Siccità in UK, l'appello: "Cancellate le vecchie email per risparmiare acqua"

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HDblog.it Aug 13, 2025 · 1 min read
Siccità in UK, l'appello:
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In un appello che collega direttamente le abitudini digitali all'emergenza idrica, il National Drought Group del Regno Unito ha incluso una raccomandazione insolita per i cittadini: cancellare le vecchie email e le foto inutilizzate per contribuire a combattere la grave siccità che sta colpendo il paese.

La richiesta, contenuta in un comunicato stampa ufficiale diramato oggi, si inserisce in un quadro di misure volte a ridurre il consumo d'acqua. "Semplici scelte quotidiane, come chiudere un rubinetto o cancellare le vecchie email, aiutano davvero lo sforzo collettivo per ridurre la domanda", ha affermato Helen Wakeham, direttrice dell'Agenzia per l'Ambiente.

La logica dietro questa raccomandazione risiede nell'enorme consumo di acqua dei data center, necessari per archiviare i nostri dati digitali. Queste strutture richiedono ingenti quantità d'acqua non solo per il raffreddamento dei server - specialmente con i metodi più datati - ma anche indirettamente, attraverso l'energia elettrica che consumano, spesso prodotta da centrali che a loro volta utilizzano acqua per i loro processi. Ridurre la quantità di dati archiviati, quindi, contribuisce a diminuire il carico complessivo su queste infrastrutture.

L'appello arriva in un momento critico per il Regno Unito, che sta affrontando la quarta ondata di calore dell'estate e il periodo di sei mesi più secco dal 1976. Cinque regioni hanno già dichiarato ufficialmente lo stato di siccità e, sebbene l'Agenzia per l'Ambiente non abbia fornito una stima precisa di quanta acqua si possa risparmiare eliminando i file digitali, la raccomandazione serve a sensibilizzare l'opinione pubblica sull'impatto ambientale, spesso invisibile, della nostra vita digitale.

Il National Drought Group ha comunque sottolineato l'efficacia di misure più tradizionali, come la riparazione delle perdite (un WC che perde può sprecare fino a 400 litri al giorno) e la riduzione dei consumi domestici, che in alcune aree hanno già portato a un calo della domanda del 20%.