Smartphone nordcoreani: scattano screenshot ogni 5 minuti

https://www.hdblog.it/smartphone/articoli/n620523/controllo-smartphone-corea-nord/

HDblog.it Jun 03, 2025 · 2 mins read
Smartphone nordcoreani: scattano screenshot ogni 5 minuti
Share this

Un recente reportage della BBC ha gettato nuova luce su un inquietante strumento di sorveglianza adottato dal regime nordcoreano: un comune smartphone, esteriormente simile a quelli moderni in circolazione, ma con un software progettato per controllare ogni dettaglio dell’attività dell’utente. Grazie al lavoro del media indipendente Daily NK, con sede a Seul, uno di questi dispositivi è stato fatto uscire clandestinamente dal Paese e sottoposto ad analisi.

All’accensione, lo smartphone mostra una bandiera nordcoreana animata che sventola sullo schermo. Il dispositivo – il cui marchio non è stato ufficialmente rivelato, ma che per design e interfaccia ricorda modelli Huawei o Honor – è dotato di un sistema operativo profondamente modificato. Non è noto se questi produttori collaborino direttamente con il governo di Pyongyang, ma quel che è certo è che il software è stato adattato per servire gli scopi del regime: censura automatica, restrizione delle funzionalità e controllo capillare dell’uso da parte dei cittadini.

Uno degli aspetti più significativi riguarda il sistema di screenshot automatici. Ogni cinque minuti, il telefono cattura silenziosamente un’immagine dello schermo, archiviandola in una cartella nascosta, inaccessibile agli utenti. Questa funzione permette alle autorità di monitorare costantemente le attività digitali degli individui, raccogliendo prove anche solo sulla base di ciò che è stato visualizzato o digitato.

La sorveglianza, tuttavia, non si ferma qui. Il software del dispositivo sostituisce automaticamente termini ritenuti inappropriati con versioni approvate dallo Stato. Digitando “oppa” – termine affettuoso della cultura sudcoreana – il sistema lo rimpiazza con “compagno”, accompagnando la correzione con un messaggio che ammonisce l’utente sull’uso scorretto. Se si prova a scrivere “Corea del Sud”, il testo viene alterato in “stato fantoccio”, riflettendo la retorica ufficiale del governo nordcoreano.

Tali interventi non sono solo forme di censura, ma veri e propri strumenti pedagogici coercitivi, pensati per plasmare il linguaggio e i pensieri fin dai più piccoli dettagli. Gli esperti concordano sul fatto che si tratti di un metodo di condizionamento ideologico su scala personale, dove ogni parola è sorvegliata e potenzialmente punibile.

Sebbene l’utilizzo degli smartphone in Corea del Nord sia aumentato negli ultimi anni, l’accesso alla rete globale è ancora proibito. I telefoni possono connettersi solo a una intranet interna, controllata e filtrata. Le autorità nordcoreane sono inoltre impegnate in una campagna aggressiva per eliminare ogni influenza culturale sudcoreana, ritenuta pericolosa per la stabilità del regime. Gruppi noti come “squadre per la moralità giovanile” fermano i giovani per strada e controllano i loro dispositivi alla ricerca di termini vietati o contenuti stranieri.

Molti disertori hanno raccontato che proprio il contatto, spesso clandestino, con la cultura pop sudcoreana – tramite serie TV, musica o contenuti radio – ha avuto un impatto decisivo nella scelta di fuggire. Malgrado i rischi, chi lavora per rompere l’isolamento del Paese continua a introdurre chiavette USB e schede di memoria cariche di file esterni, spesso nascoste in pacchi alimentari. Questi tentativi sono frequentemente sostenuti da organizzazioni straniere che operano lungo il confine con la Cina.

Chi volesse vedere il video integrale del reportage della BBC, potrà trovarlo in FONTE.