Dopo un primo annuncio a marzo, Sony ha mostrato alla stampa i primi prototipi di pannelli MiniLED RGB durante l’IFA di Berlino 2025. Un evento a porte chiuse in cui è stato anche svelato qualche dettaglio in più in merito alla novità che vedremo poi in versione definitiva sulle serie TV top di gamma del produttore giapponese nel 2026.
Rispetto alla retroilluminazione MiniLED “tradizionale”, non ci si affida più a subpixel con diodi MiniLED Blu poi assorbiti dai nanocristalli Quantum Dot per esser riemessi in rosso e in verde, ma direttamente a substrati formati da triplette di diodi MiniLED RGB (rosso, verde e blu) indipendenti. Questo permette quindi di semplificare ulteriormente la struttura di retroilluminazione e di aumentare significativamente l’efficienza e la resa generale, non solo in termini di luminanza (la luminosità massima raggiungibile dal pannello) e di resa dei colori, ma anche in termini di rapporto di contrasto nativo e angolo di visione.
Trattasi sempre di una soluzione con pannelli LCD e controllo della retroilluminazione Full Array Local-Dimming a zone, con Sony che ha sviluppato tutta l’elettronica e soprattutto dei micro-controller proprietari con modulazione di ciascun diodo LED a 22 bit. Se a tutto ciò aggiungiamo il controllo a 10 bit per componente cromatica del pannello, si arriva quindi a una modulazione a 32 bit per ogni singolo canale Rosso, Verde e Blu, per complessivi 96 bit.
Secondo quanto dichiarato da Sony, tutto ciò si traduce in un ulteriore incremento del volume colore, quadruplicato rispetto alle già eccellenti prestazioni dei pannelli QD-OLED (e che Sony utilizza per la sua serie A95L), una copertura gamut BT2020 che raggiunge il 90% (il DCI-P3 è ovviamente coperto al 100%) e una luminanza di picco HDR fino a 4.000 nit.
Un controllo più preciso e indipendente della retroilluminazione che dovrebbe, oltretutto, portare benefici in termini di luce spuria e quindi riduzione del difetto di “blooming”, nonché possibilità di aumentare temporaneamente la luminanza dei colori lì dove serve, particolarmente utile durante la riproduzione dei contenuti HDR e che Sony definisce come tecnologia “Colour Boost”.
La semplificazione dell’architettura richiede però molta più potenza computazionale per poter gestire e controllare in maniera precisa, rigorosa e adeguata i diodi MiniLED RGB indipendenti. Sony parla di un raddoppio della capacità di calcolo in tempo reale necessaria e di una collaborazione con MediaTek nello sviluppo di un SoC dedicato allo scopo. Probabile che sia il nuovo Pentonic 800 annunciato da Dolby e Hisense (non a caso, proprio per i suoi MiniLED RGB) in occasione della presentazione del nuovo formato Dolby Vision 2.