazione. L’immagine appare da subito più contrastata, dinamica, compatta e naturale. In SDR - quindi DVD, Blu-ray, streaming fino a 1080p e per guardare i canali TV - vi basterà attivare la modulazione di “Attenuazione locale” su basso per godere di immagini di grande impatto e con neri profondi che non rischiano mai di affogare. Volete guardare la TV in pieno giorno? Potete lasciare l’impostazione di local-dimming al massimo e selezionare un valore più alto di “Picco luminosità” per aumentare ulteriormente la dinamica percepita.

In HDR, vi ricordo che supporta tutti i formati: HDR10, HDR10+, Dolby Vision - anche gaming fino a 120Hz e anche IQ in grado di adattarne la resa in funzione della luminosità in ambiente - e HLG per le trasmissioni televisive da Sky 4K o Rai 4K, ad esempio. E lo può fare con grande esuberanza o con grande equilibrio. Volete picchi che vi abbagliano a 2800 nit? Lo potete fare. Preferite una via di mezzo da massimo 2000 nit o un HDR da stanza buia con picchi di poco oltre i 1000 nit? Nel menu troverete tutte le opzioni per cucire la resa HDR ai vostri gusti.

Una chicca? Chi volesse calibrare il TV, potrà misurare il picco HDR effettivo dell’esemplare in possesso (serve una sonda) e impostarne il valore nel menu per ottenere un perfetto roll-off di compressione. Un vero coltellino svizzero. Che sia HDR10, HDR10+ o Dolby Vision, qualsiasi formato garantisce la massima resa.

Tutto perfetto? Anche in HDR il contrasto è ottimo, però essendoci molta più dinamica in gioco, durante le visioni al buio noterete come le bande nere dei film in formato cinematografico “Scope 2.35:1” non risulteranno mai tombali e un po’ di blooming farà la sua comparsa intorno ai punti luminosi immersi nel nero. Il passo in avanti però c’è e nei veloci cambi scena non appaiono mai flashate, ma non siamo ancora ai livelli di un OLED. Anche perché per contenere effetti indesiderati, su fondi prevalentemente scuri con punti luce o scritte, l’elettronica di modulazione dei MiniLED abbasserà il picco per favorire i neri a discapito dei bagliori. Quando, invece, il quadro è luminoso e ricco di colori, questo MiniLED dà il meglio di sé e dimostra di avere una marcia in più.

Interessante anche il sistema audio Bang & Olufsen integrato che riesce a sonorizzare senza particolari problemi un ambiente di medie dimensioni ed è anche ricco di funzionalità di ampliamento dell’impatto sonoro. Molto utile la possibilità di calibrare la resa audio in funzione dell’ambiente, ma chi ricercasse una resa più “piena” e coinvolgente dovrà abbinare al TV una soundbar con subwoofer.

Il nuovo TCL C7K da 65 pollici è un televisore ricco di funzionalità, ampiamente carrozzato sul fronte gaming, ben calibrato già di fabbrica utilizzando i preset “Filmmaker Mode” e “Cinema” e capace di prestazioni molto equilibrate in SDR e a dir poco esaltanti e versatili in HDR. E’ perfetto anche per la TV di tutti i giorni, grazie alla facilità di configurazione e al supporto dell’intelligenza artificiale per migliorare sia le immagini che l’audio.

Si trova attualmente a 999 Euro e grazie alla promozione valida fino al 13 luglio, con l’acquisto vi verrà regalato anche un bellissimo tablet NXTPAPER 14 o 11 Plus del valore di 399/249 Euro.

PRO E CONTRO Rapporto Qualità / Prezzo Contrasto e luminosità Supporto HDR completo e versatile Ampio supporto gaming Un po’ di blooming Local-dimming a volte aggressivo Algoritmi di IA perfettibili VIDEO