SpaceX completa test statico di Super Heavy: si pensa al volo numero 10

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HDblog.it Jun 09, 2025 · 2 mins read
SpaceX completa test statico di Super Heavy: si pensa al volo numero 10
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Meno di due settimane dopo il nono volo di Starship, SpaceX continua a spingere sull’acceleratore. Venerdì 6 giugno, presso il sito Starbase nel sud del Texas, l’azienda guidata da Elon Musk ha effettuato con successo un test statico di lunga durata sul booster Super Heavy, il primo stadio del gigantesco sistema di lancio. Tutti e 33 i motori Raptor del razzo sono stati accesi simultaneamente, secondo quanto condiviso dalla società in un post su X accompagnato da una foto e due video del momento.

Il test, che ha coinvolto il razzo destinato alla decima missione integrata di Starship, rappresenta un passaggio fondamentale verso il prossimo volo, anche se resta ancora incerta la data del decollo. Prima che ciò avvenga, la Federal Aviation Administration (FAA) statunitense dovrà infatti concludere un’indagine tecnica sugli eventi del volo precedente, condizione necessaria per concedere una nuova autorizzazione.

Il volo numero 9, avvenuto il 27 maggio, aveva segnato un traguardo significativo per SpaceX: per la prima volta, è stato utilizzato un booster Super Heavy già impiegato in precedenza, precisamente nella missione numero 7 di gennaio. In quell’occasione, il rientro era stato particolarmente spettacolare, grazie al recupero mediante le braccia meccaniche – dette "chopstick" – della torre di lancio. Tuttavia, per il nono volo, l’azienda ha optato per una soluzione più prudente: dopo una serie di test in volo, il razzo avrebbe dovuto effettuare un ammaraggio controllato nel Golfo del Messico. Il piano non è andato come previsto: il booster si è disintegrato circa sei minuti e mezzo dopo il decollo, poco dopo l'inizio della manovra di rientro.

Anche il secondo stadio, chiamato semplicemente "Ship", non è riuscito a completare la missione. Dopo aver raggiunto una traiettoria suborbitale, la navetta ha iniziato a ruotare su se stessa circa mezz’ora dopo il lancio, compromettendo la possibilità di effettuare un ammaraggio morbido al largo delle coste dell’Australia occidentale. La comunicazione con il veicolo si è interrotta dopo 46 minuti, lasciando presumere che i frammenti siano finiti sul fondo dell’Oceano Indiano.

La FAA ha quindi avviato un'inchiesta tecnica per accertare le cause dei problemi riscontrati sia con il booster sia con la Ship. Fino a quando non verrà completato il procedimento e rilasciata una nuova autorizzazione, SpaceX non potrà procedere con il decollo del volo 10, nonostante la prontezza operativa del razzo.