Sonda radio GIRO: svelerà l’interno degli esopianeti grazie alla gravità

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HDblog.it Jun 16, 2025 · 2 mins read
Sonda radio GIRO: svelerà l’interno degli esopianeti grazie alla gravità
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Da sempre gli astronomi cercano nuovi modi per “guardare” all’interno dei pianeti lontani, e ora la NASA propone un’idea intelligente e a basso costo. È la sonda radio compatta chiamata GIRO — Gravity Imaging Radio Observer — progettata per rivelare i segreti interni di esopianeti, lune e asteroidi tramite la forza gravitazionale.

La sonda GIRO funziona in tandem con una navicella madre: quest’ultima invia trasmissioni radio che la sonda riflette indietro. Dallo spostamento Doppler di questi segnali, gli ingegneri misurano le sottili variazioni di gravità — le cosiddette “amara” — del corpo celeste in esame. Dai dati risultanti si può ricostruire come sono distribuite massa e densità all’interno del pianeta o luna, e persino ipotizzare attività geologiche o vulcaniche.

Il team del Jet Propulsion Laboratory, guidato da Ryan Park, ha illustrato in un articolo del 29 maggio su The Planetary Science Journal che la precisione di GIRO potrebbe superare di 10–100 volte quella delle attuali tecniche radiometriche terrestri. Un traguardo importante per studiare ambienti difficili — ad esempio vicini a anelli planetari come quelli di Urano — o in occasioni di passaggi ravvicinati rapidi e limitati.

Uno dei vantaggi più interessanti è che GIRO è piccola, economica e a basso consumo: una sonda spin stabilizzata, alimentata a batteria. Negli scenari più remoti, come missioni agli “anelli pericolosi”, la batteria garantirebbe circa 10 giorni di operatività dopo la separazione dalla navicella madre. In missioni più vicine al Sole, invece, si potrebbe prevedere una ricarica solare, estendendo la durata dell’esperimento.

Inoltre, GIRO non richiede una missione dedicata: grazie alle sue dimensioni ridotte e ai componenti radio leggeri, può viaggiare come “passaggera” su sonde già programmate per asteroidi, lune o pianeti esterni. Una strategia efficace per massimizzare le possibilità scientifiche mantenendo bassi i costi e la complessità.

Chi vuole mettere in pratica questa tecnologia deve ancora affrontare alcune sfide. Innanzitutto, la fuga delle sonde deve essere accuratamente pianificata: l’orbita va studiata per garantire sia misurazioni precise che la sicurezza nel collegamento radio con la navicella madre. Inoltre, occorre rispettare i protocolli di protezione planetaria, prevenendo il rischio di contaminazione o impatti non controllati.

Ryan Park sottolinea che GIRO potrebbe diventare operativa in un lasso di tempo sorprendentemente breve, almeno in teoria: “entro uno o tre anni” dallo sviluppo di prototipi pronti per il volo e dalle prime missioni adatte a ospitarla. Tuttavia, sarà fondamentale ottenere le risorse di budget e l’appoggio politico per tradurre il progetto in realtà.