Sali fusi al centro di un ambizioso test per i reattori nucleari del futuro

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HDblog.it May 23, 2025 · 2 mins read
Sali fusi al centro di un ambizioso test per i reattori nucleari del futuro
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Un materiale noto per il suo impiego negli impianti solari a concentrazione potrebbe presto diventare una risorsa fondamentale anche per l’energia nucleare di nuova generazione. Si tratta dei cosiddetti “sali fusi”, una miscela di nitrati fusi ampiamente utilizzata per immagazzinare calore nei sistemi termici solari. Ora, grazie a una collaborazione tra il Massachusetts Institute of Technology (MIT) e la società NANO Nuclear, queste sostanze vengono sottoposte a test rigorosi per verificarne il comportamento in ambienti fortemente radioattivi, tipici dei reattori nucleari avanzati.

La ricerca, che durerà due anni e ha ricevuto un finanziamento iniziale di 500.000 dollari (circa 460.000 euro), mira a colmare un’importante lacuna scientifica. Nonostante l’efficienza dei sali nitrati nel trattenere calore ad alte temperature sia ormai ben nota, manca ancora una comprensione approfondita di come questi materiali reagiscano a livelli estremi di radiazioni ionizzanti, come quelle generate all’interno di un reattore nucleare.

Il cuore dello studio sarà il Gammacell 220F Co-60 del MIT, un irradiatore che consente di esporre i materiali a forti dosi di radiazioni senza l’utilizzo diretto di combustibile nucleare. Questo approccio permette di ottenere dati rilevanti in un ambiente controllato e sicuro. “Studiare le prestazioni dei sali fusi sotto irraggiamento è fondamentale per aprire la strada a nuovi modelli di reattori”, ha dichiarato Jay Yu, fondatore e presidente di NANO Nuclear.

Non si tratta solo di capire se i sali resistono al calore, ma anche di monitorare possibili alterazioni chimiche e degrado dei materiali durante e dopo l’esposizione alle radiazioni. Il team guidato dal professor Koroush Shirvan, docente di ingegneria dei sistemi nucleari al MIT, impiegherà tecniche diagnostiche di ultima generazione, come l’analisi dei gas in tempo reale e la misurazione delle proprietà termiche a temperature elevate.

Uno degli obiettivi principali sarà valutare l’affidabilità dei sali fusi come fluidi di raffreddamento nei reattori di piccole dimensioni (microreattori) e nei sistemi nucleari più avanzati.

Anche il professor Ian Farnan, responsabile del ciclo del combustibile e dei materiali radioattivi presso NANO Nuclear, ha sottolineato l’importanza della sperimentazione: “Poter testare i materiali in campi di radiazione senza dover operare un reattore vero e proprio ci offre una flessibilità mai vista prima”.

Il progetto prevede aggiornamenti trimestrali che alimenteranno direttamente il lavoro degli ingegneri coinvolti nello sviluppo dei nuovi reattori. Ma i benefici non si fermano al nucleare: i dati raccolti potrebbero infatti essere applicati anche in ambiti come la produzione di calore industriale o i sistemi di accumulo per reti isolate.