Recensione TV Xiaomi A Pro 2026: QLED HDR “entry-level” con ottimo contrasto

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HDblog.it Jul 05, 2025 · 11 mins read
Recensione TV Xiaomi A Pro 2026: QLED HDR “entry-level” con ottimo contrasto
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Sebbene Xiaomi sia presente in Italia con diverse gamme TV che spaziano dai 32 pollici HD Ready fino ai 100 pollici MiniLED 4K, il noto brand cinese fatica ancora ad imporsi con continuità sul nostro mercato. E questo nonostante sia tra i principali produttori al livello globale (soprattutto grazie al mercato interno), con un’offerta che include, in alcuni mercati, anche gli OLED.

Il modello da 55 pollici della nuova serie A Pro 2026 (non chiedetemi perché sia già siglato 2026) è un QLED 4K Ultra HD (3840 x 2160 pixle) con supporto HDR10, HDR10+ e HLG (niente Dolby Vision, quindi) e pannello ovviamente LCD con retroilluminazione local-dimming e sistema operativo Google TV e, per chi preferisse l’interfaccia Fire TV di Amazon, c’è anche la versione F Pro 2026, con caratteristiche del tutto simili. Come per gli A Pro, le diagonali disponili sono 32, 43, 50, 55, 65 e 75 pollici.

Una serie piuttosto basica, soprattutto in virtù di un pannello con refresh nativo a 60 Hz, anche se può agganciare i 120 Hz a risoluzione Full HD (quindi a 1080p). E’ però privo di funzionalità gaming avanzate, come il VRR.

In compenso utilizza un pannello di tipo VA che ha messo in mostra buone doti di contrasto e l’utilizzo generale si è rivelato piuttosto agile e intuitivo. Non brilla per prestazioni da urlo in HDR, ma è comunque ben settato di fabbrica e l’ideale come TV di tutti i giorni, specie per le trasmissioni televisive e le App streaming: da questo punto di vista Google TV è una garanzia. È attualmente proposto al prezzo di 449,99 Euro (secondo me ancora un po’ troppo), ma con eventuali offerte potrebbe rivelarsi un acquisto dall’interessante rapporto qualità / prezzo. Ma scopriamo ora tutti i dettagli.

SOMMARIOCARATTERISTICHE TECNICHE E DOTAZIONE

Dal punto di vista estetico, seppure indubbiamente economico, l’A Pro appare comunque ben rifinito, con sottili cornici frontali e un piacevole mix di materiali metallici e plastiche sul retro. L’appoggio da tavolo si affida a piedistalli laterali in plastica dura, mentre chi volesse appendere il televisore a parete potrà utilizzare staffe con attacchi VESA 200 x 300mm.

Le connessioni sul retro prevedono tre porte HDMI 2.1 (ma non “full” da 48Gbps), di cui una completa di funzionalità ritorno audio eARC e Auto Low Latency Mode, una porta USB, porta LAN Ethernet (100 Mbps), uscita cuffie, uscita audio digitale ottica e i connettori d’antenna digitale terrestre DVB-T/T2 e satellitare DVB-S/S2. Non manca, naturalmente, la connettività wireless che può contare sul Wi-Fi 5 anche per abilitare le funzionalità Chromecast, MiraCast o AirPlay 2 e l’assistente vocale di Google, oltre al Bluetooth 5.0 compatibile anche con cuffie e tastiere.

Le porte HDMI garantiscono tutte un pieno supporto HDR nei formati HDR10, HDR10+ e HLG (l’HDR per le emittenti TV come Rai 4K o Sky 4k, ad esempio). Come detto, le funzionalità gaming sono piuttosto risicate: il pannello è un 60Hz, ma chi volesse ridurre l’input lag a meno di 10ms potrà abilitare la funzionalità “Game Boost” a 120Hz, con la risoluzione che scenderà però a Full HD.

Il pannello in dotazione è un LCD di tipo VA, gestisce i contenuti a 10 bit e la retroilluminazione è affidata a LED Quantum Dot con local-dimming: non sappiamo quante zone, ma sono poche. Anzi, probabile sia un LED-Edge.

La Smart TV Google TV in versione Android 14 e tutta l’elettronica è affidata a un SoC quad-core Cortex A55 con GPU Mali G52, con 2GB di RAM e 8GB di spazio d’archiviazione (ma ne avrete effettivamente 4 a disposizione).

Sono disponibili davvero tutte le App richieste dal mercato italiano, sia di sport che di entertainment e da piattaforme come Netflix, Amazon Prime, Disney+ o Apple TV+, L’A Pro 2026 riconosce perfettamente film e serie TV in 4K, HDR e anche con audio Dolby Atmos.

