Roman Space Telescope: completato lo “scudo solare” della NASA

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HDblog.it Aug 18, 2025 · 2 mins read
Roman Space Telescope: completato lo “scudo solare” della NASA
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Al Goddard Space Flight Center di Greenbelt, nel Maryland, nelle ultime settimane ingegneri e tecnici della NASA hanno completato un passaggio molto importante per il Nancy Grace Roman Space Telescope: l’installazione dei due pannelli del Lower Instrument Sun Shade, un sistema che funziona come un vero e proprio parasole spaziale. Con questa struttura, il telescopio sarà in grado di proteggere i suoi strumenti dall’intensa luce e dal calore del Sole, garantendo la sensibilità necessaria per osservare l’universo in infrarosso.

Matthew Stephens, ingegnere aerospaziale di NASA Goddard, ha paragonato lo scudo a una “crema solare ultraresistente” in grado di schermare i rilevatori più delicati da segnali luminosi che altrimenti sovrasterebbero le deboli tracce provenienti da galassie lontane ed esopianeti. I pannelli installati misurano circa 2,1 metri per lato e hanno uno spessore di 7,6 centimetri. La loro struttura, descritta come un “sandwich di alluminio” con strati sottilissimi e un’anima a nido d’ape, garantisce resistenza e leggerezza allo stesso tempo.

Questa aggiunta completa la suite di protezioni termiche del Roman, che comprende anche il Solar Array Sun Shield e il Deployable Aperture Cover. Una volta in orbita, queste barriere lavoreranno insieme per mantenere costante la temperatura degli strumenti, un requisito essenziale per la ricerca scientifica che il telescopio è chiamato a svolgere.

Il progetto Roman, nato come successore del telescopio Hubble e spesso indicato come il “fratello” del James Webb, punta a indagare questioni cosmiche di enorme portata: la natura dell’energia oscura, la mappa delle strutture su larga scala dell’universo e la ricerca di mondi abitabili attorno a stelle lontane.

Nonostante i progressi tecnici, però, il futuro della missione rimane incerto. La proposta di bilancio presentata dall’amministrazione Trump per l’anno fiscale 2026 prevede forti riduzioni dei fondi destinati a NASA, con il rischio concreto di rallentare, o addirittura bloccare, progetti scientifici di punta come Roman. Gli scienziati avvertono che interruzioni nel finanziamento potrebbero compromettere decenni di investimenti e far slittare il lancio, previsto tra l’autunno 2026 e la primavera 2027.

Al Congresso è già partita una corsa contro il tempo per ripristinare le risorse necessarie, ma intanto i team continuano a lavorare come se nulla fosse cambiato. La determinazione di tecnici e ricercatori riflette la consapevolezza del valore unico di questa missione: Roman sarà uno degli strumenti più potenti mai inviati nello spazio per studiare il cosmo, con un campo visivo cento volte superiore a quello di Hubble.