Ormai il robot aspirapolvere è un elettrodomestico diffusissimo al pari di lavastoviglie e microonde, ma benché siano sempre più efficienti e versatili (alcuni salgono pure le scale!) sono ancora sempre in difficoltà con i tappeti. Li aspirano, certo, ma non li sanno lavare, quantomeno non in modo efficace. La startup americana Robotin promette di risolvere questa mancanza con R2, che viene definito il primo robot lavatappeti al mondo.
Il robot ha un aspetto tutto sommato piuttosto convenzionale per il genere: è forse un po’ più alto e più squadrato rispetto ai più tradizionali robot aspirapolvere. Ma guardandolo più da vicino si nota una caratteristica piuttosto peculiare, ovvero il fatto che è modulare. Robotin R2 include infatti un modulo dedicato all’aspirazione e uno dedicato a lavaggio e asciugatura, ovviamente con l’obiettivo di garantire risultati migliori per entrambe le operazioni. Anche la docking station è particolarmente voluminosa, ma d’altronde serve anche a custodire i moduli del robot.
Robotin dice che allo stato attuale il modulo aspirapolvere ha una potenza misurata di 115 AirWatt, ma che il modello finale potrebbe raggiungere un picco anche più alto. Il modulo di lavaggio e asciugatura applica il concetto di iniezione/estrazione, che è quello tipico dei macchinari specifici per il lavaggio di tappeti, divani e in sostanza altri materiali tessili che non si riescono a inserire facilmente in lavatrice. Queste macchine funzionano in modo duplice: “sparano” la soluzione di acqua e detergente sulla superficie da trattare e al tempo stesso aspirano con un getto piuttosto potente in grado di raccogliere l’acqua sporca anche in profondità. Robotin aggiunge un sistema ad aria calda (43°C) che abbatte drasticamente il tempo di asciugatura dei tappeti, da 24 ore a circa 2 (per una superficie di circa 25 mq).
L’idea è senza dubbio allettante, ma resta da capire la sua efficacia effettiva. Già i macchinari iniezione/estrazione in circolazione nel mondo consumer (probabilmente vi siete imbattuti nel marchio Bissell, tra i più in voga per questo tipo di prodotto) sono considerati come un surrogato piuttosto limitato di quelli professionali, che sono estremamente costosi e hanno consumi energetici estremamente elevati. Non è un caso: per essere efficaci, questi attrezzi devono avere una potenza di aspirazione pazzesca per andare davvero in profondità - per non parlare del fatto che oggi i sistemi più raffinati sostituiscono acqua e detergente con il vapore, che a sua volta deve essere caldissimo e sparato con una certa pressione.
È in questo senso un po’ emblematico che Robotin R2 sia stato lanciato su Kickstarter, il che lascia ipotizzare che investitori e grandi aziende non siano rimaste particolarmente impressionate dall’idea quando Robotin l’ha verosimilmente presentato alla ricerca di fondi. Vero è anche che il prezzo non è certo accessibile: si parla di circa 1.500 dollari, al netto dei vari sconti per gli Early Bird. Vale la pena? Dipende dalle esigenze, naturalmente, soprattutto da com'è composto il nucleo famigliare e da quanto tappeto/moquette avete in casa. Chiaramente le funzioni "smart" tipiche dei robot applicate a questo tipo di prodotto hanno dei grossi vantaggi - il rilevamento delle macchie che permette al robot di insistere sui punti più difficili, lo svuotamento automatico dei serbatoi, la navigazione degli ambienti e la possibilità di operare a spot oppure quando non dà fastidio a nessun altro - e lasciano molto più tempo libero a noi.