L’interfaccia prevede anche un media-player integrato in grado di riprodurre contenuti multimediali sia da HDD esterni USB, che da eventuale NAS su rete locale DLNA. Lo scraping non è sempre dei più veloci e mi ha qualche volta costretto a ricaricare l’App per riuscire ad attingere a tutti i contenuti presenti nell'hard-disk USB (piuttosto voluminoso), ma poi si è rivelato efficace nel riprodurre una molteplicità di formati video a qualsiasi risoluzione o da qualunque codec, container e anche in HDR con Dolby Atmos o DTS. In alternativa, non avrete comunque difficoltà ad installare applicazioni di terze parti come VLC, Kodi o Plex.

LE MISURE E I CONSIGLI PER REGOLARE LA TV

La prima installazione risulta piuttosto facilitata a chi possiede già un account Google e uno smartphone Android (numerosi disclaimer e autorizzazioni che riguardano la privacy, a parte) e, dopo qualche minuto, ci ritroviamo subito il televisore pronto, già connesso all’eventuale Wi-Fi e con in primo piano tutte le icone e i tile delle varie applicazioni dell’interfaccia Google TV.

Questa serie non prevede alcun ausilio di Intelligenza Artificiale (e la cosa non mi dispiace!) e di fabbrica si presenta con il preset d’immagine “Standard”, ma per ogni porta HDMI, nonché i vari servizi App / Media-player, è possibile scegliere in alternativa anche le modalità “Vivido”, “Film”, “Sport”, “Gioco”, “Monitor e “Filmmaker Mode”. Le stesse modalità vengono anche replicate per l’HDR.

Entrando poi nei menù avanzati, si nota come Xiaomi abbia fatto un deciso passo in avanti rispetto al passato, rendendo ora disponibili tutte le regolazioni tipiche dei brand più noti: bilanciamento del bianco a 20 punti, un completo CMS (Color Management System) per la regolazione fine dei colori e, in HDR, anche un algoritmo di Tone Mapping Dinamico con tre soglie di intervento.

Come sempre, dimenticate il preset “Vivido”, davvero troppo scorretto in tutto. Lo “Standard” va leggermente meglio, ma risulta anch’esso tendenzialmente troppo freddo (si può notare dalla misura della scala dei grigi l’eccesso di blu e la temperatura colore da oltre 9000° K). Impostando la temperatura colore su “Caldo” è un preset che potete utilizzare per vedere trasmissioni TV e Sport, anche perché raggiunge 280 nit di picco luminanza, più che sufficienti per ambienti diurni non in pieno sole o comunque con della luce in ambiente. Il rapporto contrasto (dinamico), grazie al local-dimming attivo, supera i 22000:1, mentre il valore nativo raggiunge i 5.000:1, con un livello del nero di 0,02 nit.

Il preset più corretto da utilizzare, specie per la visione di film o serie TV (sia da sorgenti esterne che da App o Media-player) è senza dubbio “Film”. Non è perfetto, riesce comunque a fare meglio della modalità “Filmmaker”, ma il bilanciamento del bianco è abbastanza lineare (tranne alle alte luci), la temperatura colore è ben centrata e ne consegue, infatti, un DeltaE medio contenuto ad appena 1,1. Di fabbrica, in virtù dei 300 nit di picco luminanza, questa modalità va bene per le visioni diurne, mentre per le riproduzioni serali o in stanza buia suggerisco di abbassare la retroilluminazione LED a un livello compreso tra 20 / 25 per ottenere un target di luminanza di circa 110-130 nit.

Per quanto riguarda la riproduzione dei colori, la saturazione è fin troppo eccessiva e agli estremi il gamut REC709 non viene mai centrato con, in particolare, rosso e magenta ben oltre i target di riferimento. Ma, come vedremo a breve, la presenza dei nuovi controlli nel menù “Video avanzato” consentono ora di calibrare a puntino il televisore, con risultati a dir poco sorprendenti.

Per chi volesse giocare è presente il preset “Gioco” dedicato: un po’ troppo freddo, ma tutto sommato piuttosto lineare. Chi preferisse una resa gaming un po’ più “vivace” potrà usarlo, ma in realtà vi consiglio di usare la modalità “Film” anche per le vostre sessioni ludiche.

Come vi accennavo poco fa, è possibile migliorare significativamente l’impostazione di fabbrica abbassando la retroilluminazione dei LED Quantum Dot (grazie alla voce “Luminosità”) e calibrando il bilanciamento del bianco grazie ai controlli RGB a 20 punti (servono un colorimetro, un generatore di pattern e un software di calibrazione).

