Quante volte ci siamo lamentati del multitasking degli iPhone e degli iPad? Negli ultimi tempi la situazione è migliorata e non di poco, soprattutto sugli iPad, ma soltanto ora, con iPadOS 26, la questione sembra essere stata completamente affrontata e stravolta. Come mai tale cambiamento arriva soltanto verso la fine del 2025, se il problema viene portato avanti da anni?
Probabilmente serviva una scintilla per donare di nuovo lucentezza agli iPad. Diciamocelo chiaramente: l'iPad, soprattutto il Pro, era un prodotto destinato ai creativi, ma proprio quei creativi spesso finivano per preferire il classico MacBook Air, super leggero e capace di offrire molta più produttività.
L'iPad stava rischiando di divenire, soprattutto per i professionisti, una fantastica "macchina da divano" per guardare serie TV e disegnare. Ecco, per il disegno è eccezionale, ma per tutto il resto iPadOS, anziché macOS, era uno strazio.
I got an iPad Pro and it's the most useless gadget I've ever gotten in my life (I'm an Apple fan)
byu/den4er98 inipad
FINO A QUALCHE MESE FA QUESTE ERANO LE OPINIONI CASUAL SU IPAD PRO
i got an ipad but i don't really get the point?
byu/weweboom inipad
Io acquistai un iPad Pro 2020 (quello prima degli M1) e, da allora, l'ho utilizzato davvero poco: per una manciata di disegni, vedere serie TV, YouTube e fare un po' di shopping. Soltanto ultimamente, con l'abbonamento Apple Arcade, avevo iniziato a sfruttarlo anche come "console" da viaggio, ma spesso gli preferivo comunque l'iPhone, più compatto.
Ecco, ora che è arrivato iPadOS 26 ho ricominciato a usare l'iPad, tanto che l'ho cambiato con un bell'iPad Pro da 12.9 pollici con Apple Silicon M2. Sì, il mio attuale iPad ha lo stesso SoC del notebook dal quale vi scrivo, un MacBook Air 15" sempre con M2. Anche la RAM è la stessa: 16GB!
Per non farmi mancare nulla, ho anche preso in prestito una Magic Keyboard che ho trovato in redazione, così da completare l'esperienza (l'Apple Pencil l'avevo già, anche se ben morsicata dalla mia bassotta, motivo per cui la vedrete con una cover).
Apple 24 Ott
Apple 30 Mag
In questo mese nel quale ho deciso di abbandonare il mio computer da gaming Windows e il MacBook Air, il tutto a favore del solo iPad con iPadOS 26, sarò realmente riuscito a "sopravvivere"? Siamo finalmente davanti a quel punto di svolta che fa diventare gli iPad dei "MacBook Mini" con il touchscreen?
Vi racconto la mia esperienza in breve, focalizzandomi sulla piacevolezza d'uso, sul multitasking e sulle differenzerispetto a un classico MacBook. Il prezzo non l'ho preso in analisi, dal momento che questo è un focus software, ma sappiate che tra i due prodotti è probabile che un iPad M2, se preso usato o in super offerta, vi costi molto meno del MacBook. Sugli M4, invece, un MacBook Air rischia di costare meno di un iPad Pro super accessoriato: strano, ma vero.
TASTIERA E TOUCHSCREEN: UNA ACCOPPIATA DA SCOPRIREPuò sembrare banale, ma se come me siete stati abituati solo a notebook Windows, utilizzare un iPad come computer portatile all'inizio sarà strano. La mia ragazza, per esempio, è stata incaricata di testare questo iPad con iPadOS 26 mentre io ero "obbligato" a usare il MacBook per montare video "a nastro", senza potermi permettere di perdere tempo con DaVinci Resolve per iPad. Ecco, dopo oltre un mese, lei ancora non riesce a usare l'iPad combinando fluidamente il tocco e la tastiera.
In che senso? Con questo nuovo sistema, dove le app diventano schede e in alto troviamo i tre pulsanti tipici di macOS, per lei l'iPad con la Magic Keyboard è diventato a tutti gli effetti un MacBook. Ci sono tantissime operazioni che potrebbe fare più velocemente con un singolo tap, ma per abitudine cerca di farle con il trackpad.
Ora, senza essere critici, questo fenomeno di "memoria muscolare" è piuttosto comune. Il fatto che lei arrivi comunque sempre al risultato desiderato dimostra che, tutto sommato, questo iPadOS 26 è un netto passo avanti: l'esperienza è così simile a un notebook che il cervello la tratta come tale, anche quando non sarebbe necessario.
