Un nuovo tipo di robot ispirato ai movimenti sinuosi degli artropodi potrebbe presto diventare un alleato prezioso per agricoltori di vigneti e coltivazioni di mirtilli negli Stati Uniti. Si tratta di un progetto firmato dalla startup Ground Control Robotics (GCR), con sede ad Atlanta, che ha sviluppato una macchina modulare in grado di muoversi con agilità su terreni accidentati senza danneggiare le piante coltivate.
Questo “millepiedi meccanico”, costruito con una testa dotata di sensori e una serie di segmenti identici collegati da cavi, sfrutta la spinta generata da gambe azionate meccanicamente. I motori, disposti lungo il corpo flessibile del robot, permettono movimenti simili a quelli del nuoto, in grado di superare ostacoli e mantenere la stabilità su superfici irregolari come quelle tipiche di vigneti e coltivazioni perenni.
Una delle principali innovazioni tecniche consiste nel sistema di attuazione via cavi, che consente al robot di diventare flessibile in direzioni selezionate. Questo approccio permette di evitare l’uso di sensori complessi o intelligenza artificiale avanzata, mantenendo i costi contenuti e favorendo la diffusione di una soluzione economicamente accessibile. Secondo GCR, il prezzo previsto per ogni unità sarà nell’ordine di poche migliaia di euro, ben al di sotto di molte altre tecnologie agricole automatizzate.
Inoltre, i robot sono pensati per lavorare in gruppo: una vera e propria squadra autonoma che può operare 24 ore su 24 nei campi, effettuando attività di monitoraggio, raccolta dati e diserbo mirato. Il sistema è progettato per identificare le erbacce e intervenire direttamente, sia con la distribuzione localizzata di erbicidi, sia con la rimozione fisica.
Daniel Goldman, direttore del CRAB Lab (Complex Rheology and Biomechanics) presso il Georgia Institute of Technology, ha sottolineato come l'efficacia del robot dipenda più dalla meccanica intelligente che da un controllo sofisticato.
L'interesse per questa tecnologia nasce soprattutto dalla difficoltà di eseguire operazioni di diserbo nelle coltivazioni a cespuglio o rampicanti, dove le macchine agricole tradizionali non riescono ad arrivare senza rischiare di danneggiare le piante. In questi contesti, il diserbo manuale può costare centinaia o migliaia di euro per ettaro, e la carenza di manodopera agricola rende il problema ancora più pressante.
Attualmente sono in corso test pilota in collaborazione con un produttore di mirtilli e un viticoltore in Georgia, finalizzati a migliorare le capacità di rilevamento e navigazione del robot prima di un’eventuale produzione su larga scala.
GCR non esclude nemmeno futuri sviluppi al di fuori dell’agricoltura. Le stesse tecnologie potrebbero essere adattate per missioni in ambienti estremi, come il soccorso in zone colpite da disastri o l’uso in contesti militari, modificando la configurazione degli arti o rendendoli retrattili in base al tipo di terreno.