Sciame di robot-vermi da Harvard: si muovono come uno solo

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HDblog.it Jul 16, 2025 · 1 min read
Sciame di robot-vermi da Harvard: si muovono come uno solo
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In natura, esistono spettacoli tanto affascinanti quanto, per alcuni, inquietanti. Uno di questi è il comportamento dei Lumbriculus variegatus, comunemente noti come vermi neri della California. Questi piccoli organismi acquatici, quando si trovano in gruppo, tendono a formare delle masse aggrovigliate, delle vere e proprie "palle" viventi che si contorcono. Questa strategia, sebbene visivamente possa turbare, è un incredibile meccanismo di sopravvivenza che permette loro di regolare la temperatura, difendersi dai predatori e spostarsi come un'unica entità coesa. Proprio da questo strano groviglio biologico è nata l'ispirazione per un nuovo e promettente progetto nel campo della robotica. Un team di ricercatori della Harvard John A. Paulson School of Engineering and Applied Sciences (SEAS), guidato da Justin Werfel, ha deciso di tradurre questa dinamica naturale in un sistema robotico.

Il risultato è uno sciame di robot che imitano i loro omologhi biologici. Ogni singolo "verme" robotico è lungo circa 30 centimetri, flessibile e costruito con polimeri sintetici. Il suo movimento è generato da una camera d'aria interna che, una volta pressurizzata, lo fa arricciare su se stesso.

Quando più robot vengono attivati uno vicino all'altro, il loro arricciarsi li porta a intrecciarsi fisicamente, proprio come fanno i vermi neri, creando un ammasso in grado di agire come un corpo unico. Questa massa aggrovigliata di robot può quindi spostarsi su superfici terrestri o sull'acqua, compiendo azioni collettive che sarebbero impossibili per un singolo elemento. L'innovazione ha già ricevuto un importante riconoscimento, vincendo il premio come "Best Paper on Mechanisms and Design" alla prestigiosa conferenza IEEE International Conference on Robotics and Automation.

Al di là della semplice imitazione, il progetto si pone una domanda scientifica fondamentale. "L'aggrovigliamento fisico non è solo un mezzo di coesione, ma anche un canale di comunicazione e coordinamento?" Si chiede Werfel. Il team sta esplorando come questo contatto fisico possa dar vita a forme di comunicazione meccanica e a comportamenti emergenti, dove il gruppo sviluppa capacità superiori alla somma delle sue parti senza un controllo centralizzato.