Siccità, ecco quanto costa in termini economici

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HDblog.it Jun 27, 2025 · 1 min read
Siccità, ecco quanto costa in termini economici
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Il peso economico della siccità rischia di crescere di oltre un terzo nel prossimo decennio se i sistemi idrici e i modelli di irrigazione non verranno aggiornati, con le nazioni a risorse limitate che subiranno il colpo più duro.

Secondo il Global Drought Outlook appena diffuso dall’OCSE, ogni dollaro destinato alla prevenzione permette di evitare perdite pari a quasi dieci volte l’investimento iniziale. Il dossier sottolinea che, fra il 1900 e il 2020, le aree terrestri esposte alla siccità si sono duplicate e gli episodi sono diventati via via più frequenti e severi.

Jo Tyndall, a capo del Direttorato Ambiente dell’OCSE, ha dichiarato di stimare che l’impatto economico attuale sia circa sei volte superiore a quello registrato nel 2000 e che possa salire di un ulteriore 35 % entro il 2035. Anche la comunità scientifica parla di un fenomeno sempre meno episodico e sempre più strutturale: la siccità, avverte il geomorfologo Abdelhamid Kleo, ha ormai assunto la fisionomia di una crisi geomorfologica continuativa.

L’OCSE calcola che un singolo evento siccitoso possa erodere fra lo 0,1 e l’1 % del PIL, a seconda della dipendenza di un’economia da agricoltura o idroelettrico. Calo di produttività, rincari, impoverimento e spostamenti di popolazione, soprattutto rurale, sono le conseguenze più immediate, con l’agricoltura in prima linea: quasi il 70 % dell’acqua dolce prelevata finisce nei campi.

Le disparità nella capacità di previsione e gestione restano marcate: Africa subsahariana, Asia meridionale, Medio Oriente e Nord Africa dispongono di infrastrutture fragili e scarse riserve di adattamento. In Paesi come Etiopia, Sudan, Madagascar o Yemen, irrigare e fornire acqua potabile diventa sempre più complesso, alimentando migrazioni e conflitti per le risorse.

Soluzioni tampone come desalinizzazione indiscriminata o sovrasfruttamento delle falde rischiano di generare costi ambientali ed economici aggiuntivi. L’OCSE propone quindi tre linee d’azione interconnesse: modernizzare l’irrigazione privilegiando sistemi a goccia o a pioggia (capaci di ridurre i consumi idrici fino al 76 %), rivedere la tariffazione eliminando sussidi distorsivi e introducendo prezzi progressivi, sul modello dei rimborsi australiani per chi installa elettrodomestici a basso consumo, e, infine, integrare l’acqua nei piani di adattamento climatico che coinvolgono agricoltura, energia e pianificazione urbana.