Attenzione: la trascrizione è gestita da IA e potrebbe non corrispondere completamente alla puntata relativa; potresti trovare degli errori. Dalla puntata del 29 aprile 2025.
Capitoli e argomenti
Concetto di Dio nella società moderna
Il libro "Dio era morto" esplora come il concetto di Dio sia ancora presente e centrale nei discorsi politici, sociali e culturali, nonostante l'affermazione che Dio sia morto. Analizziamo come la figura di Dio sia evocata in tempi di crisi come simbolo consolatorio e come il modo in cui una società pensa il divino rifletta la sua identità e i suoi valori.
Punti chiave
Dio è presente nei discorsi dei presidenti, nelle preghiere di credenti e atei, nelle parole dei filosofi e nelle esperienze quotidiane.
In epoche di crisi, le persone si aggrappano a immagini semplici e rassicuranti di Dio.
Il Dio di un'epoca spiega molto di quell'epoca stessa, secondo Feuerbach.
La ridicolizzazione del divino è vista come un sintomo di disagio e perdita di profondità spirituale.
Considerazioni
Considerare come il concetto di Dio influenzi la società e la cultura contemporanea, anche tra chi si dichiara ateo.
Riflettere su come le crisi politiche e sociali siano spesso il riflesso di una crisi spirituale più profonda.
Valutare l'importanza di recuperare un rapporto consapevole e maturo con il concetto di divino, senza cadere in superstizioni o superficialità.
Transizione storica dai politeismi ai monoteismi
Il libro analizza il passaggio storico dai politeismi, che miravano all'unificazione dell'essere umano con la natura, ai monoteismi, che pongono l'uomo al centro della creazione e la natura al suo servizio. Questo cambiamento ha avuto effetti profondi sulla spiritualità, sull'identità e sulla società, contribuendo a crisi esistenziali e a nuove forme di sofferenza.
Punti chiave
Gli dei della natura, della predestinazione e dell'unione con il tutto sono stati sostituiti dal Dio dei popoli, delle appartenenze, del bene e del male, e dai monoteismi della Torah, del cristianesimo e dell'islam.
Il cambiamento ha avuto effetti dirompenti sulla vita umana, portando a una separazione tra uomo e natura e a una nuova concezione dell'identità e del divino.
Il libro collega queste trasformazioni a fenomeni contemporanei come depressione, dipendenze, nichilismo e crisi di senso.
Considerazioni
Esaminare come il cambiamento nel concetto di Dio abbia influenzato la società, la cultura e la psicologia collettiva.
Riflettere sulle conseguenze di questa trasformazione nella vita moderna e sulla necessità di una nuova consapevolezza spirituale.
Struttura e contenuti del libro
Il libro è diviso in tre parti:
Prima parte: Excursus sulle molte forme di Dio, dagli dèi omerici al Dio dei popoli, passando per l'eucarestia e la sopravvivenza di immagini antiche nel cristianesimo, con riferimenti a Plotino, Agostino, Erasmo, Cartesio, Meister Eckhart e i mistici cristiani.
Seconda parte: Analisi del "Dio degli zombi", con capitoli su miracoli, nichilismo, tossicodipendenza, supereroi, social media, sette, guru e utopie.
Terza parte: Riproposizione di temi antichi in chiave moderna, con riflessioni su Apollo, Dioniso, Nietzsche, Spinoza, eresie e il concetto di rinascita spirituale.
Il libro si conclude con una preghiera, espressione di una spiritualità personale e non dogmatica, e si propone come strumento di riflessione e crescita, accessibile a tutti.
Approccio e finalità
Il libro non è stato scritto per insegnare, ma per ragionare insieme al lettore, condividendo un percorso di ricerca e confronto aperto.
Il testo è arricchito da riferimenti a filosofia, storia delle religioni, neuroscienze, letteratura, cinema, cultura pop e dalle esperienze maturate nella Cogito Academy.
