Se non urli tu, lo fa il tuo corpo: le emozioni represse si trasformano in malattie autoimmuni

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(La redazione di fem) May 26, 2025 · 3 mins read
Se non urli tu, lo fa il tuo corpo: le emozioni represse si trasformano in malattie autoimmuni
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Artrite, sclerosi multipla, fibromalgia, diabete di tipo 1, lupus eritematoso: la rabbia repressa può causare l'insorgenza o l'aggravamento delle malattie autoimmuni, in particolare nei corpi biologicamente femminili. E le donne rappresentano circa l'80 per cento dei casi di malattie autoimmuni, oltre anche a essere più soggette a disturbi come ansia e anoressia. Un caso? Ovviamente no. Ma andiamo con ordine.

"Cose che non voglio più sentirmi dire da persona fibromialgica"

La medicina contemporanea ha iniziato a confermare ciò che fino a ieri era un'ipotesi culturale, per quanto valida: le emozioni represse, in particolare quelle considerate negative come la rabbia, possono contribuire all’insorgenza o al peggioramento delle malattie autoimmuni

malattie autommuni ed emozioni represse: il legame invisibile ora è visibile

Due studi recenti offrono infatti una base scientifica alla connessione tra psiche e sistema immunitario. Il primo, pubblicato su Frontiers in Psychology esamina come l’alessitimia — cioè la difficoltà nel riconoscere e verbalizzare le emozioni — sia fortemente associata a disturbi alimentari, ansia e depressione. Stati che, a loro volta, sono frequenti nelle donne e possono contribuire a squilibri neuroendocrini e immunitari. Il secondo studio, apparso su Psychosomatic Medicine, mostra che l’attivazione cronica dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA axis) in risposta allo stress emotivo può alterare la regolazione del sistema immunitario, favorendo uno stato infiammatorio persistente (ed è un meccanismo centrale in molte patologie autoimmuni).

La rabbia è invece un tema centrale: ci insegnano che non ci si deve arrabbiare, che è dannosa, antiestetica, volgare, pericolosa, inutile (soprattutto alle bambine, ragazze e donne). Ma evidentemente no: dal momento che quando viene repressa e ignorata trova comunque il modo di manifestarsi. E a discapito del corpo ospitante. Reprimere la rabbia non significa eliminarla, significa nasconderla da qualche parte, ma è lì che inizia a fare danni. Le risposte del corpo alla gestione malsana degli stress, dove "gestione malsana" significa cancellazione, delegittimazione, non elaborazione, diventano infiammazioni croniche. Anzi, infiammazioni sistemiche: una delle basi biologiche delle malattie autoimmuni. Come spiegano in breve entrambi gli studi, la soppressione delle emozioni può attivare l'asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA), aumentando i livelli di cortisolo e causando disfunzioni immunitarie e infiammazioni croniche. 

Le malattie autoimmuni come la sclerosi multipla, il lupus e la tiroidite di Hashimoto, colpiscono già prevalentemente le donne: una possibile spiegazione risiede nella tendenza delle donne a reprimere emozioni come la rabbia, spesso per conformarsi a norme sociali che premiano la docilità e penalizzano l'espressione assertiva. Questo stato di stress prolungato può compromettere il sistema immunitario, rendendo l'organismo più suscettibile a malattie autoimmuni.

No: non è corretto parlare di disturbi psicosomatici, in questo caso. I disturbi psicosomatici si possono considerare vere e proprie malattie che comportano danni a livello organico e che sono causate o aggravate da fattori emozionali. 

I danni causati dalla cultura che delegittima la rabbia

La premessa è che molte persone sono state cresciute nell'idea che la rabbia sia una manifestazione tossica e inutile. Ma ovviamente, lì dove alle bambine e alle ragazze viene insegnato tutto il ventaglio della "badante perfetta", la rabbia o l'assertività sono più stigmatizzate che mai. Fin da piccole, molte bambine imparano — più o meno esplicitamente — che la rabbia non è un’emozione “da brave ragazze”. Viene detto loro di essere gentili, educate, accomodanti. Se si arrabbiano, vengono definite isteriche, esagerate, drammatiche. Così, in generale, impariamo tutte e tutti a contenerci, a sorridere anche quando qualcosa non va, a inghiottire il disagio.

Ma questa educazione emotiva, così profondamente radicata, ha un prezzo. E spesso, lo si paga con la salute. Non a caso molte donne con diagnosi di lupus, artrite reumatoide, sclerosi multipla o tiroidite di Hashimoto raccontano di aver “somatizzato” per anni tensioni emotive mai espresse.