Durante i campionati Hyundai Motor Chung Mong-koo Cup di Gwangju, in Corea del Sud, il pubblico ha assistito a una gara mai vista prima: i migliori arcieri del Paese si sono confrontati con un robot capace di “leggere” il vento e correggere la traiettoria dei propri tiri con precisione millimetrica. L’esperimento, organizzato da Hyundai Motor Group, ha mostrato come la robotica possa oggi competere con l’abilità umana in discipline dove l’intuito e il controllo sono sempre stati esclusivo dominio delle persone.
L’evento, svoltosi il 3 ottobre 2025, ha replicato le condizioni di una competizione internazionale, con layout del campo, percorsi e regole identiche a quelle olimpiche.
Nonostante una pioggia battente che ha messo a dura prova atleti e macchine, il pubblico è rimasto incollato fino alla fine per vedere chi avrebbe avuto la meglio: la squadra nazionale coreana o il nuovo “arciere meccanico” di Hyundai.
Il robot, progettato dal team ingegneristico del gruppo automobilistico, utilizza sensori avanzati per misurare velocità e direzione del vento in tempo reale, regolando di conseguenza angolo e forza del tiro. Dopo una breve fase di calibrazione dovuta al maltempo, ha inanellato una serie di “10” perfetti, finendo però per perdere di un solo punto contro la nazionale coreana, che ha chiuso 55 a 54. Anche nella categoria del compound bow, gli atleti umani hanno mantenuto il vantaggio, dimostrando una costanza che la macchina non è ancora in grado di eguagliare.
A rendere la sfida ancora più spettacolare c’era Spot, il celebre cane robot di Boston Dynamics, affiliata di Hyundai, che si occupava di trasportare le frecce durante la gara, aggiungendo un tocco futuristico alla competizione.
Hyundai sostiene la nazionale di tiro con l’arco dal 1985 e negli ultimi anni ha introdotto una serie di strumenti tecnologici per migliorare allenamenti e performance. Tra questi, un sistema di analisi posturale con telecamere multiple, capace di registrare i movimenti da diverse angolazioni e fornire dati dettagliati per correggere l’assetto. L’azienda ha inoltre sviluppato impugnature personalizzate stampate in 3D per adattarsi perfettamente alla mano di ogni atleta e sensori ottici in grado di misurare il battito cardiaco a distanza, monitorando lo stress senza interferire con l’allenamento.