Il linguaggio è accessibile, pur affrontando temi complessi, e il libro è pensato sia per chi ha già conoscenze filosofiche sia per chi si avvicina per la prima volta a questi argomenti.
Eventi e pubblicazione
"Dio era morto" è pubblicato da Feltrinelli ed è disponibile in tutte le librerie e nei principali store online.
Sono previsti numerosi eventi di presentazione in diverse città (Schio, Roma, Milano, Rimini, Parma, Cesena, Villorba), con dettagli disponibili sul sito dailycogito.com/eventi.
Così si apre il mio nuovo libro per Feltrinelli, Dio era morto, e oggi voglio parlarvene un po'.
Per rispondere alla domanda che dà titolo a questo video, tranquilli, no, Rick DuFer non si è convertito, ma quando ho pubblicato le prime copertine con questo libro, la gente ha cominciato a dire "Ma come? Quindi ti sei convertito? Ah bene, non si sa quale Dio." No, non mi sono convertito. Sono sempre il solito ateo, ma come sapete il mio ateismo è differente e così direbbe qualcuno. Infatti, sono un diversamente ateo e quando parlo di Dio mi tocca fare incazzare tanto gli atei quanto i religiosi, perché ho un'idea di Dio, di fede, di credenza, di religione tutta diversa da come solitamente si intende lì fuori. Ed è questo che mi ha spinto poi a scrivere un libro su Dio. Mi sono reso conto, scrivendolo, iniziando a pensare agli argomenti e raccogliendo le fonti, che Dio è veramente dappertutto, o perlomeno è nelle nostre bocche, nelle nostre considerazioni e nelle paure. Ne parlano i presidenti e i politici. Dio è dappertutto. Anzi, c'è più Dio oggi rispetto al passato, forse perché in epoche di crisi ci si appiglia ancora di più a immagini facili e consolatorie di Dio.
Dobbiamo dirlo: la filosofia è anche una domanda sullo spirito, sull'animo, sulla trascendenza. Sono da sempre convinto, come Feuerbach, che il Dio di un'epoca spiega, in misura, molto di quell'epoca. Così mi sono chiesto, com'è fatto il Dio di oggi? Come sono gli dèi che permeano i discorsi, la politica, la società? Com'è che sono fatte queste divinità? Con questo spirito ho scritto Dio era morto. Com'è il Dio di oggi? Come si rapporta con il Dio o gli dèi di ieri? E come si fa soprattutto ad essere spirituali oggi, senza finire preda delle superstizioni, dei guru, delle sette, degli inganni, dei falsi idoli? Infatti, il sottotitolo di questo libro è Riscoprire il divino senza cadere nelle nuove superstizioni. Però di nuovo non mi sono convertito; sono sempre stato appassionato di spiritualità, ho studiato a fondo filosofia e storia delle religioni e mi sono sempre considerato una persona che ha grande stima del concetto di divinità, però di nuovo in un modo molto, molto particolare.
Negli ultimi anni mi sono convinto che una buona parte dei nostri problemi deriva dalla nostra incapacità di affrontare il concetto stesso di divino. Divino tanto nel Signore degli Anelli di Tolkien quanto nelle discussioni fra le persone che magari credono e non credono. Il concetto di divino è diventato problematico insieme ai concetti di poesia e di spirito. E questa roba qua, secondo me, crea dei gravi problemi e delle confusioni. Non è Dio ad essere morto, ma il nostro coraggio di affrontare, discutere e anche magari confutare con razionalità e argomenti il concetto di divino.
Infatti, quando si parla di divino lo si ridicolizza, ce ne prendiamo gioco, ne facciamo meme. E probabilmente questo ci ha danneggiato molto, perché sono convinto che il concetto di divino sia il riflesso di una parte del nostro animo. E se tu amputi quella parte è difficile che tu riesca a fare pace con te stesso. È per questo che gli antichi, che un po' di saggezza ce l'avevano, portavano in gran considerazione il concetto di divino senza per questo essere stupidi o superstiziosi. Ma noi oggi siamo spesso stupidi e superstiziosi perché deridiamo il divino. Ecco un concetto che non può essere deriso.