Nelle prime versioni per sviluppatori di iPadOS 26 si faticava molto a selezionare con il trackpad i tre "tondini" colorati (rosso, giallo e verde). Con l'ultima Beta, la 5, questo problema non c'è più e l'esperienza è ulteriormente migliorata.
Con il trackpad ora si può tappare nella zona delle icone di notifica per richiamare la tendina, mentre tappando sull'orario si apre il Centro di Controllo. Tutto ciò è impreziosito dal nuovo "Liquid Glass", un effetto che offre bellissime animazioni visive quando il cursore si avvicina a zone interattive.
È fantastico anche come le icone della home page si animano quando ci passiamo vicino con il puntatore e come si muovono leggermente nella sua direzione quando siamo sopra di esse. Bellissimi anche gli effetti di illuminazione e, in generale, tutto ciò che riguarda la grafica. Se non decidete di compiere un "harakiri visivo" attivando le nuove icone trasparenti, vi ritroverete di fronte a una UI davvero notevole.
Quello che appaga l'utente più esperto è sicuramente il nuovo sistema di gesti, ottimizzato e pensato nei minimi dettagli.
Una delle novità più intelligenti è la gestione delle finestre sensibile alla velocità: se, per esempio, prendiamo un'applicazione e la trasciniamo con rapidità verso un bordo, essa si ancorerà a quel lato. Con un'azione opposta la sganciamo. Se i movimenti, invece, sono lenti, otterremo soltanto un semplice trascinamento.
Con quattro o cinque dita abbiamo a disposizione degli "swipe" molto comodi per passare da una sessione di Stage Manager all'altra o tra le app a schermo intero, anche se tali gesture sono quasi più naturali se replicate dal trackpad.
La vera svolta, però, è nella flessibilità:
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Da qualunque angolo ora possiamo ridimensionare un'app o passare dalla visualizzazione a tutto schermo a quella in finestra.
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Allo stesso modo, trascinando una finestra fino a un angolo, la si espande a tutto schermo.
Tutto ciò che ho raccontato è incredibilmente semplice e naturale nell'uso pratico. Se si usa il trackpad, inoltre, compaiono degli elementi grafici che indicano la direzione del ridimensionamento (diagonale, orizzontale o verticale), il tutto accompagnato, come sempre, da animazioni fantastiche.
CON LE FINESTRE MIGLIORA ANCHE IL MULTITASKINGCon tutte queste finestre viene anche migliorata la gestione del "background". Ora, con un iPad M4, si possono tenere una decina di app realmente attive. Se prima con Stage Manager eravamo limitati a sole 4 finestre, adesso possiamo sbizzarrirci, anche se poi il carico maggiore dell'hardware viene speso sulle due app principali in primo piano. Il sistema, infatti, può allocare le risorse in modo intelligente in base a vari fattori, come la batteria residua o il carico su CPU, GPU e RAM.
Alla domanda chiave: "Se lascio CapCut in background come finestra, continua a renderizzare il video che sto esportando?", la risposta, finalmente, è "sì".
Chi sviluppa per iPadOS può infatti attivare i processi in background per la propria app, anche quando una finestra finisce "al decimo posto" e viene quasi congelata dal sistema. Questo è un enorme passo in avanti, che fa effettivamente percepire l'iPad come un classico notebook.
MA ABBIAMO BISOGNO DI TUTTE QUESTE FINESTRE?
La verità è che, dopo un inizio esaltante, sono finito per utilizzare al massimo 2-3 finestre assieme. Io sono passato all'iPad da 12.9", che è enorme, ma con il mio precedente da 11" sarebbe stato un po' uno strazio gestirne anche solo due di dimensioni decenti. Si è poi quasi costretti ad avere una tastiera di alto livello, molto probabilmente la Magic Keyboard, altrimenti l'esperienza rischia di diventare frustrante.
Passare da una finestra all'altra a volte può sembrare un puzzle, ma in questo Apple è stata brava, introducendo una dock intelligente che suggerisce le app più pertinenti e dei pulsanti rapidi, raggiungibili con il dito, per le azioni più comuni.
La vera evoluzione si vede però nelle singole app. Se apriamo Safari a tutto schermo, ora mostra una vera e propria barra dei menu in stile macOS che sostituisce i vecchi tre puntini. E se Safari non è a tutto schermo? La barra dei menu diventa elegantemente invisibile, riapparendo con un leggero swipe dal bordo alto o al passaggio del cursore.
