Scoperta una supernova mai vista prima: la stella “ridotta all’osso”

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HDblog.it Aug 23, 2025 · 2 mins read
Scoperta una supernova mai vista prima: la stella “ridotta all’osso”
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Gli astronomi hanno osservato per la prima volta un’esplosione stellare che sembra confermare ciò che finora era solo teoria: la struttura “a cipolla” delle stelle massicce. L’oggetto in questione è SN2021yfj, una supernova avvistata nel settembre 2021 dalla Zwicky Transient Facility, situata a 2,2 miliardi di anni luce dalla Terra. A renderla unica è la sua composizione chimica: invece di mostrare i consueti segni di idrogeno ed elio, ha rivelato abbondanti tracce di elementi più pesanti come silicio, zolfo e argon. In altre parole, la stella progenitrice era stata privata degli strati esterni fino a mostrare i suoi “strati interni”, ricchi di materiali che di solito restano nascosti fino al collasso finale.

Normalmente, quando una stella massiccia muore in una supernova, gli astronomi possono leggere nello spettro la firma degli elementi più leggeri che circondano il nucleo. Questa volta, invece, è emerso un quadro completamente diverso: gli strati esterni sembravano già spazzati via prima dell’esplosione, come se la stella fosse stata “scarnificata” fino al cuore. “È la prima volta che vediamo una stella ridotta letteralmente all’osso”, ha commentato Steve Schulze della Northwestern University, che ha guidato lo studio. Secondo i ricercatori, il fenomeno potrebbe essere stato causato da episodi di “pair instability”, un processo in cui la fusione nucleare riparte improvvisamente generando violenti scoppi di energia che espellono enormi quantità di materia.

Adam Miller, coautore dello studio, ha ammesso che l’evento era così insolito da far dubitare, inizialmente, che si trattasse davvero della sorgente giusta. Eppure le osservazioni raccolte con il W.M. Keck Observatory alle Hawaii hanno fugato ogni incertezza: lo spettro mostrava chiaramente un’esplosione dominata da strati profondi, mai osservati prima in modo diretto.

Il modello classico dell’evoluzione stellare non è stato smentito da questa scoperta, ma ne esce arricchito: le modalità con cui una stella massiccia può arrivare alla fase di supernova sono più variegate di quanto previsto. Possibili spiegazioni alternative includono forti venti stellari o l’interazione con una stella compagna che potrebbe aver strappato via gli strati superficiali. Tuttavia, l’ipotesi dei collassi ed eruzioni ripetute resta la più probabile.

Il risultato, pubblicato su Nature, apre nuovi scenari per lo studio del ciclo vitale stellare e dei meccanismi che portano al collasso finale. Per gli scienziati, si tratta di un invito a cercare altri eventi simili: solo scoprendo nuovi casi sarà possibile capire se SN2021yfj rappresenta un’anomalia isolata o l’esempio di un processo più diffuso nell’universo.