Robot umanoide protoclone prende vita grazie a muscoli d’acqua

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HDblog.it Sep 20, 2025 · 2 mins read
Robot umanoide protoclone prende vita grazie a muscoli d’acqua
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Clone Robotics ha svelato nuovi progressi nella costruzione di androidi capaci di muoversi come esseri umani, e di copiarli come mai si era visto fino a oggi. Fondata nel 2021, la startup polacca ha scelto una strada diversa da quella delle grandi aziende di robotica: non piccoli passi tecnologici, ma un obiettivo chiaro, realizzare macchine a grandezza naturale che possano lavorare in ambienti quotidiani. L’idea è nata dal cofondatore e CEO Dhanush Radhakrishnan, che ha raccontato in un recente podcast con la content creator Anastasiia Nosova la filosofia alla base del progetto.

Come emerso già tempo fa, la novità è rappresentata dai muscoli artificiali, sviluppati ispirandosi al design McKibben, già noto come “muscolo fluidico”. Si tratta di tubi di gomma racchiusi in una guaina tessile: riempiti d’acqua, si contraggono e generano un movimento molto simile a quello dei muscoli naturali. Questo sistema sostituisce i motori rigidi tipici dei robot tradizionali e consente movimenti più morbidi e realistici. A far funzionare tutto c’è una piccola pompa idraulica, definita “cuore idraulico”, che pompa l’acqua all’interno del sistema chiuso. Se necessario, i robot possono perfino essere “riforniti”, come se bevessero.

Radhakrishnan e il suo team hanno deciso di partire dalla mano, la parte del corpo con il maggior numero di gradi di libertà. In soli 18 mesi hanno creato un braccio completo con tendini e legamenti sintetici. Questo primo successo ha aperto la strada al prototipo umanoide completo, costruito nell’arco di un anno. Ecco l'intervista completa.

Il primo risultato concreto è arrivato nel febbraio 2025 con Protoclone V1: un robot con oltre 200 gradi di libertà, 1.000 fibre muscolari artificiali e 500 sensori. L’anatomia ricorda fedelmente quella umana, tanto che la mano è in grado di eseguire movimenti complessi come afferrare oggetti delicati o tagliare frutta. A dicembre è stato presentato Clone Alpha, il primo modello di android a grandezza naturale, mentre il team lavora già al successore, Neoclone.

Le potenzialità di questa tecnologia non si limitano alla meccanica, poiché i robot di Clone utilizzano chip NVIDIA Jetson come “cervello”, che permettono di pianificare i movimenti e di controllare la muscolatura idraulica. I sensori integrati monitorano posizione delle articolazioni, coppia, lunghezza dei muscoli e forza esercitata. Per ora la priorità è affinare il controllo motorio, ma in futuro l’azienda prevede di integrare anche una pelle artificiale in grado di percepire il tatto.

Questa combinazione di muscoli fluidici e intelligenza artificiale di controllo apre a scenari fino a pochi anni fa relegati alla fantascienza. Robot capaci di aprire porte pesanti, cucinare o svolgere compiti fisici complessi potrebbero diventare realtà in ambienti domestici e industriali.