E troppe persone che la Bibbia, il Corano non l'hanno mai letto, non sanno nulla delle leggende su cui si fonda la nostra cultura e civiltà, queste persone preferiscono fare meme, deridere, ridicolizzare il divino solo perché è un aspetto intimo della nostra vita che quando avviciniamo ci ricorda quanto poco ci conosciamo. Sono abbastanza convinto, e di nuovo cito Feuerbach, che per capire come sei fatto tu, debba capire anche quale concezione hai del divino e come Dio permea la tua società, senza crederci anche come concetto filosofico. Il modo in cui i tuoi vicini di casa, familiari, amici pensano a Dio è un modo con cui loro si rapportano a sé stessi.
Deridere questo aspetto ci danneggia tantissimo. È come se, avendo smesso di credere di avere fede, fossimo diventati dei creduloni sfiduciati. Ecco la crisi spirituale che diventa poi una crisi politica. Ne parla David Foster Wallace quando dice che è impossibile non credere, è impossibile non credere. Noi crediamo in valori, crediamo in cose fantasmatiche, in idee, ideologie, crediamo in qualcosa. Se tu pensi di poter non credere, finirai per essere un credulone. Credo che in queste parole ci sia una grande verità. Non solo però siamo in crisi anche perché ci sentiamo spaccati in due, scissi, come della serie Severance. È un tema che ho sviluppato molto nel mio precedente Critica della ragion demoniaca, che è interessante. La copertina, fatta peraltro da Claudia Valenzano, in questo bellissimo libro sembra quasi il negativo di Dio era morto, ed è bella questa cosa non voluta, perché scrivendo Dio era morto ho veramente percepito non soltanto la continuazione ma la complementarità rispetto a Critica della ragion demoniaca. Diciamo che sembra un gioco voluto, ma in realtà poi non lo era, perlomeno all'inizio.
Ora, questo tema della scissione trova qui la sua trattazione più matura. Credo infatti che quella scissione abbia a che fare proprio con il modo con cui è cambiato il nostro concetto di Dio, il nostro rapporto con il divino. Noi siamo passati in poco tempo, in pochi secoli, dagli dèi della natura, gli dèi del tutto, gli dèi della predestinazione, gli dèi omerici, al Dio dei popoli, il Dio delle appartenenze, il Dio del bene e del male, il Dio contro il Diavolo, il Dio dei miracoli, il Dio dei monoteismi, della Torah, dell'ebraismo, del cristianesimo, dell'islam. Vedete, questo cambiamento ha avuto degli effetti dirompenti nella nostra vita e sottovalutare quel cambiamento e non collegarlo alla concezione del divino, secondo me ci fa perdere per strada dei pezzi. Dagli dèi dei politeismi, che miravano all'unificazione dell'essere umano con la natura, siamo passati al Dio dei monoteismi, che mette l'uomo sul piedistallo della creazione e la natura alla sua mercé. Questo cambiamento ha avuto effetti in ogni ambito della vita e mi sembra di aver scoperto una radice che in qualche modo spiega e dà spessore alle nostre sofferenze.
Dalla depressione alle dipendenze, dalla confusione esistenziale fino al nichilismo. E senza voler sopravvalutare il mio lavoro, credo che in questo libro troverete una chiave di lettura che in qualche modo metterà insieme in un fil rouge alcune delle cose fondamentali del nostro tempo, fra cui quelle che ho citato. Perciò questo è un libro sul dolore che però cerca di dare una spiegazione in parte a quel dolore. È un libro sull'identità che però cerca di dare una spiegazione chiara di cosa abbiamo perso nel discorso dell'identità. Perciò è un libro anche ambizioso, il mio libro più ambizioso e credo anche la mia opera più matura finora. Ovviamente non c'è nulla di scontato, sto crescendo, sto maturando, si spera che i miei libri maturino insieme a me.
