Nella classifica dei produttori di smartphone più di rilievo a livello mondiale, Xiaomi si piazza stabile al terzo posto dietro a Samsung ed Apple. Anche il podio italiano è "sempre" stato composto da questi tre brand; solo Xiaomi non aveva mai fatto registrare una crescita tale da accorciare di un bel po' le distanze dai leader storici.
Soprattutto, la crescita "record" avviene in un momento tutt'altro che favorevole, per il mercato complessivo. Mentre le vendite di smartphone in generale sono calate, Xiaomi è andata in controtendenza, mettendo a segno un +52% anno su anno. Cresce conseguentemente la quota di mercato, attestandosi al 14%.
Il merito va a un mix di fattori che Xiaomi stessa individua in "innovazione accessibile, qualità costruttiva e valore percepito". Questi gli "elementi chiave" che continuerebbero a guidare la preferenza dei consumatori italiani.
"Il mercato italiano riconosce sempre più il valore dell’ecosistema Xiaomi: innovazione continua, design curato e accessibilità sono i pilastri che ci stanno premiando", ha detto Michael Feng, General Manager di Xiaomi Italia. "Questo risultato è la conferma che la nostra visione di tecnologia per tutti sta trovando una risposta concreta nel pubblico italiano. Continueremo su questa strada, rafforzando sempre di più la nostra presenza".
Le prossime mosse concrete non vengono esplicitate, ma è presumibile che il brand cinese farà di tutto per difendere il vantaggio acquisito, mettendo ancora più pressione ai top player consolidati. Come? Be', magari, usando le loro stesse armi: più modelli nelle fasce premium, più accessori e (ancora) più integrati nell'ecosistema, una rete di distribuzione più capillare. In Italia come nel mondo.
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