Pare che con S26 Ultra Samsung non intenda più fare compromessi sulla qualità del display, come è successo con S25 Ultra: ci sarà una nuova generazione di display OLED, nota come M14, e al tempo stesso implementerà la tecnologia COE, che sostanzialmente permette di rimuovere uno strato del display, il polarizzatore. Questo materiale era in teoria già pronto in tempo per i Galaxy S25 (foto in apertura dell'Ultra), ma in ultimo Samsung decise di usare la tecnologia di precedente generazione, la stessa usata negli S24 (M13), per contenere i costi. Stando alle ultime indiscrezioni, però, il nuovo materiale sarà reso disponibile solo su S26 Ultra, gli altri due (che dovrebbero essere S26 Pro e S26 Edge) continueranno a usare M13.
È doveroso precisare che non è che i display basati su M13 siano terribili, anzi. La qualità dello schermo è una delle principali caratteristiche degli smartphone flagship Samsung, e questo non è cambiato con gli S25. Tuttavia, è raro che una tecnologia del display del colosso sudcoreano debutti prima su un dispositivo della concorrenza che su un Galaxy S - il riferimento è ai nuovi iPhone. Naturalmente Apple non l’ha specificato, ma secondo indiscrezioni dovrebbe aver usato gli OLED M14 almeno su iPhone 17 Pro e Pro Max, mentre per quanto riguarda iPhone Air c’è un po’ più incertezza (vero è che la maggior sottigliezza dovrebbe essere un grosso incentivo per usarlo anche in questo caso).
Stando a quanto è emerso, le principali aziende responsabili della produzione di M14 sono DuPont, Universal Display (UDC), Duksan Neolux, Samsung SDI e SFC. DuPont, UDC e Duksan Neolux si occupano del materiale che emette luce rossa; Samsung SDI, UDC e Duksan Neolux quello che emette luce verde; per quello blu, abbiamo invece SFC e Idemitsu Kosan. Coinvolte ci sono anche Dongjin Semichem che costruisce il CPL (Capping Layer), e LG Chem, che fornisce sia ETL sia a-ETL (rispettivamente Electron Transport Layer e Anode Electron Transport Layer (a-ETL).
È interessante osservare che in casa Samsung la tecnologia COE non è del tutto nuova: i pieghevoli a conchiglia e a libro della società la impiegano fin dal 2021. Tuttavia, non l'abbiamo ancora mai vista su smartphone dal formato tradizionale. Si tratta di una soluzione che integra il trattamento anti-riflesso direttamente nello strato di incapsulamento degli OLED; come dicevamo, il grosso pregio è che permette di rimuovere un intero strato del display, il polarizzatore, a tutto vantaggio di sottigliezza complessiva e luminosità massima. In questo caso, Samsung dovrebbe riuscire a battere sul tempo Apple (la COE non è formalmente parte del materiale M14), che pianificherebbe di implementarla con l’iPhone del ventennale, previsto per il 2027.