È chiaro quindi che le applicazioni comuni, come Safari, stanno prendendo sempre più le sembianze delle loro controparti di macOS, e questo è un bene.
IPAD PER I PROFESSIONISTI, MA ANCHE PER I NEWBIE
Il vero dilemma dell'iPad è sempre stato la sua stessa versatilità: un prodotto adatto a tutti. Puoi usarlo solo per guardarci Netflix, disegnare, leggere post su X e compilare documenti, così come puoi montarci video con cinque finestre attive o comporre musica.
La sfida per Apple è stata proprio questa: offrire un prodotto che soddisfacesse tutti al 100%, e fino ad oggi non ci era mai riuscita. Alcuni professionisti erano soddisfatti, altri molto meno, e lo stesso valeva per gli utenti meno esperti.
Con questo iPadOS 26, invece, la sensazione è che finalmente tutti vengano accontentati. Sia la mia ragazza, che in questo mese ha usato solo Excel, Perplexity, Safari e Mappe, senza quasi mai sfruttare la nuova gestione a finestre (ma beneficiando comunque della nuova barra dei menu, del nuovo puntatore e delle nuove gesture), sia io, che ho messo alla prova il sistema multi-scheda.
Qualcuno si trovava bene con il vecchio concetto di Stage Manager? Non è stato eliminato: c'è ancora quella via di mezzo, che è stata migliorata fino a diventare il perfetto ibrido per chi cerca una soluzione intermedia.
NON SOLO MULTITASKING: C'È UN NUOVO FILE MANAGERVa bene le finestre, ma spesso ciò che gli utenti hanno odiato più di tutto è il File Manager e la gestione dei documenti. La prima ottima notizia è che finalmente è arrivata anche su iPad l'app "Anteprima", perfetta per aprire rapidamente PDF, modificarli al volo, firmarli con l'Apple Pencil o prendere semplici annotazioni. Questo è un plus enorme, che personalmente mi ha fatto abbandonare Adobe Acrobat e il suo contorto meccanismo di esportazione.
Ma non è tutto, perché anche l'app File è stata aggiornata massicciamente. Ora somiglia sempre più al Finder di macOS, pur mantenendo la semplicità e l'immediatezza della versione precedente.
A un utente meno esperto potrebbe sembrare quasi identico alla versione precedente, ma in realtà ora l'app File ha nuove funzioni potentissime, mutuate direttamente da macOS:
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Cartelle collassabili: Si può visualizzare il contenuto di una sottocartella mantenendo sempre visibile la struttura principale, in modo molto simile alla vista a colonne del Finder.
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Colonne regolabili: Ora le colonne possono essere allargate o ristrette semplicemente trascinandole, permettendo finalmente di leggere per intero i nomi dei file più lunghi.
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Personalizzazione delle cartelle: Si possono colorare le cartelle o assegnare loro un'emoji, così da riconoscere al volo quelle più importanti.
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Impostazioni sincronizzate: Le preferenze di visualizzazione che salviamo su un dispositivo le ritroviamo identiche sugli altri nostri device Apple, un dettaglio molto importante per la coerenza d'uso.
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Cartelle nel Dock: Infine, è possibile trascinare le cartelle direttamente nel Dock (o nella barra laterale), per averle sempre a portata di mano!
Finalmente, possiamo anche scegliere le app predefinite per aprire determinati tipi di file, come i PDF. Tenendo premuto su un'immagine, ad esempio, ora compare la fondamentale opzione "Apri con...", che mi permette di scegliere al volo tra un'app di fotoritocco o una di disegno, a seconda delle necessità.
Inoltre, proprio come in Safari, anche l'app File ora integra una barra dei menu superiore ricca di opzioni per aprire nuove finestre, creare cartelle, modificare la visualizzazione e molto altro.
Anche in questo caso, l'interazione si gestisce divinamente con il trackpad: passando sopra a ogni opzione, questa si illumina e le animazioni dei menu a comparsa sono, come sempre, curatissime.
LE APP SONO LA VERA DIFFERENZAC'è un ultimo ostacolo da superare, se si guarda l'iPad da un punto di vista "PRO": le app.