Se avete apprezzato Critica della ragion demoniaca, sono certo che in questo libro troverete un ulteriore passo. E se non avete mai letto nessun mio libro, questo potrebbe essere un buon punto di partenza. Ma ecco, voglio marcare un punto fondamentale: questo libro, come tutti gli altri miei libri, non l'ho scritto per insegnarvi qualcosa, l'ho scritto per ragionare a mente aperta con me stesso. Infatti, scrivendo questo libro sono cambiato. Allora no, Rick DuFer non si è convertito, ma sicuramente attraverso il mezzo della scrittura e della riflessione ho ampliato di molto la mia concezione nell'ambito del rapporto con ciò che è divino. Troverete poesia e cinema, troverete tanta filosofia, ma anche autori che esulano dalla filosofia. Troverete ragionamenti su tantissimi argomenti che vanno dalle neuroscienze fino ovviamente alla storia della religione.
Dentro ci saranno cose critiche, cose con cui sarete d'accordo e cose con cui sarete in disaccordo. E va benissimo così. È un mio ragionamento a mente aperta che cerca di tracciare un percorso che alla fine vi darà una visione di cose molto complesse. Non la visione definitiva, ma uno strumento per ampliare il vostro sguardo. Ho scritto imparando qualcosa, ho scoperto una diversa concezione di preghiera che troverete nel libro. Ho guardato le religioni con occhi diversi, mettendomi anche un freno di prudenza, laddove sentivo di dover dare adito ai miei istinti e magari anche alle mie letture, a volte superficiali. Ho riletto autori che prima non avevo veramente capito nella loro essenza. Ho individuato cose che mi hanno sorpreso ed è stato bellissimo scrivere questo libro.
Fra i miei libri, ormai siamo a una decina di titoli, è quello che mi ha veramente cambiato di più nel corso della scrittura è questo. Troverete dentro Cartesio e Maometto, Gesù e Omero, Eraclito e Nietzsche, ma anche supereroi e sette, cinema e citazioni da ogni ambito: film, romanzi, insomma, quello a cui vi ho abituati nel tempo, con un po' più di rigore e raccoglimento. Perché è un libro e un argomento che richiedeva raccoglimento.
Vi voglio riportare un piccolo pezzettino, giusto per farvi capire il tono che tengo:
È il trionfo finale dell'uomo post-omerico*.
*Se volete capire com'è fatto questo uomo post-omerico, il libro si fonda su una certa dicotomia.
Slegato dalla natura, rivolto al mondo delle idee, pronto a passare a fil di spada tutti coloro che non abbracciano il racconto del profeta, convinto di potersi innalzare a un mondo oltre il mondo, considerando il mondo materiale come prodotto demoniaco del peccato.
Un mondo, quello terreno, che va trasformato a somiglianza di quello divino, anche a costo di guerre, violenza, morte e distruzione. Un mondo da convertire o da veder bruciare. Qui gli dèi sono davvero morti e lasciano spazio a un credo le cui conseguenze, in fin dei conti, sono ben poco umane.
Quindi è un testo anche con della polemica, ma è un testo aperto che non vuole insegnare, ma vuole ragionare. Vi faccio un breve excursus dell'indice, visto che ci siamo, tanto per farvi venire l'acquolina in bocca. Il libro è diviso in tre parti.
La prima è dedicata a un excursus sulle tante forme di Dio. Si parla nel primo capitolo degli dèi di Omero, gli dèi antichi. Poi si parla della transizione dall'uomo omerico all'uomo post-omerico, che ha una concezione diversa di Dio. Si parla del Dio dei popoli, date un Dio a questi popoli, e poi si parla dell'eucarestia, coloro che si cibano del loro Dio, un simbolo fondamentale su cui ho puntato l'attenzione per far comprendere come fosse cambiato il rapporto con il divino.
