Dopo il successo del suo decimo volo di prova, la navetta Starship di SpaceX è pronta per un'evoluzione sostanziale. La compagnia di Elon Musk non si accontenta del risultato ottenuto e guarda già al futuro, con l'obiettivo di rendere il suo razzo ancora più grande e potente. E a quanto pare, il futuro è già alle porte, con le prime missioni su Marte.
Attualmente, Starship è divisa in due sezioni in acciaio inossidabile: il Super Heavy, un gigantesco booster, e lo stadio superiore, la navetta vera e propria. Entrambe le sezioni sono progettate per essere completamente riutilizzabili. Il veicolo attuale, la versione 2, è alto 121 metri e monta ben 39 motori Raptor, 33 sul Super Heavy e 6 sulla navetta. Ma i progetti futuri prevedono una crescita nelle dimensioni e nella potenza. Elon Musk, in un recente aggiornamento, ha svelato i piani per la prossima iterazione, la V3, che raggiungerà i 124,4 metri di altezza.
Ma il vero salto di qualità è previsto con la versione successiva, la V4, che sfiorerà i 142 metri di altezza e monterà 42 motori, tre in più rispetto alla V3, grazie a una sezione superiore più lunga. Questa nuova navetta, ha fatto sapere Musk, dovrebbe essere pronta per volare entro il 2027. La V3, invece, sarà prodotta e testata già alla fine di quest'anno.
L'ambizione di SpaceX non si ferma però alla sola crescita dimensionale. Già nel 2026, la compagnia punta a far decollare i primi voli di prova senza equipaggio per il Pianeta Rosso. Queste missioni avranno l'obiettivo di verificare la possibilità di viaggiare verso Marte e atterrare, anche se con una strumentazione minima. L'obiettivo è raccogliere più dati possibili per preparare le future missioni, che diventeranno sempre più frequente.
La finestra di lancio successiva a quella del 2026, si aprirà solo nel biennio 2028-2029, visto che la Terra e Marte si allineano solo una volta ogni 26 mesi. In quel periodo, SpaceX cercherà di atterrare le prime infrastrutture necessarie per le future missioni con equipaggio. Oltre a diversi strumenti, a bordo di una delle prime navette ci sarà anche Optimus, il robot umanoide di Tesla, un'altra delle aziende di Musk. Il robot sarà usato per il lavoro più pesante, aiutando la costruzione delle prime strutture.
La missione per la colonizzazione di Marte andrà avanti anche negli anni successivi. Nel biennio 2030-2031, infatti, SpaceX continuerà a inviare sempre più carichi, aumentando le infrastrutture, e trovando nuove risorse che permetteranno di produrre il carburante necessario per il ritorno sulla Terra. L'obiettivo finale è quello di raddoppiare la quantità di carico per ogni navetta entro il 2033, per arrivare alla creazione di una base autosufficiente sul Pianeta Rosso.
Tutto questo, però, non sarà facile. Sebbene il decimo volo sia stato un successo, la navetta non ha ancora mai raggiunto l'orbita terrestre. Una delle sfide più grandi sarà perfezionare lo scudo termico, un componente fondamentale per la riusabilità del veicolo, e il rifornimento in orbita. Le navette partono infatti con poco carburante, per poter trasportare carichi più pesanti. Per questo, dovranno essere rifornite con altre navette cisterna. Un'operazione molto complessa, che la compagnia spera di portare a termine il prossimo anno.