Anche per chi guida una delle aziende più grandi del mondo, il tempo è prezioso. Satya Nadella, amministratore delegato di Microsoft, ha rivelato di aver smesso di ascoltare podcast durante il tragitto verso l’ufficio. Non perché non li apprezzi, anzi: ne carica le trascrizioni su Copilot, l’assistente AI di Microsoft, e poi discute dei contenuti direttamente con il sistema. Questo aneddoto emerge da un recente profilo pubblicato da Bloomberg, che analizza nel dettaglio la visione dell’AI portata avanti da Nadella e il ruolo centrale che l’azienda attribuisce a Copilot nel quotidiano.
Le curiose abitudini del CEO fanno capire quanto l’intelligenza artificiale stia modificando non solo il panorama tecnologico, ma anche le modalità con cui persino i vertici aziendali elaborano e assimilano informazioni. Durante l’intervista, Nadella ha scherzato sul fatto che il suo lavoro assomiglia sempre più a quello di un “dattilografo di email”. Dietro la battuta, però, c’è un’organizzazione del lavoro che si appoggia pesantemente su strumenti personalizzati basati sull’AI: il dirigente ha dichiarato di utilizzare almeno dieci agenti creati con Copilot Studio, programmati per riassumere email, preparare briefing per le riunioni e gestire altre attività operative.
Questa dipendenza crescente dall’AI interna non riguarda solo l’ambito manageriale, ma sta incidendo in modo sensibile anche su altri settori dell’azienda. Secondo fonti vicine a Microsoft, i reparti di sviluppo software sono tra i più colpiti dai recenti tagli del personale, avvenuti poco dopo l’annuncio di Nadella secondo cui il 30% del codice dell’azienda è oggi scritto dall’AI. Una cifra che, seppur parziale, dà un’idea della portata con cui questi strumenti vengono integrati nei flussi di lavoro.
Nonostante le tensioni e le dinamiche complesse tra le due realtà, l’integrazione di tecnologie come ChatGPT all’interno dei prodotti Microsoft — da Office a Windows — ha reso l’AI una componente sempre più strutturale dell’offerta e del pensiero aziendale. E Nadella sembra essere il primo a voler dimostrare che l’AI non è solo uno slogan, ma una presenza concreta nella gestione quotidiana di un’impresa globale.
Possiamo serenamente affermare che Nadella è il chiaro esempio di un approccio pragmatico all'evoluzione tecnologica: meno ascolto passivo, più dialogo attivo con le macchine intelligenti. E a quanto pare, anche i podcast potrebbero presto cedere il passo.