Se non fosse abbastanza chiaro quanto importante è la fabbricazione dei chip nello scenario non solo economico, ma anche politico a livello internazionale, quanto è successo in questi giorni a Taiwan dovrebbe fugare ogni dubbio: TSMC ha scoperto alcuni dipendenti che volevano trafugare segreti industriali relativi al processo produttivo di prossima generazione, il nodo di classe 2 nm; li ha licenziati, ma le cose non sono finite lì - si è messo di mezzo il governo che lo sta trattando come un caso di sicurezza nazionale, nientemeno.
TSMC è la fonderia più importante al mondo: possiamo dire che in questa particolare era il suo marchio si nasconde in praticamente qualsiasi smartphone, laptop, computer, datacenter, indossabile, console, TV... La lista è praticamente infinita. Se c’è un chip, soprattutto quelli più avanzati e sofisticati, molto probabilmente l’ha prodotto TSMC. Non è difficile capire perché Taiwan sia molto, molto interessata a proteggere la propria posizione di superiorità: già da tempo sono in vigore delle leggi per cui “le fonderie” (ma è ovvio che il riferimento è proprio a TSMC) nazionali non possono esportare all’estero i loro nodi produttivi di ultima generazione, solo quelli precedenti.
Il Nikkei riporta che i dipendenti sono stati scoperti mentre provavano ad accedere a informazioni estremamente confidenziali sul nodo di prossima generazione. Sono stati immediatamente licenziati, ma le domande ancora senza risposta sono molte: ci sono state violazioni precedenti che non sono state rilevate? I dipendenti sono effettivamente riusciti a trafugare informazioni preziose? E se sì, chi le ha comprate?
Non è difficile immaginare che i potenziali compratori siano parecchi. La principale concorrente di TSMC è di questi tempi Samsung, che però con i nodi di classe 4 e 3 nm si è trovata in grande difficoltà, perdendo moltissimo terreno. Si potrebbe ipotizzare anche Intel, un tempo talmente grande da meritarsi il nomignolo di Chipzilla ma in crisi ormai da anni; e poi c’è la Cina, a cui sicuramente stanno molto stretti gli embarghi americani (pensiamo in particolare alla situazione di Huawei). Naturalmente per ora siamo solo e soltanto nel campo delle speculazioni, sarà interessante capire come evolverà il caso.