L'Istituto Nazionale di Urbanistica (INU), in occasione del suo XXXII Congresso nazionale, ha approvato all'unanimità una mozione cruciale sulla rigenerazione urbana, definendola un concetto multidimensionale che abbraccia aspetti ambientali, sociali ed economici, unitamente a quelli abitativi e urbanistici. Questo approccio sottolinea la volontà di superare una visione riduttiva e di posizionare la rigenerazione come fulcro delle politiche di governo del territorio.
Secondo l'INU, la rigenerazione territoriale e urbana rappresenta un'evoluzione significativa nell'agire urbanistico, ampliando gli obiettivi delle politiche pubbliche e del governo del territorio. Essa può dare un impulso decisivo all'innovazione della pianificazione, rendendola più adattabile ai diversi contesti e più efficace nel dimostrare la fattibilità e l'utilità delle sue procedure.
RIGENERAZIONE URBANALa rigenerazione urbana intesa dall'INU, aggrega una serie coordinata di interventi: dal recupero e riqualificazione del patrimonio edilizio al riuso di edifici dismessi, dalla realizzazione di alloggi sociali all'incremento degli spazi pubblici. Include anche misure di adattamento ai cambiamenti climatici, sostenibilità energetica, potenziamento dei servizi pubblici e privati, cura della salute e della sicurezza, sviluppo della mobilità sostenibile e rimozione di detrattori ambientali.
Questa visione integrata è considerata una finalità fondamentale degli strumenti di pianificazione urbanistica, da integrare con il contenimento del consumo di suolo e la messa in sicurezza del territorio. L'INU, pur apprezzando le iniziative legislative regionali che mirano a innovare gli strumenti di pianificazione verso la transizione dalla espansione alla rigenerazione, esprime un fermo dissenso verso tentativi legislativi settoriali.
Nello specifico, critica la giustapposizione o sottrazione della rigenerazione urbana alla pianificazione generale attraverso nuovi strumenti urbanistici speciali, o l'approccio riduzionistico che la confina a un ambito prevalentemente edilizio. L'Assemblea dei Soci impegna il Consiglio Direttivo Nazionale a sostenere con forza alcune posizioni chiave. In primis, è il Piano urbanistico generale a dover individuare gli ambiti degradati bisognosi di rigenerazione, stabilendo allo stesso tempo un sistema di incentivi (riduzione dei contributi, incremento di superficie, mixitè di destinazioni d'uso, flessibilità progettuale, semplificazioni procedurali).
QUADRO NORMATIVOGli interventi di rilievo urbanistico che determinano un incremento del carico urbanistico necessitano di una disciplina diversa dagli interventi puramente edilizi e di una valutazione da parte delle amministrazioni comunali. Per le operazioni più complesse, si rende indispensabile il ricorso a Piani urbanistici attuativi o accordi operativi pubblico-privato. L'INU auspica anche l'introduzione di misure finanziarie statali per un flusso continuo di risorse a favore della rigenerazione e un alleggerimento del carico fiscale per tali attività.
Viene altresì fortemente criticata la soppressione delle norme su densità edilizia e dotazioni pubbliche senza una riforma organica del DM 1444/68 (limiti e le regole in materia urbanistica in Italia). Infine, l'INU sottolinea come il trasferimento di quantità edificatorie debba essere funzionale alla rigenerazione e trovare una cornice di riferimento nel Piano urbanistico generale e in adeguati istituti giuridici. Questa mozione dell'INU si pone come un chiaro appello per una rigenerazione urbana strategica e ben coordinata, che non sia solo una somma di interventi isolati, ma un vero motore di sviluppo sostenibile per le città italiane.