Grazie a un nuovo algoritmo progettato da ricercatori del MIT e di NVIDIA Research, i robot potranno eseguire compiti complessi in una manciata di secondi, elaborando simultaneamente migliaia di mosse. Questa tecnologia, chiamata cuTAMP, rappresenta un grande passo in avanti nella pianificazione delle azioni robotiche, consentendo una reattività mai vista prima in ambienti dinamici come magazzini o linee di produzione.
Il cuore dell’innovazione risiede nella capacità del sistema di sfruttare appieno la potenza delle GPU (unità di elaborazione grafica), molto più performanti rispetto alle CPU tradizionali quando si tratta di calcoli paralleli. In questo modo, cuTAMP riesce a valutare e ottimizzare centinaia o migliaia di possibili soluzioni in parallelo, riducendo drasticamente i tempi di calcolo necessari per trovare un piano d’azione valido.
In particolare, il nuovo algoritmo affronta in modo efficiente il cosiddetto "task and motion planning" (TAMP), cioè la doppia sfida di decidere cosa fare (compito) e come farlo (movimento). Ad esempio, un robot incaricato di impacchettare oggetti deve considerare come afferrarli, come posizionarli al meglio per ottimizzare lo spazio, evitare collisioni e rispettare l’ordine imposto dal compito. I metodi classici esplorano le opzioni una alla volta, mentre cuTAMP li valuta tutti insieme, concentrandosi fin da subito sulle soluzioni più promettenti.
Durante i test, cuTAMP ha mostrato prestazioni impressionanti. In simulazioni ispirate al gioco Tetris, ha trovato piani senza collisioni in pochi secondi. Quando applicato a bracci robotici reali, è riuscito a completare compiti concreti in meno di 30 secondi, un tempo molto inferiore rispetto a quello richiesto da approcci più tradizionali.
Un altro punto di forza è la versatilità: l’algoritmo non necessita di addestramento preventivo su grandi quantità di dati, come avviene invece per molti sistemi basati sull’AI. Questo significa che può essere impiegato anche su problemi mai affrontati prima, senza bisogno di adattamenti. È inoltre indipendente dall’hardware, come dimostrano i test effettuati sia su un braccio robotico al MIT che su un robot umanoide nei laboratori NVIDIA.
Secondo i ricercatori, cuTAMP potrebbe essere presto esteso a scenari ancora più sofisticati, come l’utilizzo di strumenti o l’interazione diretta con gli esseri umani. L’obiettivo finale è permettere ai robot di comprendere istruzioni vocali, grazie all’integrazione futura con modelli linguistici e visivi, migliorando ulteriormente la collaborazione uomo-macchina.
I dettagli della ricerca sono disponibili su arXiv, una piattaforma che citiamo spessissimo sulle nostre pagine, poiché raccoglie buona parte delle pubblicazioni scientifiche in anteprima.