C'è un quinto capitolo in cui ho cercato di raccontare come nel cristianesimo abbia cercato di sopravvivere una certa immagine antica del divino che contraddiceva l'idea del post-omerico. Ho parlato di Plotino, di Agostino, di Erasmo e Cartesio, e di Meister Eckhart e dei mistici cristiani.
Poi c'è un intero capitolo dedicato ai profeti, questa nuova figura del monoteismo con Abramo, San Paolo e Maometto.
Poi c'è la seconda parte, in cui parlo del Dio degli zombi. Gli zombi, come li abbiamo intesi in questi anni, gli dèi della zombificazione. Prima parlo del culto del miracolo verso il nichilismo e la tossicodipendenza, con un collegamento che sembrerà strano, fra la richiesta di miracolo e la richiesta della sostanza magica, e quindi la tossicodipendenza. C'è un capitolo dedicato al trionfo dei supereroi nel nostro tempo e dei social media; anche qui, un connubio che sembra strano, ma poi leggendolo capirete cosa intendo.
E poi c'è un capitolo dedicato alla crescita enorme e preoccupante delle sette e dei guru delle utopie. Poi c'è la terza parte, quella più costruttiva, in cui parlo di una riproposizione di temi antichi in chiave moderna, quindi gli dèi omerici nel terzo millennio. Parlo nel decimo capitolo di Apollo, Dioniso e qualche eresia, quindi di Nietzsche, di Spinoza e delle eresie. Infine, parlo di un concetto che nella Cogito Academy quest'anno è stato importantissimo: un Dio non per crescere, ma per rinascere. Si parla del concetto di rinascita e da questo libro nasceranno o rinasceranno tanti ragionamenti che porteremo anche su Daily Cogito.
E poi c'è una conclusione con la preghiera conclusiva; è strano per un diversamente ateo che prega, ma il libro mi ha in qualche modo trascinato e imposto di proporvi una preghiera. La finalità dell'opera è appunto quella di darvi una visione, uno strumento che spero possa interessarvi e farvi girare le rotelle, come si suol dire in questi casi. Non c'è la finalità di dire "io ho ragione, gli altri torto"; c'è proprio uno spaccato filosofico che cerca di far emergere cose magari antiche, sopite e, perché no, dimenticate.
È un libro, bene o male, accessibile, adatto a tutti, sia a chi già mastica filosofia e storia delle religioni, sia a chi non ha dimestichezza con certi argomenti. Qui sono sicuro che la prospettiva esposta in questo libro non la troverete in altri libri; è una prospettiva originale, che spero possa anche sorprendere, perché no, in positivo, ma anche in negativo. A me piace scrivere i libri in modo che siano accessibili. I ragionamenti sono complessi e richiedono attenzione, non è un libro da sfogliare fra un Tik Tok e l'altro, ma il linguaggio è accessibile. Non troverete ostacoli nella comprensione di questo libro.
Voglio ringraziare ovviamente i miei studenti della Cogito Academy, perché qui dentro ci sono tanti ragionamenti emersi attraverso i nostri interscambi, le video lezioni, con ospiti e altre persone dell’academy. Qui dentro troverete tante cose che abbiamo incontrato insieme durante quest'anno e sono molto orgoglioso. La Cogito Academy quest'anno è stata veramente una scuola di pensiero nel vero senso della parola, e presto avrete anche ulteriori notizie sul lancio del secondo anno accademico.
Infine, ci sono tanti eventi di presentazione. Il primo sarà a Schio, nella mia città, il 5 maggio. Poi saremo a Roma, ci sarà un evento a Milano, uno a Rimini, a Parma, a Cesena e Villorba. Insomma, tantissimi eventi. Sul sito dailycogito.com/eventi trovate tutte le presentazioni. Non vedo l'ora perché vi assicuro che ci sarà un sacco di strada da fare insieme, leggendo, discutendo, criticando e arricchendoci attraverso Dio era morto, che spero possa essere per voi una lettura se non illuminante, almeno ispiratrice come è stato per me.