Sam Altman avverte: “La bolla dell’AI brucerà miliardi”

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HDblog.it Aug 16, 2025 · 2 mins read
Sam Altman avverte: “La bolla dell’AI brucerà miliardi”
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Sam Altman, amministratore delegato di OpenAI, ha acceso il dibattito sul futuro del settore dell’intelligenza artificiale, ammettendo che il mercato sta vivendo una fase di forte sopravvalutazione. Durante un incontro con giornalisti a San Francisco, Altman ha paragonato l’attuale ondata di investimenti sull’AI alla bolla delle dot-com di fine anni Novanta, sottolineando come l’entusiasmo degli investitori stia oltrepassando i confini della razionalità.

Le sue parole arrivano in un momento in cui le startup legate all’intelligenza artificiale continuano a raccogliere capitali record. Secondo diverse analisi, quasi 500 società nate da pochi anni hanno già raggiunto una valutazione media di oltre 5 miliardi di euro, mentre circa 1.300 aziende del settore superano la soglia dei 90 milioni di euro di valore. Una crescita vertiginosa che, secondo Altman, non sempre si fonda su basi solide: “Ci sono team ridottissimi che ottengono finanziamenti da miliardi senza aver ancora dimostrato un modello di business sostenibile. Questo non è comportamento razionale. Qualcuno finirà per perdere una quantità fenomenale di denaro”, ha dichiarato.

L’avvertimento non arriva da un osservatore esterno, ma da chi guida la società che più di tutte ha contribuito all’attuale corsa all’AI.

Nonostante la consapevolezza del rischio bolla, Altman resta convinto che il settore avrà un impatto positivo di lungo periodo, ricordando come anche dopo lo scoppio della bolla internet siano emerse aziende destinate a cambiare il mondo. “Ogni bolla nasce da un nucleo di verità. Internet era davvero rivoluzionario, e lo stesso vale per l’intelligenza artificiale”, ha spiegato.

Nonostante le critiche agli investimenti “irrazionali”, Altman non sembra voler rallentare i piani della sua azienda. Anzi, ha annunciato che OpenAI investirà cifre astronomiche nella costruzione di nuovi data center, parlando apertamente di “spese per trilioni di dollari” in infrastrutture. Una visione che riflette la convinzione che, quando la bolla scoppierà, solo i player più solidi e strutturati sopravvivranno, pronti a raccogliere i frutti della selezione naturale del mercato.

Il parallelo con la bolla dot-com non è solo retorico: proprio come allora, gli investitori stanno finanziando a occhi chiusi aziende con prodotti non ancora maturi, guidati più dall’hype che dalla sostenibilità economica. E proprio come allora, il crollo potrebbe bruciare miliardi. Per Altman, però, il destino dell’AI non si gioca nel breve periodo: “Ci saranno vincitori e vinti, ma nel complesso l’impatto sull’economia sarà positivo”.