Si parla sempre più spesso di grey divorce, letteralmente “divorzio grigio”, riferendosi alla separazione di coppie sopra i cinquant’anni, spesso dopo decenni di matrimonio. È un fenomeno in crescita in molte società occidentali: solo negli Stati Uniti, il tasso di divorzio tra over 50 è raddoppiato dagli anni Novanta.
Dietro a queste scelte non c’è mai soltanto la fine di un amore (che comunque sarebbe sufficiente) ma anche la ricerca di un’identità personale che si ritiene aver lasciato sospesa o irrisolta in nome della famiglia. Il problema è che proprio quella famiglia, cioè i figli e le figlie, spesso si mettono di traverso e accusano "traumi" perché mamma e papà si separano (sono tutti adulti).
"Tre ciotole": dietro le quinte del film tratto dal romanzo di Michela Murgial'amore ha smesso di essere un dovere sociale: figli/e che non ne gioiscono
Il matrimonio, si diceva una volta, doveva durare finché morte non ci separi. Ma la vita si è allungata, e la morte è diventata una scadenza lontana e soprattutto i cambiamenti sociali hanno permesso alle persone di chiedersi cosa vogliono davvero. Per questo, sempre più spesso, la separazione arriva prima o dopo. Il cosiddetto grey divorce – che riguarda coppie over 50 o over 60 – è in aumento in quasi tutto il mondo.
Sappiamo dai dati che negli Stati Uniti, dove il fenomeno è stato studiato a fondo, oltre un terzo dei divorzi riguarda persone sopra i cinquant’anni. Ma anche in Giappone e Corea del Sud le cosiddette “separazioni al crepuscolo” si moltiplicano. Non si tratta di stanchezza o capricci: è la conseguenza di una vita più lunga, di nuove aspettative di felicità, e della fine di un modello familiare costruito sulla rassegnazione, sul dovere, sull'assenza di alternative sostenibili.
Ma ciò che sorprende chi analizza i fenomeni, non è tanto la crescita dei divorzi in età matura, quanto il loro effetto sui figli adulti. Sì, adulti. Persone di vent'anni, trent’anni, quaranta, perfino cinquanta, che reagiscono con rabbia e tristezza alla separazione dei genitori.
Crescere dentro un’unione vuota ma ostinatamente mantenuta
In molti casi si sentono come se il terreno sotto i piedi fosse crollato, come se l’infanzia stessa si fosse rivelata una finzione, fanno sapere al mondo tramite un servizio della BBC. Nello stesso servizio, la terapeuta Carol Hughes descrive questa sensazione come un terremoto emotivo, in cui la casa familiare – simbolicamente e talvolta anche letteralmente – si spacca in due.
La domanda più onesta da porsi secondo noi è un’altra: davvero è il divorzio a ferire, o l’illusione che il matrimonio dei genitori dovesse durare per forza? Crescere dentro un’unione svuotata, ma ostinatamente mantenuta “per i figli”, trasmette un messaggio ambiguo: che l’amore sia dovere, che la libertà sia egoismo.
Forse il dolore che molti adulti e molte adulte provano davanti al divorzio dei loro genitori non nasce dal fatto che i genitori si separano, ma dal fatto che si liberano. È la scoperta improvvisa che anche le persone che ci hanno educato possono scegliere per sé e non solo per noi.
E di certo è un colpo all’immagine rassicurante del genitore che si sacrifica ma anche un invito a rivedere cosa intendiamo per stabilità. E se per caso non sia sinonimo di finzione.
cosa succede ai genitori grandi che divorziano
Alcune ricerche mostrano che dopo il divorzio le madri tendono a rafforzare il legame con i figli, mentre i padri rischiano un isolamento più profondo. Questo non per colpa dei figli o delle figlie ma perché la vita sociale degli uomini, lo abbiamo detto tante volte, è appoggiata sul lavoro invisibile delle donne: organizzare feste, mantenere i contatti, tenere insieme le persone.