Tutti i valori di riferimento sono stati a questo punto agevolmente centrati, il gamma si è perfettamente linearizzato a 2.4 (ideale per una visione in stanza buia), la luminanza è scesa a più consoni 125 nit finali, con il deltaE medio che è sceso a soli 0,1 (un valore stratosferico e incredibile per un televisore di questa fascia di prezzo). E’ diminuito ulteriormente il livello del nero e di conseguenza è migliorato anche il rapporto di contrasto nativo salendo a quasi 9000:1. Con pochi interventi sui controlli colori è stata anche facilmente risolta l’esuberanza di saturazione della copertura gamut REC709.

In HDR e già di fabbrica, se la cava più che bene, con le due modalità “Film” e “Filmmaker” praticamente sovrapponibili. Entrambi i preset sfoggiano un ottimo bilanciamento del bianco e anche un discreto tracking della curva EOTF di tone mapping. Peccato per il picco di luminanza che non va mai oltre i 300 nit, vanificando non poco l’effetto “WOW”, ma per fortuna viene in soccorso un’elettronica di local-dimming piuttosto efficace nel restituire una certa dinamica. Buona anche la resa dei colori, con i nanocristalli Quantum Dot che garantiscono coperture gamut BT2020 del 70% e DCI-P3 del 94%.

LA PROVA DI VISIONE E CONCLUSIONI

Ma, in concreto, come va il nuovo A Pro 2026 da 55 pollici? È un classico fascia medio-bassa che ha comunque dalla sua un più che lusinghiero rapporto di contrasto nativo di oltre 5.000:1, con un livello del nero di 0,02 nit che, una volta calibrato, riesce addirittura a spingersi fino a oltre 8.000:1. Poi abilitando gli algoritmi di local-dimming si raggiungono quasi i 25.000:1 di contrasto dinamico, ma occhio a non esagerare con l’impostazione di modulazione perché vi ritroverete anche con evidenti chiusure alle basse luci. Insomma, in SDR (quindi per i canali TV digitale terrestre o contenuti fino a 1080p) non andrei oltre l’impostazione al minimo.

Buona anche la resa dei colori, e tutto sommato anche i preset di fabbrica come “Film” o “Filmmaker Mode” sia in SDR che, soprattutto, in HDR. Quel che, invece, non fa per nulla gridare al miracolo è la luminosità massima di questo TV. Si arriva infatti al massimo a 300 nit. E questo anche come picco in HDR. Se in un ambiente serale o al buio possono risultare più che sufficienti, in ambienti diurni o molto soleggiati, onestamente, per gli standard odierni fatica e non poco!

A proposito di HDR, in presenza di contenuti in HDR10 o HLG è presente anche un efficace algoritmo di Tone Mapping Dinamico che riesce a gestire egregiamente anche le riprese HDR più spinte, mantenendo intatte le sfumature alle alte luci, il dettaglio alle basse luci e una corretta dinamica complessiva. Certo non aspettatevi una resa dei neri chissà quanto profonda (direi più un grigio molto scuro), e qualche difetto di blooming intorno alle zone luminose immerse nel buio si farà notare, ma l’effetto HDR funziona. Addirittura si vedono meglio i contenuti in HDR10 con elaborazione di Tone Mapping Dinamico, rispetto a quelli nativi HDR10+, che dovrebbero già avere tutte le informazioni di Tone Mapping scena per scena ottimizzati.

Un ambito in cui Xiaomi risulta ancora indietro è quello della gestione del moto. Se l’impostazione al minimo risulta utilizzabile, oltre diventa la fiera degli artefatti di interpolazione.

Il sistema audio integrato gestisce senza problemi qualsiasi tipo di codifica (anche DTS), ma se volete un po’ più d’impatto e bassi, dovete assolutamente abilitare l’opzione “DTS Virtual:X”. Diversamente sentirete tutto fiacco e inscatolato. Il mio consiglio è comunque quello di abbinare subito quanto meno una soundbar!

Grazie al sistema operativo Google TV, il nuovo Xiaomi A Pro 2026 è un televisore ricco di funzionalità di streaming e App, capace anche di prestazioni molto equilibrate, soprattutto grazie agli avanzati controlli di calibrazione che, una volta regolati a dovere, contribuiscono a migliorare non poco la resa in SDR. L’avremmo gradito più luminoso e più completo sul fronte gaming, ma quel che promette lo gestisce in maniera complessivamente corretta… e non è poco! Con qualche buona offerta volantino si rivelerebbe davvero interessante.

PRO E CONTRO Buona dotazione Buoni preset di fabbrica Rapporto di contrasto Supporto Dolby Atmos e DTS Poco luminoso Gaming poco avanzato Niente Dolby Vision Video