SoundCloud modifica i termini di servizio sull'uso dell'AI, ma i dubbi restano

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HDblog.it May 16, 2025 · 1 min read
SoundCloud modifica i termini di servizio sull'uso dell'AI, ma i dubbi restano
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Il CEO spiega che SoundCloud "non ha mai utilizzato i contenuti degli artisti per addestrare modelli di intelligenza artificiale. Né per la creazione musicale. Né per modelli linguistici di grandi dimensioni. Né per qualsiasi cosa che cerchi di imitare o sostituire il tuo lavoro. Punto". Anzi, specifica che esiste un tag "no AI" che indica che i contenuti SoundCloud non possono essere utilizzati per addestrare l'intelligenza artificiale.

Piuttosto, l'AI è stata introdotta per aiutare gli appassionati a trovare nuova musica. Con l'acquisizione di Musiio è stato migliorato il contatto tra creatori e utenti, e grazie all'algoritmo di raccomandazione per abbonati ad Artist Pro First Fans sono stati suggeriti più di 7 milioni di brani. In sintesi, il CEO di SoundCloud spiega che l'AI è sempre stata sfruttata "per identificare talenti emergenti, personalizzare l'esperienza della piattaforma e supportare il servizio clienti in tempo reale".

Il linguaggio che è stato utilizzato nei Termini è stato però definito dallo stesso CEO "troppo generico e non sufficientemente chiaro", generando confusione.

Torna a parlare l'esperto di etica tecnologica Ed Newton-Rex, che su X rivela di non essere particolarmente soddisfatto delle modifiche apportate ai Termini di servizio di SoundCloud. "Il cambiamento non è sufficiente", afferma, perché i termini stabiliscono ora che non saranno utilizzati i contenuti degli artisti per addestrare l'AI che replica la loro voce o stile. Restano fuori da questo divieto tutti i casi in cui l'AI venga utilizzata per addestrare modelli che non replicano voce o stile ma che possono comunque generare contenuti concorrenti. Sarebbe stato meglio scrivere "Non utilizzeremo i tuoi contenuti per addestrare modelli di intelligenza artificiale generativa senza il tuo esplicito consenso".