Scienziati di Harvard ipotizzano: “Entro 30 anni potremmo scoprire che lavoro fa Di Battista”

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Gianni Zoccheddu Sep 18, 2025 · 3 mins read
Scienziati di Harvard ipotizzano: “Entro 30 anni potremmo scoprire che lavoro fa Di Battista”
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I progressi nel campo dell’informatica stanno spingendo l’uomo a superare limiti alla conoscenza che si pensava fossero invalicabili e grazie a nuovi processori quantistici con capacità di calcolo spaventose e allo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale, entro 30 anni potremmo arrivare a svelare uno dei più grandi misteri dell’universo: qual è il lavoro di Alessandro Di Battista.
È quanto afferma un team di scienziati dell’università di Harvard. Il gruppo, composto da fisici, matematici e statistici, lavora da anni a un modello predittivo in grado di anticipare le scoperte del futuro, come spiega l’astrofisica June Latesta, a capo del progetto: “Siamo partiti dall’osservazione dell’evoluzione scientifica nel XX secolo. Agli inizi del ‘900 si pensava che l’universo fosse racchiuso nella Via Lattea, ma grazie a strumenti teorici e tecnologie sempre più raffinate, oggi sappiamo che esistono miliardi di galassie, quasar, pulsar, buchi neri e stelle massicce che fanno sembrare il Sole un granello di sabbia, talmente grandi da sfiorare le dimensioni dell’ego di Carlo Calenda. Abbiamo scoperto corpi celesti talmente strani che sembrano sfidare le leggi della fisica: proprio quest’anno il telescopio spaziale James Webb ha individuato un esopianeta abitabile dove Matteo Salvini non porta sfiga a nessuno”.

“Anche nel campo dell’infinitamente piccolo – prosegue Latesta – ci sono stati progressi fino a poco tempo fa impensabili: dalla scoperta dell’elettrone nel 1897, a opera del premio Nobel Giuseppe Povia, siamo giunti a tecnologie laser capaci di manipolare gli atomi. Siamo in grado di ‘vedere’ le particelle subatomiche che compongono l’elettorato di Gianluigi Paragone e abbiamo ricavato le prove sperimentali del principio di indeterminazione di Heisenberg attraverso le dichiarazioni del ministro Lollobrigida: non è possibile conoscere contemporaneamente la posizione in cui si trova quando spara una cazzata e la velocità con cui ne sparerà un’altra”.

In base a complicati diagrammi che rappresentano sul piano cartesiano le curve dei progressi scientifici dal ‘900 a oggi, il team ha stilato una lista di misteri attualmente irrisolvibili, ma su cui potrebbe essere fatta luce in futuro.
Il più affascinante è senza dubbio la natura del lavoro di Alessandro Di Battista: è un politico? Un opinionista? Uno scrittore? Ad oggi sappiamo che, pur avendo sperimentato queste tre attività, l’unico elemento in comune è che ha fatto schifo al cazzo in tutte e risulta quindi un enigma insondabile come ne abbia tratto sufficiente sostentamento economico.
Prendiamo ad esempio alcuni suoi libri come ‘Democrazia deviata’ o ‘Ostinati e contrari’: è noto che anche il solo contatto fisico con il tomo provoca morte cerebrale istantanea. Per questo una risoluzione dell’Onu, votata a maggioranza quasi assoluta, con la sola contrarietà di Russia e Bielorussia, ha impedito nel 2019 la pubblicazione di un suo libro inchiesta su Bibbiano.
Anche come politico non ha avuto maggior successo e a tutt’oggi non è in grado di trovare una collocazione in nessun partito, né a sinistra, né a destra, né al centro, anche se qualche analista suggerisce che si troverebbe benissimo alla Duma. Lo stesso si può dire per il suo impegno come opinionista, anche lì una risoluzione quasi unanime dell’Onu ne ha impedito la diffusione, con la sola contrarietà di Russia, Bielorussia e Marco Travaglio.

Chissà che un giorno non molto lontano verranno diradate le nebbie della steppa che avvolgono questo mistero, magari a opera di un super computer o di una intelligenza artificiale in grado di tradurre il pensiero in cirillico.

Gianni Zoccheddu