Negli ultimi giorni, tra le varie cose, ha preso a serpeggiare tra social e pagine di magazine patinati la questione dell'imbarazzo relativa all'avere un fidanzato. Una domanda, più che una questione, rivolta a tutte quelle ragazze e donne etero che evitano accuratamente di mostrare il partner sui social.
Cose che non vorremmo più sentirci dire in quanto donne singleLa premessa è che studi rivelano che le donne single sono la categoria demografica più felice (attenzione: non l'unica felice), dall'altra esiste lo stigma della "zitella" (motivo per cui in molti/e non credono alla felicità delle donne single) e oggi, da un'altra parte ancora, quelle che hanno un partner uomo si vergognano di dirlo, o almeno di farlo vedere. E no: non c'entra con la pratica del decentering che è utile per uscire da vecchi schemi sociali di sudditanza al maschile. (semmai ne è una triste deriva).
"is having a boyfriend embarassing now?" (yes it is).
Allora, “Avere un fidanzato è diventato imbarazzante?” nelle sue forme editoriali o video per TikTok è una domanda che coglie un mutamento nel modo in cui le donne raccontano l’amore, o meglio, lo mostrano, sui social: se fino a poco tempo fa le bacheche digitali erano un susseguirsi di coppie sorridenti, con mani intrecciate e cenette per due, oggi si vede una mano maschile che regge un bicchiere o abiti da maschio poggiati sul letto. Il partner si intuisce, ma non si vede. Alcune dicono di farlo per scaramanzia perché non vogliono "attirare invidie" (niente di meno sorella) e altre per immagine perché secondo loro nelle relazioni etero ci sarebbe qualcosa di fastidiosamente demodé. Vabbè.
Volendo sintetizzare l’imbarazzo non sarebbe tanto nell'avere un fidanzato quanto nel dichiararlo, nel trasformarlo in contenuto: forse perché, aggiungiamo noi, la verità è che le ragazze e le donne che evitano di farlo non vogliono subire una invasione del proprio spazio digitale. I profili social insomma sono e devono restare vetrine personali e non condivise.
E in un mondo che misura il valore individuale in termini di libertà, indipendenza e disincanto (a volte pure performato ma non autentico) la coppia tradizionale suona sospetta, anzi proprio come una sconfitta. E così molte preferiscono nascondere, suggerire, minimizzare, come se l’amore fosse una parentesi irrilevante e secondaria.
Quindi perché domandarselo: per queste donne evidentemente è imbarazzante avere un fidanzato. E lo è perché contraddice l’immaginario della donna autonoma e pienamente padrona di sé che a tutte piace dare di sé. Ma c'è un problemone: chi non è autonoma e padrona di sé non lo è nemmeno da single e viceversa chi lo è, lo rimane anche in coppia.
la questione è politica e dipende dalle donne e dalla loro percezione della coppia
Il problema è che la relazione è ancora letta come avere o essere di un uomo, non come scambio paritario e cura reciproca. E questa dinamica culturale, quando si è una donna etero, pesa ancora moltissimo.
Insomma ci cade chiunque. Nella serie-Bibbia dei sentimenti Sex and the City già vent’anni fa si discuteva di imbarazzi e resistenze nell'avere un fidanzato. Da un lato Samantha che evita di pubblicizzare la relazione con Smith (il modello) perché non voleva ammettere nemmeno con sé stessa di essere un tipo monogamo. Dall'altro Charlotte che si vergogna del suo fidanzato Harry: non abbastanza bello, troppo peloso, poco elegante.
Non è l’amore a metterla in crisi anzi lei lo cercava da tempo, ma l’immagine che quella relazione proietta all'esterno e il timore del giudizio delle amiche. La vergogna - ieri come oggi - non nasce da ciò che si prova, ma da come si pensa di apparire mentre lo si prova.
Ma c'è di più. Una riflessione preziosa è quella che l'autrice e divulgatrice Karen Ricci ha diffuso dalla sua pagina @Caraseimaschilista: è un trend che rischia di isolarci ancora di più una dall’altra. Ricci scrive che l’articolo da cui prende origine la questione è diventato virale perché tocca una sensazione comune a tante di noi. Sappiamo tutto del femminismo teorico, conosciamo il linguaggio dell’indipendenza, ma quando un’amica ci presenta un fidanzato che rispetto a lei ci sembra mediocre (tutti, praticamente) restiamo inevitabilmente deluse. «Lei è così brillante, perché lui no?» ci chiediamo.
"un trend che ci isola"
E sappiamo anche che lo stesso sguardo severo ricadrà su di noi. È una contraddizione intima e generazionale: pretendiamo coerenza dalle altre e perfezione da noi stesse. E nel farlo, rischiamo di costruire nuove gabbie. Se un tempo dovevamo avere un fidanzato per liberarci dall’etichetta di “zitella”, oggi dobbiamo dimostrare la nostra emancipazione privandoci di averne uno (almeno ufficialmente). Cambiano i codici, ma resta l’ansia di conformarsi. E quando le relazioni diventano cringe, le nascondiamo o le edulcoriamo. Le rendiamo più belle di quanto siano, per giustificare una scelta percepita come impopolare. Finendo così per isolarci, per smarrire proprio ciò che il femminismo aveva conquistato: la libertà di essere sincere tra donne, senza maschere né prestazioni.
Alla fine è chiaro che il problema non è l’amore, ma l'ossessività con cui gli attribuiamo valore sociale quando non dovrebbe averne. Non è certamente l'amore a privare qualcuno/a della propria indipendenza e autodeterminazione, ma quella gigantesca impalcatura di norme e consuetudini sociali che noi stesse, noi stessi, costruiamo e alimentiamo.
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