Sì, perché quello che si nota usando un iPad Pro con M4 è che, sebbene l'esperienza di base sia ora fantastica, manca ancora un vero parco software da notebook (escluso, forse, per i disegnatori). Nel mio caso, ad esempio, mancano all'appello Adobe Premiere Pro e After Effects. Certo, c'è Adobe Rush, ma è estremamente limitato. Persino app storiche come Photoshop e Lightroom non sono ancora equiparabili alle loro controparti desktop. DaVinci Resolve, finalmente, inizia a diventare una soluzione sensata, ma è quasi obbligatorio usarlo con la tastiera: con le dita diventa un'odissea.
Dall'altro lato, però, va detta una cosa: solo su iPad esiste un ecosistema così vasto di applicazioni di altissima qualità e ottimizzate per il touch, un vantaggio che nessun notebook tradizionale può offrire.
Dopo un mese, a bocce ferme, la mia considerazione finale è che questo nuovo iPadOS 26 è quello che sarebbe dovuto essere Windows per i Surface di Microsoft. Mi ritrovo ora con un iPad che ha più utilità e che mi permette di lavorare con tastiera, trackpad e tocco infinitamente meglio di come faccio con un notebook con Snapdragon X Elite e Windows on ARM, pagato quasi 2000 euro, con un fantastico display OLED e un touchscreen annesso che non ho praticamente mai utilizzato, per quanto è poco utile.
Ancora una volta, Apple è arrivata molto tardi a questo livello di ottimizzazione, ma c'è arrivata. Questo aggiornamento difficilmente convincerà molte persone ad abbandonare il MacBook a favore dell'iPad, ma permetterà a tutti coloro che già possedevano un iPad di rivalutarlo, come è successo a me, e di farlo diventare finalmente utile e piacevole da usare, anche a livello Pro.
E il bello è che, a differenza di Windows, tutto ciò non è stato fatto sacrificando l'anima "casual", quella solita dell'iPad. Le due anime ora convivono alla grande, spesso mescolandosi e creando un ibrido ancor più perfetto, ideale per quella vastissima categoria di persone a metà tra il "newbie" e il "pro".
IPAD COME HARDWARE È VALIDO?Ad oggi, non potrei ancora sostituire completamente il MacBook con l'iPad: per il mio lavoro, un sistema operativo classico rimane più rapido per certe operazioni dirette. Tuttavia, per molti viaggi questa soluzione è diventata l'idealeper avere comodità, flessibilità e una piacevolezza d'uso estrema. Finalmente l'iPad è quell'ibrido che sarebbe sempre dovuto essere. Chi chiede un'anima ancor più da notebook, forse, in realtà cerca semplicemente un MacBook con il touchscreen.
Ah, a proposito di hardware: il display ProMotion, l'audio incredibile, la qualità delle videochiamate, lo sblocco rapidissimo con Face ID... tutti questi aspetti sono favolosi rispetto al mio MacBook Air. Per chi favorisce queste specifiche, la scelta di un iPad potrebbe avere molto senso. Se dovessi guardare un film, per dirne una, non ci penserei due volte a preferire l'iPad.
L'ultimo tassello mancante? Se soltanto arrivasse ora una Siri "avanzata", o se Apple permettesse di "sostituirla" con un assistente come Gemini, sarebbe perfetto. Richiamare "Ehi Siri" e poter affrontare ben poche questioni rispetto a un LLM moderno è un vero peccato. Mi immagino di chiedere a Siri di aprire due app affiancate, o di cercare una specifica cartella nel nuovo File Manager. Forse è ancora fantascienza, ma è bello sperarci.
Per molti versi, l'iPad è un prodotto decisamente più evoluto di un classico MacBook Air, il tutto racchiuso nel corpo di un tablet. Attenzione, però, a un fattore: l'autonomia. In questo mese, dove mi sono impegnato a lavorare il più possibile con l'iPad, ho notato certamente una durata della batteria non ai livelli del MacBook.
Con iPadOS 26 è vero che ci sono tantissime delizie grafiche per gli occhi, tra animazioni, riflessi e giochi di luce, ma ci sono anche molti più consumi. A volte basta guardare un video su YouTube per 20 minuti, mentre si fa qualcos'altro in finestra, per perdere anche un 10% di carica.
Si nota come tutto il sistema debba essere ancora perfezionato e che la nuova UI, per quanto favolosa, è anche più energivora. Forse chi ha un vecchio iPad, e non ha un bisogno impellente delle nuove funzioni, potrebbe voler attendere prima di aggiornare. Per tutti gli altri, invece, è arrivato davvero il momento di dare una nuova vita al proprio tablet e renderlo di nuovo un prodotto centrale nella propria vita lavorativa.
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