Il riciclo della plastica potrebbe diventare presto più efficiente. Merito di un gruppo di ricercatori delle americane Northwestern University e Purdue University, che insieme hanno studiato una nuova tecnica per ottimizzare la fase dello smistamento. Meglio: per eliminarla del tutto. Ora, infatti, PE (polietilene) e PP (polipropilene) possono essere degradati insieme.
Si tratta di un passo in avanti non da poco, considerando che questi materiali sono onnipresenti nelle nostre vite. Insomma, di bottiglie di shampoo (e altri prodotti in polietilene) e vasetti di yogurt (e altri prodotti in polipropilene) ne consumiamo a bizzeffe. Li consumiamo e "rifiutiamo" tutti insieme, il che rappresenta un problema per chi poi si occupa del riciclo.
"Uno dei maggiori ostacoli al riciclo della plastica – spiega Tobin Marks della Northwestern – è sempre stata la necessità di separare meticolosamente i rifiuti plastici per tipologia. Il nostro nuovo catalizzatore potrebbe bypassare questo passaggio costoso e laborioso, rendendo il riciclo più efficiente, pratico ed economicamente sostenibile rispetto alle strategie attuali".
L'innovazione sta proprio in tale "catalizzatore", una sostanza in grado di accelerare la reazione chimica. Quella che ci interessa è a base di nichel, che riesce a rompere i forti legami chimici che questi materiali formano, una volta fusi insieme.
Insomma, la nuova tecnica lascia fare tutto al catalizzatore. Niente più separazione preventiva, nemmeno dal PVC (polivinilcloruro), che di solito rappresenta un "contaminante" da eliminare tassativamente. La novità riguarda anche lui: ora, se mescolato insieme a PE e PP, non solo non blocca la reazione, ma in certi casi la rende addirittura più efficiente.
"Aggiungere Pvc a una miscela di materiali riciclabili è sempre stato proibito – commenta Kratish – ma, a quanto pare, rende il nostro processo ancora più efficiente: è pazzesco, sicuramente una cosa che nessuno si aspettava".
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