UC Berkeley ha mostrato in un video la sua ultima creazione, basata su un modello umanoide cinese: un robot capace di giocare a ping pong con una fluidità sorprendente. Si chiama HITTER (Humanoid Table TEnnis Robot) e, durante le prove, è riuscito a sostenere scambi da oltre cento colpi contro avversari umani, un risultato che metterebbe in difficoltà anche molti giocatori amatoriali.
La particolarità di HITTER è la capacità di muoversi con naturalezza. Con una mano regge la racchetta, mentre l’altra si estende lateralmente per mantenere l’equilibrio, proprio come farebbe una persona. È in grado di spostarsi lateralmente, pivotare e reagire a palline lanciate fino a 5 metri al secondo in meno di un secondo, restituendo colpi rapidi e precisi.
Alla base di queste prestazioni c’è una struttura a due livelli che replica il modo in cui gli esseri umani combinano pensiero e azione. Il primo livello è un “cervello digitale” che utilizza telecamere esterne per seguire la traiettoria della pallina e prevedere dove cadrà. Da lì calcola posizione, velocità e tempismo necessari per rispondere correttamente. Il secondo livello traduce queste istruzioni in movimenti coordinati di braccia e gambe, rendendo il robot capace di colpi fluidi e realistici. Guardiamolo in azione.
Il team di ricerca ha addestrato il sistema anche con dati provenienti dal movimento umano, così che la meccanica di HITTER non sembri rigida ma naturale. Per affinare i colpi, i ricercatori hanno combinato pianificazione basata su modelli e apprendimento per rinforzo: il primo gestisce la previsione delle traiettorie, il secondo migliora le risposte attraverso tentativi ed errori. Questo approccio ibrido ha permesso al robot di sviluppare schemi di gioco credibili, con spostamenti e colpi che ricordano quelli dei giocatori in carne e ossa.
Come anticipato inizialmente, i test sono stati condotti su una piattaforma umanoide già esistente, ossia il modello Unitree G1. Nei match di prova, HITTER ha mantenuto scambi costanti anche contro un altro robot, dimostrando di poter reggere partite realistiche e non solo simulazioni controllate in laboratorio.